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- 2/2/2024
Gli strumenti di comunicazione da utilizzare nel mondo del lavoro
Con l'ausilio degli assiomi formulati da Paul Watzlawick, Psicologo della Scuola di Palo Alto in California, ci addentriamo in un viaggio attraverso il mondo della comunicazione, cruciale per navigare con successo nel panorama professionale. Il primo assioma "non si può non comunicare" sottolinea la potente forza della comunicazione nella nostra vita quotidiana. Quando ci spostiamo nel contesto del mercato del lavoro, essa diventa una vera e propria competenza che va allenata affinché ci aiuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Una comunicazione efficace difatti è uno tra gli elementi chiave che ci permettono di navigare con successo nel panorama professionale. A cura di Anna Toffoletti, Orientatrice Asnor, Esperta HR e Coach.
La comunicazione nel mondo professionale
Quando parliamo di ricerca del lavoro, è necessario comprendere fin da subito che ogni interazione, dalla presentazione di sé sul curriculum fino alla stretta di mano durante un colloquio, comunica qualcosa a chi ci sta di fronte e pertanto contribuisce a creare un quadro di chi siamo e di cosa possiamo offrire sul mercato del lavoro.
È importante fare una buona prima impressione, ma è altrettanto cruciale mantenere anche una coerenza nel racconto professionale.
Esploriamo qui gli strumenti utili a raccontare la nostra storia, affinché questa ci rispecchi, ci presenti al meglio e susciti interesse nel selezionatore.
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Gli strumenti della comunicazione nel mercato del lavoro
Partiamo dal curriculum: strumento tanto odiato quanto amato. Scriverlo può spesso risultare noioso e difficile, soprattutto in alcune sue parti.
Il curriculum è un documento che ripercorre la vita professionale e formativa di una persona e che offre spazio, in linea generale, anche alle skills più soft, alle competenze digitali e linguistiche ed a hobby-interessi extraprofessionali. Può essere strutturato in maniera cronologica o per competenze, essere più creativo o più classico, ma l’importante è che ci consenta di arrivare allo step successivo, ovvero al colloquio di lavoro.
Impariamo quindi ad adattarlo per la posizione per la quale ci stiamo candidando. Sfatiamo il mito del curriculum perfetto e puntiamo piuttosto ad un CV efficace, in grado di comunicare chi siamo, e chi vogliamo diventare, nel mondo del lavoro.
La lettera di presentazione/motivazione
In Italia, non è tra gli strumenti di comunicazione più utilizzati, ma è sempre meglio sapere che esiste e che la possiamo adoperare.
Io la considero come un’opportunità in più per far emergere la nostra personalità, una carta in più da giocare a favore del lavoratore. Essendo una presentazione, deve raccontare qualcosa in più di noi rispetto al curriculum, che deve accompagnare e completare spiegando anche le motivazioni che spingono una persona a candidarsi per un determinato ruolo e in una determinata azienda.
Come il CV, anche la “cover letter”, non sempre è di facile redazione, anzi talvolta può risultare ancor più difficile proprio perché lascia carta bianca, o quasi, nei contenuti. Soffermarsi a scriverla costa tempo e fatica ma può portare dei benefici anche in termini di conoscenza di se stessi e in sede di colloquio: se a monte abbiamo già lavorato su “chi siamo e chi vogliamo diventare”, sarà poi più semplice esprimerlo durante un colloquio.
È il social network professionale per eccellenza, la vetrina professionale nel mondo digitale, particolarmente utile per determinate professioni ed in attuale espansione. Non dobbiamo considerarlo come un curriculum on line, anche se il profilo per certi versi è simile ad un CV con parti da compilare e altre da scrivere, in quanto il suo potenziale è molto più ampio.
LinkedIn è un luogo dinamico nel quale, ad esempio, è possibile conversare su varie tematiche relative al mercato del lavoro e instaurare e coltivare relazioni e opportunità professionali. Questo è possibile realizzarlo grazie alla condivisione di contenuti interessanti e alle interazioni, che divengono testimonianza di competenza e impegno professionale.
Su LinkedIn sono presenti le persone con il proprio profilo personale e le aziende con le pagine corporate. È un social network ben indicizzato da Google e viene ampliamente utilizzato dai recruiter per fare ricerca attiva e raccogliere informazioni aggiuntive sui candidati, a completamento dei curriculum.
È doveroso ricordare che anche altri social possono essere utilizzati per scopi professionali, l’importante è impiegarli correttamente per ottenere il massimo risultato.
Il colloquio di lavoro
L’ultimo anello degli strumenti di comunicazione lavorativi, quello nel quale le abilità comunicative vengono espresse nella loro completezza, è il colloquio di lavoro. Dal linguaggio verbale al non verbale, fino al para-verbale, tutto confluisce in questo strumento.
È qui che la persona dovrà essere abile sia a stabilire connessioni umane sia a rispondere in maniera chiara alle domande, mantenendo sempre coerenza tra curriculum e racconto.
È opportuno vivere questo momento come uno scambio di informazioni finalizzate alla reciproca conoscenza e non come un interrogatorio stressante. La preparazione e l'allenamento anticipato possono fare la differenza, contribuendo a migliorare la gestione dello stress e a presentare il proprio valore e la propria motivazione nel modo migliore possibile.
Conclusioni
Chiudo questo contributo con una citazione:
“Innanzitutto dì a te stesso chi vuoi essere, poi fa ogni cosa di conseguenza” (Epittèto).
Questo per dire che ogni strumento di comunicazione che andiamo ad utilizzare necessita di un denominatore comune, ovvero della conoscenza chiara dell’obiettivo che vogliamo raggiungere e di chi vogliamo diventare. Grazie a questo, infatti, saremo facilitati nel costruire il nostro miglior racconto in funzione del risultato desiderato.
Bibliografia
- Roberta Zantedeschi, "Comunicare e scrivere per trovare lavoro. Dal CV al colloquio”, 2023, Hoepli