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- 27/10/2023
Dalla Competentia all'Anno Europeo delle Competenze
Una parola sulla bocca di tutti, un concetto ampio e con diverse accezioni. Parliamo delle competenze. Partendo dall'etimologia del termine, ripercorriamo alcuni dei costrutti che si sono costruiti intorno a questo concetto, divenuto così rilevante che l'Unione Europea ha ritenuto doveroso dedicargli l'anno 2023. A cura di Manuela Rapacchia, Orientatrice Asnor
Competenza, etimologia
Il termine competenza deriva dal tardo latino competentia, a sua volta derivante dal verbo competĕre, composto di cum- (insieme) e petĕre (chiedere, dirigersi). Combinando le due parti, il significato che ne risulta è quello di andare, chiedere insieme; convergere verso un medesimo punto.
Etimologicamente, quindi, il termine implica due condizioni: da un lato una condizione di moto, di attivazione, di dinamismo; dall'altro una condizione di condivisione, di coinvolgimento e incontro con l'altro.
Un'accezione, quest'ultima, evidente anche in alcune parole della lingua italiana che condividono la stessa radice: due persone che competono per qualcosa gareggiano tra loro; la competitività di un'impresa è la sua capacità di stare al passo con la concorrenza.
La didattica delle competenze
Come esplicitato dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2006, possiamo descrivere la competenza come la combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto. L’esistenza di un contesto, ossia di una “situazione”, è condizione essenziale per poter parlare di competenza.
Negli ultimi decenni, la Scuola ha visto l'affermarsi del concetto di didattica delle competenze. Se la didattica delle conoscenze si basa infatti sulla trasmissione di conoscenze e nozioni da parte del docente e su un ruolo meramente “ricettivo” dello studente, questo nuovo modello didattico vede lo studente come protagonista di un processo di apprendimento intenzionale e cosciente.
A questo scopo, gli studenti vengono messi in situazioni (ambienti di apprendimento) che consentono loro di imparare in modo autonomo, responsabile, collaborativo attivando le modalità a ciascuno più consone e adeguate.
Il bilancio di competenze
Nell'ambito dell'orientamento professionale, lo strumento del bilancio di competenze è molto prezioso: possiamo definirlo come un modello di analisi e di intervento che consente alla persona orientata di fare il punto su di sé e sulla propria situazione ed evoluzione professionale (e non solo).
Come nella didattica delle competenze, anche il bilancio di competenze considera la persona come un individuo “unico ed irripetibile”, con le sue abilità, esperienze, attitudini e motivazioni. La riflessione guidata su di sé, che lo strumento stimola, ha l'obiettivo di rendere l'individuo più autonomo e consapevole, consentendogli di focalizzare motivazioni, aspirazioni e obiettivi professionali.
Le competenze chiave
Nel 2006 l'’Unione Europea ha introdotto il concetto di competenze chiave. Le competenze chiave sono l'insieme di conoscenze, abilità, atteggiamenti importanti per la realizzazione e lo sviluppo personali, l'occupabilità, l'inclusione sociale, la cittadinanza attiva, e per condurre uno stile di vita sostenibile.
Proprio come una chiave, esse aprono una porta, quella che consente di essere attori e non spettatori del proprio contesto. Queste competenze, che spaziano dalla competenza alfabetica funzionale alla competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali, sono state aggiornate nel 2018 con un'aggiunta importante: in una società in rapida evoluzione che richiede la necessità di sfruttare in tempo reale ciò che si apprende, la capacità di risolvere problemi, la creatività, il pensiero computazionale, il pensiero critico sono più importanti che mai.
L'anno Europeo delle Competenze
Arriviamo al 2023, l'Anno Europeo delle Competenze. Si tratta di un'iniziativa che attraverso una serie di misure ha l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni europee, Stati membri, parti sociali, imprese e lavoratori dell'Unione sui temi della formazione permanente, della riqualificazione e dello sviluppo delle competenze.
Tra i principali obiettivi, c'è quello di far sì che i lavoratori acquisiscano le competenze richieste dalle imprese e che di riflesso ci sia una coincidenza maggiore tra le aspirazioni degli individui e le opportunità offerte dal mercato del lavoro, con particolare riferimento alle transizioni verde e digitale. In prospettiva, l'auspicio dell'iniziativa è un vero e proprio “cambiamento di mentalità”, come recita l'articolo 2 della Proposta di decisione.
Conclusioni
Questa carrellata di costrutti basati sulle competenze evidenzia come questo concetto sia diventato sempre più trasversale, arrivando ad investire e “contaminare” diversi ambiti: scolastico, formativo, aziendale, professionale, sociale.
Le competenze, dunque, parlano di molte cose: di intenzionalità e azione, ossia di attivazione dell'individuo per trasformare le conoscenze in azione.
Le competenze parlano anche di incontro tra le esigenze dei lavoratori e quelle delle aziende, tra l'individuo e i propri desiderata, tra l'individuo e gli altri componenti della società. Soprattutto, le competenze parlano di futuro. Solo investendo sulle competenze potremo agire il futuro sostenibile e raggiungere gli Obiettivi dell'Agenda 2030.
In questo senso, possiamo davvero intendere le competenze come motore di sviluppo dell'individuo e della società.