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- 1/10/2025
Cos'è AppLI e come può supportare i giovani NEET in Italia
AppLI – Assistente Personale per il Lavoro in Italia – è il nuovo strumento digitale presentato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per aiutare i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano (i cosiddetti NEET, Not in Education, Employment or Training).
Si tratta di un web coach gratuito, accessibile con SPID o CIE, che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per fornire un orientamento personalizzato e accompagnare le persone lungo il percorso verso il lavoro o la formazione.
Disponibile dal 15 settembre su scala nazionale, AppLI è stato testato in tre fasi di sperimentazione, coinvolgendo sei regioni e circa 2.000 giovani. Secondo il Ministro Marina Calderone, il potenziale bacino di utenti da qui a fine anno è di almeno 120.000 ragazzi, con l’obiettivo di allargare progressivamente il raggio d’azione a tutto il sistema lavoro.
Come funziona AppLI
AppLI non è una chatbot ma un assistente - agente - digitale specializzato che interagisce con l’utente in linguaggio naturale (sei lingue disponibili), raccoglie le informazioni e propone servizi su misura.
Tra le sue principali funzioni ci sono:
- analisi e ottimizzazione di curriculum e lettere di presentazione;
- suggerimenti di percorsi formativi e corsi mirati;
- segnalazione di opportunità di lavoro da SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) e da altre fonti certificate;
- simulazioni di colloqui di lavoro;
- promemoria e messaggi di coaching motivazionale;
- cruscotto personale per la gestione delle candidature e alert sulle scadenze.
Il sistema si basa su Large Language Model (LLM) e integra la tecnica di Retrieval Augmented Generation (RAG) per garantire risposte affidabili, riducendo il rischio di bias e “allucinazioni” tipiche dell’IA. Tutti i dati sono anonimizzati e trattati nel rispetto del regolamento europeo AI Act e delle normative sulla privacy.
Le aree di AppLI
AppLI si articola in quattro aree di servizio, pensate per accompagnare i giovani in tutte le fasi del percorso di inserimento professionale:
- l’area “Ascolta e orienta” raccoglie interessi, competenze e obiettivi, proponendo un percorso personalizzato in linea con il mercato del lavoro;
- l’area “Allena” mette a disposizione corsi, pillole formative e strumenti pratici per CV, lettera di presentazione e simulazioni di colloqui;
- l’area “Avvicina al lavoro” segnala opportunità professionali e formative, favorisce il contatto con i servizi sul territorio e consente di monitorare le candidature;
- l’area “Accompagna” offre promemoria e messaggi motivazionali per trasformare i progetti in risultati concreti.
Come accedere ad AppLI
L’accesso ad AppLI è attualmente riservato ai cittadini tra i 18 e i 35 anni, in possesso di SPID o CIE. Il servizio è gratuito e disponibile online sul sito del Ministero: appli.lavoro.gov.it.
Il contesto di riferimento, il fenomeno NEET e l’orientamento
Il lancio di AppLI avviene in un contesto critico. Nell’Unione Europea, nel 2024, i giovani NEET (15-29 anni) rappresentavano circa l’11% della popolazione, con picchi fino al 19% in alcuni Paesi dell’Est. L’obiettivo UE è ridurre la quota sotto il 9% entro il 2030.
In Italia il fenomeno è più marcato: nel 2023 i NEET erano circa il 16% dei giovani, pari a oltre 1,3 milioni di persone. Questi numeri dimostrano che l’orientamento non è un servizio accessorio, ma una leva strategica per contrastare l’esclusione sociale e favorire percorsi di inserimento lavorativo e formativo.
Orientamento professionale: oltre le informazioni, l’accompagnamento
Ma cos’è l’orientamento professionale/al lavoro? È un intervento che non si limita a fornire annunci di lavoro.
È un processo che aiuta a:
- analizzare competenze, interessi e valori personali;
- bilanciare punti di forza e aree di miglioramento;
- affrontare le transizioni (scuola-università, università-lavoro, cambio di occupazione);
- sviluppare competenze trasversali come pensiero critico, capacità di apprendimento continuo e competenze digitali.
Le piattaforme digitali come AppLI possono semplificare l’accesso alle informazioni, ma il ruolo degli orientatori resta fondamentale per tradurre i suggerimenti automatici in percorsi personalizzati e sostenibili.
Il contributo dei professionisti dell’orientamento
Accanto ai servizi pubblici, in Italia operano reti professionali che promuovono standard etici e metodologici nell’orientamento. Asnor -Associazione Nazionale Orientatori ad esempio, rappresenta i professionisti dell’orientamento e detiene il Registro Orientatori Asnor (l. 4/2013) investendo in formazione continua e garantendo uno sviluppo etico dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale Generativa.
Il ruolo dei professionisti è quello di essere un ponte tra tecnologia e persone, rafforzando così l’efficacia finale dei percorsi di orientamento.
Verso un modello integrato
Il futuro dell’orientamento passa da un modello ibrido:
- le tecnologie rendono più accessibili informazioni e servizi;
- i professionisti garantiscono accompagnamento e attenzione alle specificità individuali;
- i dati permettono di valutare l’impatto e migliorare le politiche pubbliche.
AppLI rappresenta dunque un tassello di questa trasformazione, un esempio concreto di IA generativa applicata all’orientamento pubblico, che può contribuire a ridurre il fenomeno dei NEET e ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro.
Conclusioni, verso una visione etica delle transizioni
AppLi è senza dubbio un pezzo importante di un quadro più ampio: la trasformazione dell’orientamento professionale nell’era digitale. Non si tratta solo di introdurre nuove tecnologie, ma di ridisegnare il modo in cui i giovani e gli adulti vengono accompagnati nelle proprie scelte di vita. L’obiettivo non è sostituire l’intervento umano, ma potenziarlo.
Gli algoritmi possono facilitare l’accesso a informazioni e opportunità, mentre gli orientatori possono garantire ascolto, personalizzazione e una visione etica delle transizioni formative e lavorative.
In un’Europa che punta a ridurre drasticamente i NEET entro il 2030, combinare strumenti tecnologici e competenze professionali è una strada necessaria per sostenere le persone nelle scelte formative e lavorative, colmare i divari territoriali, rafforzare l’inclusione sociale e promuovere un mercato del lavoro più equo e dinamico.
Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile trasformare l’orientamento da semplice supporto a leva strategica per la crescita individuale e collettiva.