Giovedì 23 Gennaio 2025

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  • 23/1/2025

Kintsugi e Orientamento scolastico: come trasformare le fratture in opportunità di crescita

Nella cultura giapponese, il Kintsugi (letteralmente "riparare con l'oro") rappresenta un’antica arte di riparazione della ceramica rotta attraverso l'uso di oro o argento per saldare i pezzi. Questa pratica non mira a nascondere le fratture ma a esaltarle, rendendo l'oggetto riparato ancora più prezioso. Invece di vedere le rotture come difetti da mascherare, il Kintsugi celebra le cicatrici come parte integrante della storia e dell'unicità dell'oggetto. A cura di Marina Ferrari, Orientatrice Asnor, Docente e Formatrice.

Questa profonda filosofia trova applicazione anche nel contesto educativo, e in particolare nell'orientamento scolastico.

Il Kintsugi ci insegna che le difficoltà, gli errori e i fallimenti lungo il percorso formativo non devono essere considerati come fine di qualcosa, ma come momenti da valorizzare, occasioni per apprendere e crescere. Proprio come l'oggetto riparato diventa più bello, così lo studente, affrontando le sue sfide, può diventare più forte e resiliente.

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Il Kintsugi dell’educazione: come valorizzare gli errori

Nel mondo della scuola, l’errore viene spesso vissuto come un ostacolo, un segno di insufficienza. Tuttavia, un approccio ispirato al Kintsugi insegna che gli errori sono parte integrante del processo di apprendimento. Ogni fallimento offre una lezione preziosa, una nuova possibilità di migliorarsi e progredire. Così come l’oro unisce i pezzi rotti di una ceramica, anche gli insegnanti e i consulenti scolastici possono aiutare gli studenti a vedere i loro errori come passaggi verso la crescita, non come segnali di fallimento.

Accogliere le fratture significa accettare che non esiste un percorso scolastico lineare e perfetto per tutti. Gli studenti affrontano sfide diverse, prendono decisioni sbagliate, cambiano direzione, ma questi momenti non sono necessariamente negativi. Al contrario, possono essere trasformativi se affrontati con il giusto sostegno e una mentalità aperta al cambiamento.

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L'Orientamento Scolastico come guida Kintsugi

Il compito dell’orientamento scolastico è quello di supportare lo studente nella scoperta di sé, aiutandolo a trovare il proprio percorso, anche quando questo percorso è segnato da difficoltà e cambiamenti. Come nel Kintsugi, l’orientamento non cerca di coprire le cicatrici del percorso formativo, ma di renderle parte della storia unica dello studente.

