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- 21/10/2025
Ascoltare, connettere, trasformare: il potere del mentoring scolastico
Nel mondo della scuola, ci sono progetti che lasciano un segno. Non solo nei registri o nei report, ma nelle relazioni, nei silenzi che cambiano tono, negli sguardi che si riaccendono. A cura di Felice Marotta, Orientatore Asnor, Formatore e Coach.
È quello che è accaduto all’interno dell’Istituto Comprensivo Siano-Bracigliano – Plesso di Bracigliano, grazie a un progetto formativo realizzato in attuazione del D.M. 19/2024 – Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica, promosso da Asnor.
Abbiamo portato in questa scuola un modello integrato di mentoring, coaching educativo e ascolto emotivo, capace di trasformare la teoria in esperienza, e i bisogni silenziosi in occasioni di crescita condivisa. Non si è trattato di un semplice percorso scolastico, ma di un’esperienza trasformativa, centrata sulla persona, sulle sue potenzialità e sul valore dell’ascolto autentico.
Un contesto piccolo, un impatto grande
Nel cuore di un comune campano di circa 5.000 abitanti, abbiamo incontrato una scuola moderna, accogliente, perfettamente attrezzata. Ma ciò che ci ha colpito non è stata l’infrastruttura, bensì la richiesta silenziosa dei ragazzi: essere ascoltati.
Dietro l’irrequietezza, le provocazioni o la timidezza, si nascondeva un messaggio forte e chiaro: “Chi si accorge davvero di me?” È proprio in questa risposta mancata che il mentoring si inserisce con forza: perché l’ascolto, se autentico, è il primo atto educativo.
Il metodo: relazione prima della didattica
Come team operativo di orientatori Asnor – Felice Marotta, Giusy Paesano, Valentina Pica e Adriana Giglio – abbiamo strutturato un intervento di 20 ore per ogni studente, con attività individuali, laboratori esperienziali e momenti di condivisione collettiva.
Abbiamo utilizzato un modello composto da:
- mentoring educativo personalizzato;
- tecniche di coaching scolastico;
- Visualizzazioni guidate e role-playing;
- attività simboliche e narrative.
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PNL educativa e strumenti di consapevolezza emotiva
Il vero cuore del progetto, però, è stato l’approccio: presenza, empatia e coerenza. Perché se il metodo costruisce il percorso, è la relazione che lo rende vivo.
Classi terze: la tesina come specchio dell’identità
Con i ragazzi delle terze, abbiamo affrontato la preparazione alla tesina in chiave identitaria. Non più solo un “compito da consegnare”, ma un’occasione per raccontarsi.
Abbiamo chiesto loro:
- “Perché hai scelto proprio questo argomento?”
- “In che modo rappresenta chi sei oggi?”
- “Cosa racconta della tua evoluzione in questi tre anni?”
Attraverso esercizi di visualizzazione e consapevolezza, i ragazzi hanno dato un significato nuovo alla prova d’esame, scoprendosi protagonisti e non semplici studenti.
Prime e seconde: emozioni e consapevolezza con i personaggi Disney
Con le prime e seconde medie, abbiamo scelto un linguaggio semplice ma potente: i personaggi Disney. Ogni ragazzo ha individuato un personaggio in cui si rispecchiava, costruendo da lì un percorso di esplorazione emotiva e personale.
Abbiamo lavorato su:
- paura e coraggio;
- desideri e sogni;
- relazioni e talenti.
Attraverso la mappa dei superpoteri, la lettera al sé del futuro e il diario delle sfide vinte, abbiamo facilitato l’espressione di vissuti profondi e il rafforzamento dell’identità individuale.
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Inclusione autentica, non dichiarata
Tutti gli studenti con fragilità sono stati naturalmente integrati nel lavoro di gruppo, senza percorsi separati.
Alcuni di loro sono stati tra i più attivi e coinvolti: hanno sorpreso sé stessi e i compagni, portando ricchezza e profondità al lavoro collettivo. Perché in un ambiente che accoglie, ogni diversità diventa risorsa.
Una scuola che ci ha creduto davvero
Questo progetto è stato possibile grazie alla straordinaria apertura dell’Istituto Comprensivo Siano-Bracigliano – Plesso di Bracigliano, e in particolare alla guida competente e lungimirante della Dirigente Scolastica Prof.ssa Elena Pappalardo.
Con visione, disponibilità e ascolto, ha permesso alla scuola di essere non solo un luogo di istruzione, ma un vero spazio di educazione emotiva e orientamento consapevole. Un ringraziamento sentito va anche a tutte le figure che hanno reso possibile la riuscita del progetto:
- Prof.ssa Silvana Grimaldi, vicepreside – regia operativa e costante presenza.
- Prof. Sebastiano D’Amora – guida coinvolgente e motivante.
- Prof. Venanzio Pagano – ascolto profondo e approccio sempre costruttivo.
- Prof.ssa Lucia De Caro – sensibilità, attenzione, cura.
- Prof.ssa Melania Siano, insegnante di sostegno – presenza educativa essenziale.
- Sig. Gian Carlo Di Pietro, collaboratore scolastico – empatia naturale e ascolto autentico.
Nota personale
I ragazzi non mi hanno accolto con entusiasmo a priori. Alcuni hanno cercato di mettermi in difficoltà. È normale. È la loro forma di difesa. È il loro modo per chiedere: “Tu, adulto, sei qui per giudicare o per capirmi davvero?”
In due giorni, sono entrato nella loro pancia. Non con strategie forzate, ma con una presenza reale, sincera.
Li ho trattati con l’attenzione che ho per i miei figli, usando il loro linguaggio, accogliendo le loro provocazioni con empatia, fermezza e rispetto. Uso strumenti da Coach, sì. Ma non per apparire tale. Il mio motto è: “Essere talmente preparato da sembrare improvvisato.” E quella semplicità consapevole ha fatto da ponte.
Conclusioni
Il progetto ha confermato che quando l’orientamento si basi sulla relazione, diventando uno strumento potentissimo. Quando la scuola si apre davvero, quando i docenti collaborano in rete con professionisti dell’educazione, quando Asnor offre la struttura e la visione, la trasformazione accade.
Perché quando un ragazzo si sente ascoltato, cambia. E quando un adulto sceglie di ascoltare, diventa educatore nel senso più alto e autentico del termine.