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- 20/11/2025
Chi è e quanto guadagna un Orientatore
“Quanto guadagna un Orientatore?" La risposta a questa domanda non è semplice ma proveremo a rispondere in modo completo in questa guida. A cura di Dario Madeddu, Orientatore Asnor.
Chi è l’Orientatore
L’orientamento oggi, così come mi piace definirlo, è una “super scienza sociale”, cioè un’attività che si porta dentro e combina tutte le scienze sociali.
È ovvio che ogni Orientatore, però, non può né saperle utilizzare tutte con pari competenza, né utilizzarle tutte contemporaneamente nel proprio lavoro e non può neppure utilizzarle tutte allo stesso modo con tutti i clienti/utenti. Deve conoscerle tutte il più possibile, saperle mixare e selezionare il mix adatto per intervenire sul suo target e con il tipo di orientamento che intende svolgere.
Se pensiamo alla storia dell’orientamento e alla sua evoluzione, infatti, ci è facile comprendere quanto quella parte psicologica che prima lo caratterizzava - e all’inizio della sua storia era preminente - oggi, e soprattutto per alcuni lavori che un Orientatore può svolgere, sia pari e alcune volte molto inferiore rispetto alle altre scienze sociali che l’orientamento contiene.
Alla luce di ciò, non saprei definire altrimenti l’Orientatore se non come un professionista in grado di utilizzare le scienze sociali per garantire un approccio olistico verso la persona che affronta problemi orientativi, cioè problemi che riguardano scelte e modalità in cui affrontarle.
L’Orientatore pone la persona, nella sua interezza, al centro di un processo complesso di crescita e sviluppo di conoscenze, abilità e competenze che lo rendano autonomo nelle scelte che affronta. In questo approccio olistico rientrano oggi anche le competenze in comunicazione che l’Orientatore deve possedere. Orientare implica un processo di crescita e apprendimento continuo che avviene in ogni attività che si svolge. Senza tenere a mente questo principio fondamentale, non può esistere orientamento e non esistono orientatori.
L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita è fondante per l’orientamento e per la figura dell’Orientatore.
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Dove lavora e quanto guadagna un Orientatore
Proviamo ora a comprendere dove può lavorare un Orientatore e quali sono le principali fasce di guadagno, tenendo conto che il reddito varia in base al contesto, all’esperienza, al tipo di incarico e all’area geografica.
Il settore della formazione professionale
In questo settore, l’Orientatore può essere inserito nell’organico delle agenzie formative e degli enti di formazione professionale.
Può essere coinvolto in diverse fasi, dalla progettazione dei percorsi formativi al tutoraggio, fino al coordinamento delle attività. L'Orientatore, inoltre, svolge interventi di orientamento in ingresso, in itinere e in uscita dai percorsi, sia in modalità one to one sia in gruppo, e può operare nei processi di certificazione delle competenze e nei Servizi per il Lavoro. Se inserito come dipendente, la sua retribuzione è definita dal Contratto Collettivo applicato (generalmente quello della Formazione Professionale), dal ruolo e dal livello di seniority.
Indicativamente:
- un Orientatore Junior può partire da una retribuzione di circa 1.300 – 1.500 € netti mensili;
- un Orientatore Senior con maggiore esperienza e responsabilità, può arrivare a una fascia di 1.800 – 2.200 € netti mensili.
Se opera come libero professionista o consulente esterno, il compenso dipende dal tipo di incarico, dalla durata e dalle fonti di finanziamento (pubbliche o private).
Le tariffe orarie oscillano, in media, tra 30 € e 80 € l’ora, a seconda del territorio, della complessità dell’intervento e della specializzazione.
Il settore delle Agenzie per il Lavoro
Nelle Agenzie per il Lavoro, l’Orientatore può ricoprire diversi ruoli:
- orientamento al lavoro;
- supporto alla ricerca attiva;
- selezione del personale;
- accompagnamento all’inserimento;
- tutoraggio dei tirocini;
- gestione di percorsi di politica attiva.
