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- 4/12/2025
"Verso un futuro consapevole", per contrastare l'abbandono scolastico
Qui le testimonianze degli Orientatori Asnor che hanno preso parte al progetto PNRR realizzato da Asnor presso l’Istituto Comprensivo “Cassia 1694” di Roma. A cura di Endrina Brito, Riccardo Mattia, Jorge A. Pelosi Simões, Rebecca Scotto Di Luzio e Mascia Assogna.
Un progetto di orientamento che nasce dal territorio
di Endrina Brito, Orientatrice Asnor, Formatrice e Coach
Dopo la prima esperienza nel ruolo di coordinatrice per il progetto di orientamento e mentoring a scuola, ho accettato di continuare questa avventura in una seconda scuola di Roma, con un team di colleghi altamente motivati e competenti in materia, precisamente nell’Istituto Comprensivo “Cassia 1694” di Roma, con il supporto della Dirigente Paola Felli.
Questo progetto, come molti altri gestiti da Asnor, rientra nel programma Italia Domani, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, che sta continuando a dare opportunità di crescita e sviluppo, nonché di nuove consapevolezze ai giovanissimi e alle giovanissime e alle loro famiglie, che sempre più scoprono l’orientamento come valido alleato non solo per la scelta della scuola e un percorso formativo più consapevole, ma anche per un benessere sostenibile e collettivo.
Valori condivisi e coesione nel lavoro di squadra
Negli ultimi anni i progetti di orientamento scolastico si sono moltiplicati su tutto il territorio. I gruppi di lavoro coinvolti sono composti da professionisti non solo altamente preparati e specializzati, ma anche appassionati e quindi motivati a fare la differenza.
Costruire un team competente è relativamente semplice, perché si parte dalla valutazione delle competenze e delle esperienze acquisite. Ciò che invece non è affatto scontato è creare una squadra affiatata, completamente allineata nei propositi e nel modo di erogare il servizio.
Per questo, è fondamentale partire dai valori professionali condivisi, dalla verifica di una visione comune e dal significato attribuito alla missione educativa. Una missione che, nella società attuale, richiede motivazione, obiettivi condivisi ed empatia totale verso studenti, famiglie e personale scolastico.
È esattamente ciò che è avvenuto nel progetto che ho coordinato: il forte allineamento con colleghi e colleghe ha trasformato le difficoltà in occasioni di confronto sereno, coesione nelle scelte e un profondo senso di lavoro di squadra.
Le competenze multidisciplinari del team di orientamento
L’Orientatore è un professionista con varie trasversalità. Ciò rende la nostra classe ricca, aperta al confronto e capace di offrire opportunità per un servizio diversificato.
Il nostro team era composto da Orientatori, Coach, Formatori, Psicologi e Counselor. Questa ricchezza di competenze ci ha permesso di intervenire con approcci differenti, ma sempre guidati da un unico obiettivo: offrire un supporto autentico ed efficace ai ragazzi e alle ragazze della scuola.
Gli studenti al centro: storie, sogni e crescita personale
di Riccardo Mattia, Orientatore Asnor, Docente, Formatore
Durante il mio percorso di orientamento e mentoring svolto presso l’Istituto Comprensivo Via Cassia 1694 di Roma, ho avuto il privilegio di incontrare studenti capaci di sorprendermi ogni giorno, per passione, energia e curiosità.
Lavorare con i ragazzi delle scuole medie significa scoprire una generazione vivace, desiderosa di crescere e di esplorare i propri interessi, smentendo il mito dei giovani “disinteressati”.
Tra le tante storie che porto nel cuore, c’è quella di Gaia, undicenne con il sogno di diventare veterinaria, che ama disegnare e sa cogliere la bellezza persino negli errori che fa, nel tratto e nel colore. E poi c’è quella di Irene, ragazza di terza media, la cui energia, curiosità e capacità di mettersi in gioco dimostrano quanto i giovani abbiano bisogno di punti di riferimento affidabili.
Per non parlare della storia di Augusto, giovane a cui piace annoiarsi, perché per lui la noia non è un vuoto da riempire, ma uno stimolo per accendere la creatività. E infine quella di Siria, adolescente dalla maturità sorprendente e con un’empatia che mi ha colpito più di quanto mi sarei aspettato.
Da tutti gli studenti che ho incontrato ho avuto conferma di quanto l’orientamento possa essere un’opportunità non solo per scegliere il percorso scolastico, ma anche per formarsi come cittadini. Concetti come cittadinanza Attiva, orientamento scolastico ed educazione civica si intrecciano in un percorso di crescita complessivo, capace di sviluppare pensiero critico, responsabilità sociale e consapevolezza dei propri diritti e doveri.
