Martedì 3 Dicembre 2024

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  • 5/8/2021

La visione olistica dell'apprendimento per realizzare il potenziale degli studenti

La didattica digitale cambia la qualità dell’apprendimento. Spesso gli studenti hanno un livello di attenzione basso causato dalla velocità e complessità di informazioni che devono processare. Secondo una visione olistica, l’apprendimento è un processo fisiologico che coinvolge tutto il corpo. Approfondimento a cura della dott.ssa Elvira Fraccalvieri, Membro del Comitato Tecnico Scientifico di Asnor, Gestalt Counsellor professionista e Arteterapeuta.

L’apprendimento degli studenti in tempi di didattica a distanza

È ormai noto che l’utilizzo poco consapevole degli strumenti digitali, negli anni, ha abbassato il livello di attenzione degli studenti. La causa come sempre è da ricercarsi nelle modalità in cui questi strumenti vengono utilizzati e non negli strumenti in sè. 
La didattica a distanza e la didattica digitale integrata hanno reso ben visibile un problema che c’era anche prima della smaterializzazione dell’ambiente di apprendimento. 

Costantemente connessa a Internet e contemporaneamente attiva su più piattaforme, oggi la mente di uno studente è bombardata da informazioni da processare, che hanno la caratteristica di essere veloci e complesse. Spesso queste informazioni vengono anche sovrapposte: gli strumenti digitali sono multitasking, quindi permettono di svolgere più operazioni insieme. Uno studente può scorrere rapidamente il testo per una ricerca mentre interviene in una conversazione nella chat di classe, solo per fare il più semplice degli esempi.

Questo sovraccarico cognitivo è il primo responsabile di un abbassamento dell’attenzione

Impegnata in più compiti nello stesso momento o “catturata” da molti stimoli visivi e sonori, la mente di un essere umano inizia ad affaticarsi. Quindi, per proteggersi da questo eccesso di stimoli, presta attenzione solo alle informazioni meno rilevanti, quelle che hanno meno variabili da elaborare.

Ecco che una mente affaticata, per “riposare”, rivolge la propria attenzione a quelli “stimoli spazzatura” immediatamente disponibili e fruibili, che quindi vengono assimilati passivamente. Questo automatismo indebolisce l’attenzione di chiunque lo reitera nel tempo senza rendersene conto. 

La visione olistica dell’apprendimento

Contrariamente a quanto si è detto, quando la mente è ad un livello di attenzione ottimale, è pienamente concentrata sullo svolgimento di un solo compito e incarnata nel corpo che lo svolge. 

Questo significa che gli strumenti digitali devono essere utilizzati con consapevolezza nel processo di apprendimento: sempre più studi neurofisiologici affermano che l’apprendimento significativo coinvolge tutto il corpo, in quanto la mente si esprime attraverso il corpo. 

Si tratta di una visione olistica dell’apprendimento, che pone la persona nella sua interezza al centro di un processo complesso, in cui il corpo e le emozioni concorrono, insieme alla mente, all’assimilazione e alla rielaborazione dei contenuti. 

Indipendentemente dalla didattica a distanza, gli studenti trascorrono quasi interamente la propria giornata da seduti, a scuola o a casa, per svolgere compiti che fanno lavorare solo la mente e trascurano il corpo. Ecco che alcuni sviluppano tensioni muscolari, altri diventano apatici e distratti, altri ancora irrequieti e ansiosi: mente e corpo non lavorano in sinergia e l’energia tende a bloccarsi, non scorre in modo fluido.

Cambiare il paradigma dell’educazione

L’attuale sistema educativo è ancora oggi fondato per lo più su una logica produttiva, pertanto l’apprendimento non avviene nel rispetto della fisiologia umana, ma è progettato in vista di un obiettivo più quantitativo che qualitativo da raggiungere.

La riflessione cui i protagonisti dell’attuale sistema educativo – docenti, genitori, orientatori, educatori – sono chiamati a fare è come ri-allineare la conoscenza alle percezioni corporee seguendo una visione olistica dell’apprendimento.

È questa la sfida che le nuove generazioni sono chiamate a vincere, per far sì che l’innovazione tecnologica sia tanto evoluzione delle capacità della mente quanto delle pratiche manuali: la rielaborazione e la condivisione attiva passano dalla consapevolezza del proprio corpo.

Riportare l’educazione e l’apprendimento ad una visione olistica significa facilitare ogni essere umano, inteso come unione di corpo e mente, nella realizzazione del proprio potenziale. 

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Elvira Fraccalvieri

Elvira Fraccalvieri

Gestalt Counsellor professionista e Arteterapeuta. 

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