Giovedì 21 Novembre 2024

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  • 29/10/2024

L'Orientamento scolastico e il suo riconoscimento normativo

Attualmente, le scuole italiane sono coinvolte nella creazione e stesura di progetti per sfruttare le opportunità fornite dai Decreti Ministeriali (DM) legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Questo piano, finanziato dai fondi europei del Next Generation EU, mira a supportare la ripresa economica del Paese, con particolare attenzione al miglioramento delle infrastrutture, inclusa quella del settore educativo. A cura di Roberta Puglielli, Orientatrice Asnor.

In questo articolo, prenderò in esame il Decreto Ministeriale n.19 del 2 febbraio 2024 (D. M. 19/2024), che ritengo sia quello che può fare veramente la differenza non solo in ambito educativo – didattico, ma soprattutto per la crescita personale di ogni alunno.

Il Decreto in esame, “Interventi di tutoraggio e formazione per la riduzione dei divari negli apprendimenti e il contrasto alla dispersione scolastica”, si propone, infatti, di fornire alle scuole le adeguate risorse economico - finanziarie per attivare azioni di tutoraggio e formazione per gli studenti a rischio di abbandono scolasticoo per gli studenti che possano avere difficoltà di apprendimento.

Un documento corposo, ma chiaro nelle sue linee di intervento, che pone particolare attenzione ad una specifica parola, “orientamento scolastico”, inteso nella sua più ampia accezione come il processo educativo mirato ad assistere gli studenti nella scelta del percorso di studi più adatto alle loro attitudini, interessi, capacità e che si svolge in diverse fasi della carriera scolastica, basandosi su metodologie e strumenti specifici, integrando aspetti psicologici, educativi e professionali.

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Orientamento scolastico: normativa italiana

Benché il D.M. 19 sia assolutamente la normativa ministeriale più concreta di questi ultimi anni in ambito di orientamento scolastico, non possiamo però affermare che sia l’unica.

In Italia, l'orientamento scolastico è regolato da una serie corposa di norme; tra cui le più rilevanti che fanno specifico riferimento all’Orientamento sono:

  • il D.P.R. 416/74 che, nell’ambito dell’istituzione degli Organi Collegiali della scuola, istituisce, il Consiglio Scolastico Distrettuale con specifiche competenze in materia di orientamento;
  • il DM 9/2 del 1979 che definisce i programmi della scuola media, attribuendo alla stessa una funzione orientativa;
  • la Legge 426/88 introduce, che definisce, nelle scuole secondarie superiori, la nuova figura professionale del Coordinatore di Orientamento Scolastico, anche se destinata a sanare situazioni di soprannumerari età;
  • la Legge 162/90 che istituisce i Centri di informazione e Consulenza, conosciuti come C/C, nel quadro degli interventi educativi alla salute e il progetto Brocca, inserito all’interno ci questa legge, assume l’Orientamento come modalità educativa;
  • la Direttiva Ministeriale 487/97, elaborata dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero dell’Università, che è, ancor oggi, un testo cardine per l’Orientamento;
  • la Legge 59/97, istitutiva dell’autonomia scolastica, che attribuisce alle finalità istituzionali delle scuole, le attività di formazione, istruzione e orientamento;
  • la Legge 53/03 che prende in considerazione l’orientamento in relazione alla dispersione scolastica e al diritto/dovere di istruzione e formazione; la stessa individua, quale fase cruciale dell’orientamento, l’ultimo anno della scuola secondaria di 1° grado e assegna al docente tutor e al portfolio dello studente una esplicita funzione di orientamento;
  • la Legge 107 del 2015 che collega all’orientamento gli insegnamenti opzionali dell’ultimo triennio della scuola secondaria superiore, ne prescrive l’inserimento nel curriculum dello studente, finalizzato ad individuarne il profilo da associare a un identità digitale, utile ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro; la stessa legge, inoltre, finalizza all’orientamento i percorsi di alternanza scuola-lavoro;
  • la Circolare ministeriale 15 aprile 2009, n. 43, “Piano nazionale di orientamento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita”;
  • la Nota ministeriale 19 febbraio 2014, n. 4232, “Trasmissione delle Linee guida nazionali per l’orientamento permanente”;
  • le Linee guida adottate con Decreto 4 settembre 2019, n.774, concernenti “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”;
  • il Decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 22 dicembre 2022, n. 328, concernente l’adozione delle nuove Linee guida per l’orientamento.

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Infine, il citato D. M. 19/2024 che dà all’orientamento scolastico una rilevanza effettiva in ambito normativo.

Come si può notare, in Italia l’orientamento scolastico può essere considerato un processo strategico che ha radici profonde e si basa su una normativa articolata, finalizzato a guidare concretamente gli studenti nelle loro scelte educative e professionali.

Il D.M. 19/2024 e l’orientamento scolastico

Un contesto in continua evoluzione come quello attuale fa sì che l'orientamento scolastico rivesta un ruolo fondamentale per permettere agli studenti di intraprendere percorsi formativi e professionali efficaci e soddisfacenti, andando al di là di un semplice supporto di indirizzo da parte della scuola.