Come applicare il Kintsugi all'Orientamento Scolastico

  1. Resilienza e accettazione degli errori: spesso, gli studenti si trovano a confrontarsi con fallimenti scolastici o insuccessi in alcune materie. Invece di vedere queste situazioni come fallimenti definitivi, possono essere incoraggiati a considerarli opportunità di apprendimento e crescita. Ogni difficoltà superata contribuisce a sviluppare la resilienza, una competenza essenziale non solo nella scuola, ma anche nella vita. Si pensi al caso di uno studente che ha fallito un esame o si sente fuori luogo in un determinato percorso di studi può essere supportato a vedere quel momento non come un arresto, ma come un’opportunità per esplorare nuove strade o per rafforzare le proprie competenze. La frattura, quindi, viene valorizzata.
  2. Percorsi personalizzati: proprio come ogni oggetto riparato con il Kintsugi diventa unico, anche il percorso scolastico può essere diverso per ogni studente. L’orientamento scolastico dovrebbe promuovere la personalizzazione dei percorsi, aiutando gli studenti a scoprire le loro passioni, i loro punti di forza e a fare scelte in linea con le loro aspirazioni, valorizzando anche le esperienze “di rottura” come cambi di indirizzo o difficoltà incontrate. Si consideri il caso di un ragazzo che scopre, a metà del percorso liceale, di voler cambiare indirizzo verso una formazione tecnica non sta "fallendo", ma sta scoprendo una nuova passione. Il cambiamento non è una debolezza, ma un segno di crescita e consapevolezza.
  3. Valorizzazione della diversità: Il Kintsugi esalta la bellezza delle imperfezioni. Allo stesso modo, l'orientamento scolastico dovrebbe riconoscere e valorizzare la diversità delle esperienze e dei percorsi degli studenti, evitando di imporre un modello unico di successo. Ogni studente ha il proprio ritmo, e ogni percorso può essere unico e prezioso. Si pensi, ad esempio, a uno studente che non segue un percorso universitario, ma sceglie di intraprendere una carriera professionale immediata, potrebbe inizialmente sentirsi "inferiore" rispetto ai coetanei che frequentano l'università. Tuttavia, un orientamento basato sul Kintsugi lo aiuta a vedere la sua scelta come una strada valida e preziosa, diversa ma altrettanto importante.
  4. Approccio positivo al cambiamento: spesso, gli studenti si trovano a dover affrontare decisioni difficili, come il cambio di scuola, di indirizzo o di corso di studi. Un approccio orientato al Kintsugi insegna che cambiare strada non è sinonimo di fallimento, ma può essere l’inizio di un nuovo capitolo, altrettanto valido e significativo. Si pensi al caso di uno studente che, dopo due anni di università, decide di cambiare corso di laurea non deve sentirsi scoraggiato. Il cambiamento è parte del suo processo di maturazione e scoperta, e può portare a una scelta più allineata con le sue vere passioni e capacità.

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L’Orientamento Kintsugi nella pratica

Per integrare concretamente il Kintsugi nell’orientamento scolastico, i consulenti e gli insegnanti possono:

  • Incoraggiare la riflessione sugli errori: creare momenti in cui gli studenti possano parlare apertamente delle loro difficoltà e riflettere su ciò che hanno imparato da queste esperienze;
  • Promuovere la resilienza: offrire strumenti e risorse per aiutare gli studenti a superare le sfide, come laboratori di gestione dello stress o coaching per lo sviluppo delle competenze emotive;
  • Personalizzare l’orientamento: lavorare a stretto contatto con gli studenti per costruire percorsi personalizzati, che tengano conto delle loro passioni e dei loro talenti, ma anche delle difficoltà che hanno affrontato;
  • Creare una cultura dell’accettazione: Sviluppare una cultura scolastica che accolga e valorizzi il cambiamento, l’errore e la diversità, creando un ambiente di apprendimento inclusivo e non giudicante.

Il valore delle cicatrici nella crescita personale

Uno degli aspetti più affascinanti del Kintsugi è l’idea che le cicatrici non siano solo segni di una rottura, ma possano diventare simboli di forza e bellezza. Nel contesto educativo, questo può tradursi nella consapevolezza che ogni studente porti con sé un bagaglio di esperienze, positive e negative, che contribuiscono a formare la sua identità e il suo futuro.

Le sfide, i fallimenti e le deviazioni dal percorso prestabilito possono arricchire lo studente, facendolo crescere non solo a livello accademico, ma anche personale. Imparare a vedere valore nelle proprie difficoltà è una lezione che va ben oltre i banchi di scuola, preparando gli studenti ad affrontare le complessità della vita adulta.

Conclusioni: educare con l’arte del Kintsugi

Il Kintsugi ci insegna che le crepe e le rotture non devono essere motivo di vergogna, ma di orgoglio.Ogni crepa riparata rende l’oggetto più bello e prezioso, così come ogni difficoltà affrontata rende lo studente più forte e consapevole.

L’orientamento scolastico dovrebbe ispirarsi a questa filosofia, promuovendo un’educazione che non tema l’errore, ma lo accolga come parte integrante del percorso di crescita.

Educare con l’arte del Kintsugi significa aiutare gli studenti a vedere i loro percorsi non come linee rette e perfette, ma come viaggi ricchi di esperienze, sfide e cambiamenti, ciascuno dei quali contribuisce a formare il loro futuro, rendendoli persone uniche e resilienti.

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Marina Ferrari

Marina Ferrari

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