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- 23/9/2025
Le lauree per lavorare nel 2030: guida alla scelta universitaria
Sui social capita spesso di leggere frasi come: “Laurea in filosofia? Inutile!”, “Scienze della comunicazione non serve a niente!”, “Con lettere fai solo il cameriere”. Ma la verità è che non esistono università inutili. A cura di Valeria Gatti, Orientatrice Asnor, Consulente e Autrice.
Quello che farà davvero la differenza sarà la capacità di trasformare le conoscenze in valore per la società.
Il mercato del lavoro del 2030 premierà chi saprà unire il proprio bagaglio di competenze con i bisogni emergenti del mondo. Non si tratta solo di scegliere la facoltà “giusta”, ma di imparare ad applicare ciò che si studia ai problemi concreti delle persone.
I megatrend che guidano il lavoro del futuro
Quando pensi a quale università scegliere, è importante guardare oltre i singoli corsi di studio e considerare i cambiamenti globali già in atto. Nei prossimi decenni, alcuni fattori influenzeranno in modo decisivo il mercato del lavoro:
- l’invecchiamento della popolazione;
- la necessità di affrontare la crisi ambientale;
- la diffusione capillare dell’intelligenza artificiale;
- la crescente attenzione al benessere e alla qualità della vita.
Non sono tendenze passeggere, ma processi strutturali destinati a creare nuove professioni e nuove esigenze.
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Sanità e salute: un settore che non conosce crisi
Nei prossimi dieci anni aumenterà in modo significativo la popolazione anziana. Questo comporterà un forte bisogno di cure, assistenza e prevenzione.
Le lauree che offriranno le prospettive più concrete in quest’area sono:
- Medicina e Chirurgia;
- Professioni sanitarie (infermieristica, fisioterapia, logopedia, radiologia, assistenza domiciliare);
- Farmacia e Biotecnologie mediche;
- Professioni educative e ricreative per la terza età.
Già oggi i dati AlmaLaurea confermano che i laureati in area sanitaria trovano lavoro facilmente. Una tendenza destinata a rafforzarsi.
Benessere e servizi alla persona: il nuovo boom
La salute non riguarda solo la cura delle malattie, ma anche il desiderio di vivere meglio e più a lungo. Cresce la domanda di professionisti che sappiano occuparsi di benessere psicologico, crescita personale e qualità della vita.
Le università che preparano a questo futuro includono:
- Psicologia, con percorsi di specializzazione;
- Scienze dell’educazione e della formazione;
- Servizio sociale e mediazione culturale;
- Economia e scienze assicurative;
- Scienze motorie e discipline legate al benessere.
Si tratta di mestieri che combinano competenze tecniche e forti capacità relazionali: un ambito in cui l’intelligenza artificiale non potrà sostituire il contributo umano.
Sostenibilità ambientale: una scelta obbligata
La transizione ecologica non è un’opzione, ma una necessità. L’Unione Europea ha fissato obiettivi chiari: entro il 2050 occorre raggiungere la neutralità climatica.
Le figure professionali legate alla sostenibilità saranno richieste in tutti i settori, dall’edilizia ai trasporti, dall’agricoltura alla produzione energetica. Le lauree più promettenti in quest’area sono:
- Ingegneria ambientale;
- Scienze naturali e biologiche;
- Chimica verde;
- Agraria e scienze forestali;
- Architettura sostenibile.
In questo ambito la domanda di professionisti è già oggi superiore all’offerta, un segnale chiaro di opportunità concrete.
Certificazioni e qualità aziendale: il valore del dietro le quinte
Le aziende sono sempre più chiamate a dimostrare la qualità e la sostenibilità dei propri processi, oltre al rispetto delle normative in materia di lavoro e sicurezza.
Le competenze più richieste in questo campo si costruiscono soprattutto attraverso lauree in:
- Ingegneria gestionale;
- Economia e management;
- Giurisprudenza.
Si tratta di professioni meno visibili, ma decisive per il buon funzionamento delle organizzazioni.
Tecnologia e sicurezza digitale: tra opportunità e rischi
La trasformazione digitale e l’adozione dell’intelligenza artificiale stanno ridefinendo il mondo del lavoro. Accanto alle nuove opportunità, emergono sfide legate a cybersecurity, protezione dei dati e uso etico delle tecnologie.
Le facoltà da considerare per restare al passo sono:
- Informatica;
- Ingegneria informatica;
- Data Science;
- Matematica applicata.
Non si tratta solo di formare specialisti tecnici, ma anche figure capaci di fare da ponte tra tecnologia e persone.
Cultura e creatività: ciò che resta umano
In un mondo sempre più tecnologico, continueranno ad avere valore le professioni legate alla cultura, all’arte e alla creatività. Musei interattivi, turismo personalizzato, comunicazione emozionale e design innovativo sono ambiti che richiedono sensibilità umana.
Le lauree da considerare in questo contestosono:
- Lettere e Filosofia;
- Beni culturali;
- Scienze della comunicazione;
- Design e arti visive.
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Il futuro sarà ibrido
Le professioni più interessanti del futuro nasceranno proprio dalla capacità di connettere saperi diversi. Un filosofo potrà diventare consulente etico per l’intelligenza artificiale; una storica dell’arte potrà progettare musei virtuali; un matematico potrà sviluppare applicazioni per il benessere mentale.
Come scegliere: la mentalità che fa la differenza
La formula da tenere a mente è semplice: competenze personali più bisogni emergenti uguale una professione unica. Un percorso di orientamento non serve a stabilire quale università sia “migliore”, ma ad aiutarti a sviluppare la mentalità giusta: non aspettare le opportunità, ma crearle.
La vera domanda non è “quale facoltà mi garantirà un lavoro?”, ma “come posso usare le mie passioni per risolvere i problemi del mondo?”.
Conclusione
I lavori del 2030 non esistono ancora: saranno i giovani di oggi a inventarli. La scelta della facoltà non è un destino immutabile, ma uno strumento per acquisire competenze e leggere il mondo con occhi nuovi. L’orientamento, in questo senso, non significa cercare la strada più sicura, ma imparare a costruire il proprio percorso.