Sabato 7 Dicembre 2024

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  • 19/11/2024

Orientare nella Scuola Primaria, perché e come farlo

Quando si parla di orientamento scolastico, si è soliti associarlo alla scuola secondaria di primo e di secondo grado, perché nella sua accezione più ampia è legato alla possibilità di indirizzare gli studenti coinvolti in questi specifici ordini di scuola a scegliere il successivo percorso di studi e la futura collocazione lavorativo – professionale. In realtà, l’orientamento scolastico riveste un’importanza fondamentale anche nella scuola primaria. A cura di Roberta Puglielli, Orientatrice Asnor.

Perché orientare nella scuola primaria

Orientare nella scuola primaria può sembrare complesso, perché si tratta di farlo con bambini piccoli che ancora non hanno ben in mente “che cosa fare da grandi” e, apparentemente, è difficile spiegare loro che possono essere guidati a tirar fuori le loro capacità, la loro personalità, per affrontare un percorso di crescita e maturità personale che li porterà, da grandi, a costruire la propria visione del mondo in linea con la loro indole.

L’orientamento scolastico sin dalla scuola primaria rappresenta un investimento prezioso per lo sviluppo complessivo degli studenti; contribuisce a formare individui più consapevoli e preparati ad affrontare le sfide della vita; presenta diversi vantaggi significativi e concreti, sia per gli alunni che per il sistema educativo nel suo complesso.

Orientare nella scuola primaria permetterebbe di:

  1. sviluppare autonomia, dando ai bambini la possibilità di iniziare a prendere consapevolezza delle proprie preferenze, interessi e abilità, sviluppando un senso di autonomia e responsabilità nelle loro scelte;
  2. aumentare la consapevolezza delle opportunità, aiutando i giovani studenti a conoscere sin da subito le varie opzioni scolastiche e professionali disponibili, facilitando una scelta più informata in seguito;
  3. garantire maggior motivazione e coinvolgimento nei confronti della scuola, perché aiuta a stimolare l’interesse degli studenti per diverse materie e attività;
  4. ridurre ansia e incertezza, dato che avere un’idea chiara delle possibilità future può ridurre l’ansia legata alle scelte scolastiche e professionali, permettendo agli studenti di affrontare con maggiore serenità il proprio percorso educativo;
  5. promuovere l’inclusione, perché un orientamento adeguato può contribuire a creare un ambiente scolastico più inclusivo, in cui si valorizzano le diversità e si incoraggiano percorsi personalizzati;
  6. riconoscere i propri punti di forza, portando gli studenti ad apprendere a riconoscere e valorizzare le proprie capacità, comprendendo al contempo le aree in cui potrebbero necessitare di supporto o miglioramento;
  7. prevenire il drop-out scolastico, visto che un buon orientamento permette di aiutare i bambini a sentirsi motivati e impegnati nella loro istruzione, è cruciale per il loro futuro e può contribuire a prevenire il rischio di abbandono scolastico.

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Come organizzare azioni di orientamento nella scuola primaria

Attraverso un approccio multidimensionale e collaborativo, si possono realizzare diverse azioni di orientamento che siano in grado di garantire che ogni alunno sviluppi una base solida su cui costruire il proprio futuro educativo e professionale, il tutto inserito nella normale progettazione didattica.

Si possono individuare, indicativamente, cinque macro obiettivi da raggiungere attraverso un percorso di orientamento che parta dalla classe terza fino ad arrivare alla classe quinta della scuola primaria e che, in un’ottica di continuità didattica con la scuola secondaria di primo grado, possa continuare anche nei tre anni successivi, garantendo così un percorso integrato che accompagni gli alunni nella loro crescita e che non si riduca alle sole azioni già previste nell’ultimo anno del primo ciclo di istruzione.

Vediamo insieme come i cinque macro-obiettivi potrebbero essere delineati.

1. Scoperta delle inclinazioni personali

Attività di esplorazione: attraverso attività ludiche e laboratoriali, gli alunni possono esplorare diverse aree di interesse (scienze, arte, sport, musica …), permettendo loro di scoprire le proprie inclinazioni.
Riflessione personale: insegnare agli alunni a riflettere su ciò che li appassiona aiuta a sviluppare una consapevolezza delle proprie capacità e desideri.

2. Sviluppo delle competenze

Competenze trasversali: è importante che i bambini acquisiscano competenze come il lavoro di gruppo, la comunicazione e la risoluzione dei problemi, utili in qualsiasi percorso futuro.
Educazione emotiva: lavorare sulle emozioni e sulla gestione dei rapporti interpersonali aiuta a costruire una personalità equilibrata e resiliente.

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3. Collaborazione con le famiglie

Coinvolgimento dei genitori: i genitori sono fondamentali nel processo di orientamento futuro. Incontri e laboratori realizzati insieme a loro possono favorire una scelta consapevole.
Sostegno alle scelte: i genitori possono aiutare a identificare le attitudini dei propri figli e supportarli nel loro percorso di crescita.

4. Integrazione con il curriculum

Progetti e attività interdisciplinari: le attività possono essere organizzate in modo da integrare diverse discipline, facendo scoprire agli alunni come le diverse materie sono realmente collegate tra loro e come possono essere applicate nella vita reale.
Visite e incontri: organizzare visite a luoghi di lavoro o incontri con professionisti può fornire ai bambini una visione concreta delle varie opportunità future.

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5. Sostegno individuale

Osservazione delle difficoltà: gli insegnanti possono monitorare e identificare eventuali sfide o difficoltà, intervenendo con strategie personalizzate.
Consulenza e orientamento: anche in questa fase, è possibile iniziare a implementare un sistema di consulenza, attraverso il quale i bambini possono esprimere le proprie esigenze e aspirazioni.

Conclusioni

In un mondo in continua evoluzione, l’orientamento fornisce strumenti per adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici, preparando gli studenti a essere cittadini responsabili e flessibili nel loro futuro, questo perché un orientamento scolastico integrato e multidimensionale, sin dalla scuola primaria, può contribuire a formare cittadini informati, responsabili e attivi, pronti a confrontarsi con le sfide del futuro.

Investire nell'orientamento scolastico sin dalla scuola primaria, quindi, non solo può preparare meglio gli studenti a crescere come cittadini consapevoli delle proprie capacità e potenzialità, ma soprattutto a creare, passo dopo passo, un mondo professionale più corrispondente alle reali inclinazioni di ognuno.

Affinché questo non sia una mera ipotesi, ma una realtà concreta e realizzabile, è importante che gli insegnanti, le famiglie e la comunità collaborino per creare un ambiente stimolante per i bambini, affidandosi a una guida consapevole, quella, appunto, dell’orientatore scolastico, che contribuisce a creare una base solida su cui costruire le competenze future.

In che modo? Aiutando gli studenti a sviluppare una mentalità positiva nei confronti dell’apprendimento, perché, sin dalla scuola primaria, l’orientatore scolastico potrebbe diventare una figura fondamentale per garantire un’esperienza educativa inclusiva, supportata e orientata verso il futuro, contribuendo a formare studenti consapevoli e motivati.

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Roberta Puglielli

Roberta Puglielli

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