Lunedì 12 Maggio 2025

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  • 23/4/2025

"Domani è già qui!": Orientamento e Mentoring per un futuro consapevole

Dopo anni di formazione e pratica nel mondo del Counseling e dell’insegnamento, ho iniziato a collaborare a un progetto di Mentoring e Orientamento promosso da Asnor dal nome "Domani è già qui!", dedicato alla prevenzione e al contrasto dell'abbandono scolastico, nell’Istituto Comprensivo “Via dal Verme” di Roma. A cura di Riccardo Mattia, Orientatore Asnor, Docente e Formatore.

Quando ho iniziato il mio percorso di formazione nel campo dell'Orientamento Scolastico, non ho potuto fare a meno di guardare indietro, a quando ero un alunno anch'io. Sfogliando le dispense e approfondendo il ruolo dell'Orientatore, ho provato un forte senso di rammarico: avrei tanto voluto avere qualcuno al mio fianco, qualcuno che mi aiutasse a fare chiarezza sulle scelte da prendere e a gestire le difficoltà che incontravo.

La mia esperienza scolastica non è stata facile. Ho scelto il Liceo Scientifico non per passione, tantomeno per attitudine, ma solo perché i miei amici avrebbero frequentato quella scuola. Il risultato? Un debito in matematica, che mi ha accompagnato per tre anni su cinque. La mia esperienza universitaria non è stata molto diversa: ho scelto "Lingue e Civiltà Orientali" senza una vera vocazione; infatti, non sono andato oltre la laurea triennale. Col senno di poi, ripensando alla mia attitudine per la relazione d'aiuto, avrei fatto scelte diverse.

Oggi, però, guardo alla mia vita con maggiore consapevolezza. Dopo anni di formazione e pratica nel mondo del Counseling e dell’insegnamento, ho iniziato a collaborare a un progetto di Mentoring e Orientamento, promosso da Asnor, dal nome "Domani è già qui!", dedicato alla prevenzione e al contrasto dell'abbandono scolastico, nell’Istituto Comprensivo “Via dal Verme” di Roma. Il progetto fa parte del programma “Italia Domani”, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano.

L'Obiettivo del progetto: sostenere la crescita degli studenti

L’obiettivo dell’equipe di professionisti di cui sono entrato a far parte è stato di ampio respiro: abbiamo accompagnato gli studenti della scuola secondaria di primo grado nel complesso percorso di crescita, aiutandoli a sviluppare strategie per affrontare crisi, momenti di transizione e sfide emotive. La vita, dopotutto, è in continua evoluzione, e i nostri ragazzi devono essere preparati ad affrontarla con resilienza e consapevolezza, entrando in contatto con le risorse che possiedono già e maturandone di nuove.

La nostra attività a scuola consisteva principalmente nell'aiutare gli studenti a conoscersi meglio, esplorando il proprio mondo interiore, tra luci e ombre: le loro attitudini e passioni, valori e talenti, punti di forza e aree di miglioramento. Fondamentale è stato lavorare sulle soft skills, competenze trasversali che permettono alle persone di relazionarsi con sé stesse e con gli altri in modo sano e soddisfacente, in ogni contesto della vita. Il nostro intento è stato anche aiutarli a identificare i loro veri bisogni, a formulare obiettivi realistici e a fare scelte di vita che siano autentiche e appaganti. Soprattutto, li abbiamo incoraggiati a rendersi autonomi e responsabili di tali scelte.

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L'ascolto attivo: la chiave del cambiamento

L’aspetto più significativo del nostro lavoro è stato vedere gli studenti impegnarsi attivamente nel proprio percorso di crescita e cambiamento. Tutti hanno accolto l'iniziativa con il massimo dell’entusiasmo, mettendosi in gioco con curiosità e fiducia, per tutti e dieci gli incontri che abbiamo dedicato a ciascuno di loro. Creare un ambiente in cui i ragazzi si sentissero liberi di esprimersi, infatti, è stato essenziale. Abbiamo constatato, infatti, come in tanti siano sopraffatti da emozioni e pensieri contrastanti, restituendoci il bisogno di qualcuno che li ascolti senza giudicare. Un ascolto attivo ed empatico ha fatto davvero la differenza, poiché ha fatto emergere la loro verità.

In particolare, l'ansia legata ai compiti e alle verifiche in classe è stata una delle tematiche principali sollevate dagli alunni durante gli incontri. A tal proposito, abbiamo esaminato il loro metodo di studio ed esplorato insieme come accogliere e gestire, in modo più consapevole, le emozioni che li attraversano. È stato sorprendente vedere come alcuni studenti abbiano proposto soluzioni autonome per migliorare il proprio approccio alla scuola e gestire meglio il proprio stato emotivo. In un clima disteso e sicuro, infatti, il nostro spazio interiore è sufficientemente predisposto da consentire il contatto con le nostre risorse, conoscenze a capacità.

Il confronto finale: osservazioni e feedback

Un altro momento significativo del progetto è stato il confronto finale. Nell’ultimo incontro, ho posto loro una domanda semplice, ma carica di significato: “Cos’è l’Orientamento per te?”. Le risposte che sono emerse sono state sorprendenti e ricche di riflessioni personali. Per alcuni, è stato sinonimo di "consapevolezza", per altri di "gioia" e "soddisfazione personale". Un ragazzo ha parlato di come il percorso lo abbia aiutato a sentirsi meno solo, mentre una ragazza ha dichiarato che l'Orientamento le ha permesso di riconoscere il suo valore e di comprendere che è "unica e speciale". Molti hanno riflettuto anche su come migliorare alcuni aspetti della loro vita, come la sicurezza nel relazionarsi con gli altri, la propria autostima e l’organizzazione dello studio, anche attraverso la scoperta di nuovi strumenti e tecniche didattiche.