Ogni incontro, ogni storia, ogni conversazione rappresenta una conquista, un passo verso un futuro in cui i giovani possono sentirsi supportati, valorizzati e protagonisti della propria crescita.
Ho avuto la fortuna di vivere quotidianamente questa bellezza, contribuendo a costruire percorsi di orientamento che non siano solo istruzione, ma evoluzione personale e sociale.
La generazione di domani è già qui, pronta a sorprenderci e a insegnarci quanto il futuro possa essere costruito passo dopo passo, con passione, attenzione e consapevolezza.
Ascolto, empatia e metodo nel lavoro orientativo
di Jorge A. Pelosi Simões, Orientatore Asnor, Counselor e Formatore
La mia esperienza come orientatore nell’ascoltare le giovani persone e aiutarle, orientarle nella scelta delle superiori o scuole professionalizzanti, oltre a contrastare la dispersione scolastica, è stata davvero molto stimolante, di grande curiosità e arricchimento sia a livello professionale che umano.
Aver potuto lavorare in un team di orientatrici e orientatori Asnor, con approcci diversi ma uniti da passione e solidità teorica, utilizzando strumenti come la matrice SWOT, il Bilancio di Competenze, ecc., ha rafforzato l’efficacia del nostro intervento.
L’ascolto attivo e l’empatia, mettendo i giovani al centro come persone, ci ha permesso di arrivare al loro cuore, al cuore dell’Italia non di domani ma di oggi.
Stimolante è stato incontrare ragazzi già consapevoli, capaci di accettare anche l’errore come parte del percorso. Questo ha smentito l’idea diffusa di una generazione disorientata.
La relazione empatica è stata fondamentale: i momenti più appaganti sono stati quando mi hanno chiesto della mia scelta professionale e mi hanno detto che si percepiva la mia passione.
Gli occhi che brillano quando una persona si sente vista, ascoltata e rispettata restano, per me, la vera misura di questo progetto.
Dalla confusione all’orientamento: un percorso anche personale
di Rebecca Scotto Di Luzio, Orientatrice Asnor e Mental Coach
Quando mi è stato proposto di partecipare al progetto di orientamento presso l’Istituto Scolastico Via Cassia 1694 non ho esitato ad accettare, era la scuola media che frequentavo da studentessa.
All’epoca, ero una ragazza confusa, con poca chiarezza sul futuro e tanta pressione nel dover prendere la strada giusta. Per questo, ho accolto con entusiasmo l’opportunità di incontrare ragazzi che si sentono oggi come mi sentivo io.
Come Mental Coach, sono abituata a lavorare con gli adulti, ma con i ragazzi l’esperienza è stata unica; sono spontanei, intelligenti, a volte spiazzanti.
Essere orientatrice per me significa prendermi cura del loro sentire e restituirlo con delicatezza. Le domande potenti hanno permesso loro di acquisire maggiore consapevolezza, liberandosi dalle pressioni esterne.
Ogni incontro è stato unico. Indimenticabile quello con un ragazzo introverso che mi disse: “Ho paura che lascerò la scuola, non sono abbastanza capace”. Alla fine, abbiamo scelto insieme la scuola superiore.
Porto con me il valore del lavoro di team e la forza di condividere obiettivi e visione.
Un’esperienza che trasforma studenti e professionisti
di Mascia Assogna, Orientatrice Asnor, Coach e Formatrice
Partecipare al progetto “Verso un futuro più consapevole”, rivolto agli studenti delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado, ha rappresentato per me molto più di un impegno professionale. È stata un’esperienza che mi ha nutrito profondamente anche dal punto di vista umano.
Molti giovani studenti arrivano timidi e incerti. Poi, nel dialogo, si aprono, scoprono le proprie risorse e iniziano a riconoscere le proprie passioni.
Il mio compito non è offrire risposte, ma accompagnarli a trovare le domande giuste:
Cosa mi interessa davvero? Quali sono i miei punti di forza?
Il lavoro di team con gli altri orientatori Asnor ha aggiunto valore, rendendo il nostro intervento più ricco, umano ed efficace. Perché l’orientamento non è mai un atto unidirezionale, ma un incontro che trasforma anche noi.
Conclusione: perché l’orientamento è una responsabilità collettiva
Queste sono le nostre testimonianze, riportate nel contributo non solo per raccontare ciò che facciamo, ma per continuare a sensibilizzare sull’importanza dell’orientamento come prevenzione del disagio e della dispersione scolastica.
Un accompagnamento che non riguarda solo la scelta del futuro formativo e professionale, ma anche la capacità di intercettare il disagio giovanile e costruire contesti educativi più consapevoli, sostenibili e umani.