È su questa linea di intervento che si inserisce il Decreto Ministeriale 19/2024, che detta in maniera concreta le linee guida per l'orientamento scolastico e professionale. Questo decreto ha quale obiettivo principale la promozione di un sistema di orientamento integrato e strategico che supporti gli studenti nella scelta dei percorsi di studio e delle professioni future. Per il raggiungimento concreto di questo macro-obiettivo vengono delineati dei sotto obiettivi che possono essere riassunti in tre gradi azioni:

  • formare cittadini consapevoli, quindi aiutare gli studenti a diventare cittadini consapevoli e capaci di prendere decisioni informate riguardo al loro futuro formativo e professionale;
  • ridurre l'abbandono scolastico attraverso un orientamento più mirato, perché si vuole ridurre il numero di studenti che abbandonano prematuramente il percorso scolastico;
  • adattarsi alle esigenze del mercato, e quindi contribuire a formare studenti e futuri professionisti in linea con le esigenze del mercato del lavoro.

Tutto ciò, però, viene maggiormente delineato nelle seguenti linee di intervento:

  1. Orientamento continuo e integrato nel curricolo scolastico, coinvolgendo non solo gli studenti ma anche le famiglie e gli insegnanti;
  2. Formazione degli insegnanti per fornire loro gli strumenti necessari per svolgere attività di orientamento, grazie agli Orientatori Scolastici Professionali;
  3. Collegamento con il mondo del lavoro, attraverso tirocini, stage e incontri con professionisti, per fornire agli studenti una visione più chiara delle opportunità disponibili;
  4. Utilizzo distrumenti digitali e piattaforme online per facilitare l'accesso alle informazioni e supportare i percorsi di orientamento;
  5. Inclusione e personalizzazione per promuove un approccio inclusivo, che tenga conto delle individualità degli studenti e delle loro diverse esigenze, garantendo un orientamento personalizzato;
  6. Collaborazione con enti e aziende e altre istituzioni per garantire una maggiore efficacia dell'orientamento.

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Ipotesi progettuali per le attività di orientamento scolastico

I suggerimenti e gli approcci che ritengo possano essere utilizzati al fine di costruire progetti incisivi di orientamento scolastico nelle scuole sono:

  1. Organizzare laboratori pratici in cui gli studenti possono esplorare diverse professioni attraverso attività pratiche (laboratori di cucina, coding, artistico, scientifico, ecc.);
  2. Invitare esperti e professionisti di vari settori per parlare della loro carriera, dei percorsi formativi e delle esperienze lavorative;
  3. Organizzare eventi di orientamento in cui diverse scuole superiori e istituti di formazione possono presentare i loro corsi e programmi agli studenti di scuole medie o superiori;
  4. Facilitare levisite presso imprese e industrie locali per dare agli studenti l’opportunità di vedere dal vivo come funzionano i vari posti di lavoro e quali competenze sono richieste;
  5. Utilizzare test di orientamento professionale e personale, somministrati da professionisti del settore, per aiutare gli studenti a identificare i propri interessi, talenti e attitudini;
  6. Creare programmi di mentorship in cui studenti più grandi guidano quelli più giovani, condividendo esperienze e consigli sul percorso scolastico e professionale;
  7. Fornire informazioni sui percorsi scolastici, quindi creare materiale informativo chiaro e accessibile sui vari indirizzi scolastici, percorsi di studi post-diploma e opportunità di lavoro.
  8. Organizzare sessioni di simulazione di colloqui per preparare gli studenti a entrare nel mondo del lavoro, aiutandoli a sviluppare competenze di presentazione e comunicazione;
  9. Offrire supporto psicologico e consulenze individuali per affrontare le ansie e le pressioni correlate alla scelta del futuro scolastico e professionale.
  10. Sviluppare progetti che coinvolgano diverse discipline per far capire agli studenti come le varie materie possano interconnettersi nel mondo reale.
  11. Creare o utilizzare piattaforme online che raccolgano risorse, informazioni sui corsi e sugli sbocchi professionali, e che permettano agli studenti di interagire con esperti.
  12. Includere nel curriculum attività che sviluppino le soft skills, come il lavoro di squadra, la comunicazione e la gestione del tempo, competenze fondamentali per il successo professionale.

Va da sé che ogni progetto deve essere adattato alle esigenze specifiche degli studenti e del territorio di riferimento, e prevedere una fattiva collaborazione tra insegnanti, famiglie e comunità locali al fine di garantire efficacia e concreto successo.

Conclusioni

È emerso con chiarezza come, in un contesto delineato in questo modo, i professionisti dell’orientamento possano assumere un ruolo cruciale.

Gli interventi promossi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mirati a migliorare la qualità dell'istruzione e a offrire una formazione più rispondente alle esigenze del mercato del lavoro e allo sviluppo personale degli studenti, richiedono la presenza di figure professionali qualificate. Questi esperti sono essenziali per guidare le persone nella scelta dei percorsi formativi più adeguati, sia in ambito scolastico che extrascolastico, consentendo a ciascuno di seguire un cammino di crescita e realizzazione personale.

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Roberta Puglielli

Roberta Puglielli

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