Il tema più ricorrente, però, è stato il "futuro". I ragazzi sono pieni di sogni e aspirazioni, ed è nostro compito, come Orientatori, supportarli nella loro realizzazione, offrendogli gli strumenti giusti per prendere decisioni consapevoli. Questo lavoro è una grande responsabilità, ma anche un enorme privilegio.

Parlando con gli studenti, quindi, ho realizzato che l'Orientamento non è solo un percorso formativo, ma una vera e propria "festa" del pensiero e della consapevolezza. L'Orientamento Scolastico, infatti, non si limita a facilitare e sostenere la persona nel fare una scelta per il futuro, scolastica o professionale che sia, ma aiuta a sviluppare competenze fondamentali per tutta la vita.

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Il coinvolgimento delle famiglie: un lavoro di squadra

In questo progetto, è stato fondamentale anche il coinvolgimento delle famiglie. Gli incontri con i genitori hanno costituito l’occasione per creare un ponte tra casa e scuola, affinché possano essere parte attiva nel supportare i figli nel loro cammino. In questo senso, il nostro ruolo è diventato anche quello di facilitatori della comunicazione e mediatori tra le necessità degli studenti e le aspettative delle famiglie. È stato commovente vedere mamme e papà, uniti dagli stessi dubbi e paure, darsi man forte a vicenda e fare gioco di squadra con noi Orientatori. Un’esperienza a dir poco gratificante.

In sintesi, l'Orientamento Scolastico non è solo una guida, ma un'opportunità per aiutare ogni studente a scoprire il proprio potenziale, gestire le proprie emozioni e vivere in modo più consapevole e soddisfacente. È un percorso che merita di essere fatto con passione, ascolto e, soprattutto, con l'impegno di tutti: studenti, famiglie, scuole e professionisti.

Ringraziamenti

Sono profondamente grato ad Asnor e alla sua Presidente, Annie Pontrandolfo, per aver reso possibile tutto questo e per la fiducia e la considerazione accordatami.

Ringrazio anche la Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Via dal Verme” di Roma, la Professoressa Rita Micarelli, che ha fortemente voluto e sostenuto tale iniziativa, nonché i referenti del progetto a scuola e tutto il corpo docente, per la disponibilità e l’interesse dimostrato, oltre al personale ATA, per la premura e la gentilezza riservataci ogni giorno.

Infine, la mia riconoscenza va alle colleghe Stefania Pilloni e Francesca Magrini, per avermi accolto nel gruppo, mentre un ringraziamento speciale va a Endrina Brito, nostra coordinatrice, per essere stata una guida preziosa e un esempio di gentilezza e inclusione. Lavorare insieme mi ha arricchito profondamente, da un punto di vista umano e professionale, mostrandomi che una leadership positiva è possibile, poiché mi ha fatto sentire costantemente valorizzato e supportato.

La bellezza e la potenza del nostro lavoro, infatti, risiedono anche nella possibilità di condividerlo con qualcuno. Fare squadra e fare rete, per conseguire obiettivi comuni, partendo da valori e ideali condivisi. Ad maiora!

Conclusioni

A cura di Endrina Brito, Orientatrice Asnor, Coach & Formatrice

Attraverso il ricco contributo del Dottor Riccardo Mattia abbiamo avuto la possibilità di addentrarci nel progetto “Domani è già qui!”, tra considerazioni e riflessioni, descritte non solo con grande dettaglio tecnico e metodologico, ma anche con un alto livello di coinvolgimento.

Come professionista dell’Orientamento ho vissuto al massimo questa esperienza, considerata pilota, giacché la Dirigente, la Prof.ssa Rita Micarelli, e il suo team, la Vice-Preside Cristina Porcari, la Prof.ssa Maria Rosa Mazzola e il Prof. Alessandro Sgroi, hanno voluto fortemente inserire il progetto in orario scolastico (grande azione innovativa), capendo da subito quanto sarebbe stato positivo l’impatto per la scuola, per le famiglie e gli stessi studenti di tutte le categorie (alunni con disabilità, stranieri, italiani, italiani di 2° generazione…ecc.).

Come coordinatrice del progetto ho potuto lanciarmi in una sfida nuova, bella, di alto significato e impatto sociale. Un’esperienza che, soprattutto nei momenti di difficoltà, ha dato a me e ai miei colleghi la possibilità di mettere in campo tutte le nostre competenze tecniche e comportamentali.

Cosa ha funzionato? Il gioco di squadra tra Asnor e l’Istituto “Via dal Verme”, l’ingaggio degli studenti, gli strumenti orientativi che usiamo per i percorsi scolastici e l’aggiunta della modalità “one-to-one” - come si fa già in molte aziende, per accelerare e potenziare lo sviluppo della persona.

Cosa può essere migliorato? Il coinvolgimento e l’allineamento tra chi progetta i percorsi di sviluppo e il Corpo Docente, che è certamente già abituato all’orientamento di gruppo, ma ancora poco a quello individuale (infatti la paura iniziale di alcuni insegnanti era legata all’impatto che avrebbe avuto sulla didattica un’ora di orientamento a settimana).

Il momento storico in cui viviamo chiama Istituzioni, Professionisti, Associazioni come Asnor, ma non solo, a intervenire con grande forza e competenza nel mondo della scuola, dove gli adolescenti chiedono a gran voce formazioni esperienziali (e anche personalizzate, come valore aggiunto), come queste, che li accompagnino non solo per una crescita consapevole, ma anche verso una scelta del futuro sognato, che sia pensata, valutata e informata.

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Riccardo Mattia

Riccardo Mattia

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