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- 16/12/2025
Orientare crescendo: come progettare un curricolo verticale dalla primaria alla secondaria
Ogni studente è un mondo in divenire, una storia da scrivere con cura, ascolto e visione. Progettare un curricolo orientativo verticale significa costruire ponti tra età, esperienze e sogni: un percorso condiviso che accompagna bambini e ragazzi a scoprire chi sono, chi possono diventare, e come dare forma al proprio futuro con consapevolezza e fiducia. A cura di Chiara Sartori e Elena Pedriali, Orientatrici Asnor, Docenti e Formatrici.
L’orientamento non è (solo) una scelta: è un percorso
Per troppo tempo, in passato, l’orientamento è stato considerato come un momento isolato, spesso ridotto alla scelta della scuola secondaria di secondo grado, dell’università o di un lavoro.In realtà, orientare significa accompagnare bambini e ragazzi nella scoperta di sé, degli altri e del mondo, in un cammino continuo che inizia ben prima della fine della scuola secondaria di primo grado.
Un curricolo orientativo verticale è un insieme coordinato e progressivo di attività, esperienze e strumenti educativi che hanno l’obiettivo di sviluppare nei bambini e nei ragazzi la capacità di orientarsi in modo autonomo e consapevole nella vita, nel percorso scolastico e professionale.
A differenza dell’orientamento inteso come evento occasionale (es. scegliere una scuola o un lavoro), il curricolo orientativo si basa su un progetto educativo continuo, che parte dalla scuola primaria e si estende fino al termine della secondaria di secondo grado, accompagnando ogni fase evolutiva dello studente.
Le componenti chiave del curricolo orientativo verticale
1. Intenzionalità educativa
L’orientamento non è un’attività accessoria, ma rappresenta una finalità educativa trasversale. Ogni disciplina, laboratorio o esperienza formativa contribuisce alla costruzione dell’identità dello studente. L’obiettivo è formare persone capaci di orientarsi nella complessità, non solo al momento delle scelte, ma lungo tutto il percorso di vita.
2. Verticalità
Un curricolo orientativo efficace deve essere continuo e progressivo, adattandosi alle diverse età e fasi evolutive. Dalla scuola primaria alle superiori, le attività orientative devono essere articolate secondo una logica di sviluppo, garantendo continuità e coerenza educativa tra i cicli scolastici.
3. Trasversalità
L’orientamento attraversa trasversalmente l’intero percorso scolastico. Ogni esperienza formativa contribuisce a costruire le basi per un orientamento efficace: consapevolezza di sé, pensiero critico, competenze decisionali, gestione del tempo, autonomia, responsabilità e abilità relazionali sono competenze orientative essenziali.
4. Progettualità
L’orientamento è connesso alla costruzione del progetto personale di ciascuno studente. Attraverso la riflessione, l’esplorazione di ruoli e contesti, il confronto con esperienze e adulti significativi, si promuove la capacità di progettare il proprio futuro in modo flessibile e consapevole.
Scuola primaria: esplorare, raccontarsi, immaginare
In questa fascia d'età, l'orientamento si fonda su tre pilastri.
- Conoscenza di sé: esplorare attitudini, interessi, emozioni;
- Racconto di sé: narrazione, diario personale, autobiografia;
- Apertura al mondo: scoprire mestieri, contesti e figure professionali del territorio.
Attività come il "gioco dei mestieri", laboratori espressivi e incontri con adulti del territorio arricchiscono l’esperienza, stimolando curiosità, espressione e confronto.
Scuola secondaria di I grado: riflettere, scegliere, progettare
In questa fase si supportano i ragazzi nel definire un primo progetto formativo. Tra gli obiettivi:
- riconoscere il proprio stile di apprendimento;
- conoscere l’offerta formativa del territorio;
- utilizzare strumenti come portfolio e bilanci personali;
- partecipare ad open day e colloqui individuali con docenti o sportelli orientativi.
L’orientamento diventa così un processo educativo strutturato, che promuove consapevolezza e responsabilità.
Scuola secondaria di II grado: consolidare, scegliere ancora, agire
L’orientamento in questa fase accompagna gli studenti:
- nel consolidare la permanenza scolastica e superare eventuali difficoltà;
- nell’acquisire soft skills (comunicazione, pensiero critico, flessibilità, collaborazione);
- nella conoscenza del mondo del lavoro e delle sue trasformazioni;
- nella costruzione del proprio curriculum e della propria identità professionale.
Strumenti fondamentali sono i PCTO, i laboratori, le simulazioni di impresa, le attività di orientamento universitario e i colloqui simulati.
L’integrazione tra scuola, territorio e famiglia
Un curricolo orientativo verticale efficace richiede:
- coinvolgimento attivo di scuola, famiglie, enti locali, associazioni, imprese;
- docenti formati come facilitatori dell’orientamento;
- sportelli scolastici accessibili e integrati;
- valorizzazione delle esperienze informali e non formali come parte del percorso.
Conclusioni: l’obiettivo è coltivare identità
Orientare non è solo “decidere cosa fare da grandi”, ma coltivare identità, autonomia e visione. Un curricolo orientativo verticale accompagna gli studenti a diventare cittadini consapevoli, capaci di scegliere non solo dove andare, ma anche chi diventare.
A cura di Chiara Sartori e Elena Pedriali, Orientatrici Asnor, Docenti e Formatrici
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