La retribuzione non si discosta molto da quella del settore formativo:
- nelle posizioni di base si aggira tra i 1.400 e i 1.600 € netti mensili;
- con esperienza o in ruoli di responsabilità (coordinamento o gestione di progetti), può raggiungere o superare i 2.000 € netti.
La crescita retributiva dipende molto dalla dimensione dell’agenzia, dal ruolo e dalla possibilità di accedere a posizioni di coordinamento o direzione.
Il pubblico impiego, l’istruzione scolastica e universitaria
Nel pubblico impiego, la retribuzione è legata all’inquadramento contrattuale e al livello del profilo professionale.
Nei Centri per l’Impiego, l’Orientatore può essere inserito come funzionario o operatore specializzato, con una RAL media che può oscillare tra i 22.000 e i 35.000 euro lordi annui, in base all’anzianità e al ruolo.
Nella scuola, l’orientamento è spesso una funzione svolta da docenti incaricati come tutor o referenti dell’orientamento. In questi casi, il compenso è prevalentemente aggiuntivo rispetto allo stipendio da insegnante, con indennità che possono aggirarsi attorno ai 1.500 euro lordi annui per l’incarico di orientatore scolastico.
Nel contesto universitario, la situazione è più articolata: alcuni orientatori operano come personale tecnico-amministrativo negli uffici orientamento, altri collaborano con spin-off o servizi esterni affidati a cooperative e società, con compensi variabili in base all’appalto e al tipo di servizio.
La libera professione
Per quanto riguarda l’Orientatore libero professionista, saranno lui e il mercato a stabilire i possibili compensi. Per poter dare un consiglio ai colleghi più giovani o che da poco si sono approcciati alle attività di orientamento, un percorso svolto da privati ha una tariffa oraria che varia sia in dipendenza del territorio che dell’esigenza che lo stesso professionista ha in base alla sua esperienza. Di fondamentale importanza, quindi, saranno le attività di marketing che svolgerà e il passaparola tra clienti. Diciamo che il ranking varia dai 30 € all’ora fino a cifre di circa 60/80 € l’ora. La tariffazione potrà avvenire anche per servizio e non per ora/lavoro.
Tenete conto, però, che per un ingresso migliore nel mercato, dovrete specializzarvi solo in alcuni servizi e su un target specifico. Difficilmente si riuscirà a svolgere costantemente un servizio generale di orientamento per tutti i target e offrendo tutti i servizi.
A migliorare il vostro compenso annuale potrebbero essere utili attività di docenza o consulenza. In ogni caso, valutate l’apertura del vostro Centro di Orientamento e Career Guidance Asnor. Potreste così differenziare target e servizi. Infine, cercate di lavorare con altri Orientatori, perché farlo vi consentirà di crescere e migliorare costantemente. Non solo, sarà più facile far proprio l’approccio olistico richiesto dalla disciplina.
ll Registro Orientatori Asnor e le opportunità professionali
L’iscrizione al Registro Orientatori Asnor (L.4/2013) può incidere sulle opportunità di lavoro disponibili per un Orientatore. In diversi contesti - come scuole, enti formativi, progetti finanziati e servizi per il lavoro - il possesso di un riconoscimento professionale viene considerato un elemento di qualificazione del profilo.
Questo può facilitare l’accesso a incarichi e collaborazioni più strutturate e continuative, con un impatto anche sulla stabilità e sulla qualità del reddito nel tempo.
Un consiglio per tutti gli Orientatori
Come è comprensibile, tutti noi, oggi, con il nostro lavoro e a prescindere da quello che è il nostro personale ricavo monetario, non stiamo scrivendo l’approdo di una disciplina. La stiamo creando e la stiamo rendendo ciò che sarà domani. Se ci apriamo al confronto costante tra di noi, se facciamo nostro e in pieno il Codice di condotta Asnor, il guadagno non sarà mai monetario. Sarà sempre e comunque un investimento per il futuro, il migliore investimento che potremmo fare, per il futuro nostro e dell’orientamento.








