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- 24/9/2024
Adolescenza e scelte di vita: cosa può fare l'orientamento
Se si considera la fascia d’età che va dai 13 ai 17 anni, si ritrovano tutte le caratteristiche proprie del periodo adolescenziale: insicurezze, dubbi, timori legati alle trasformazioni fisiche e psicologiche in atto, misti a sentimenti di attesa, speranze e desideri nuovi e intensi. L’intervento orientativo deve essere calibrato in relazione ai singoli individui e ai loro particolari compiti di sviluppo. A cura di Alessia Paglia, Orientatrice Asnor.
È impresso in ognuno di noi il detto che ci fu insegnato nell’infanzia: “Il tempo è denaro”. Come molti detti popolari e proverbi, ti suggerisco di dimenticarlo. Non è il tempo che conta, ma la motivazione e l’impegno che tu investirai nel proseguimento dell’attività scelta.
(Rita Levi Montalcini)
Cos'è l’orientamento scolastico-professionale
Il termine orientamento deriva da oriente, uno dei quattro punti cardinali corrispondente alla direzione dalla quale sorge il sole. Tale termine è ricco di significato per l’uomo che deve orientarsi perché ha a che fare con il sorgere del sole, con il viaggio, con la conoscenza, con la diversità̀ delle culture, con il trascendente.
Orientare e orientarsi significa quindi determinare la propria posizione o direzione rispetto ai punti cardinali o a convenienti punti di riferimento. La persona ha bisogno di sapersi orientare soprattutto nei momenti di cambiamento, cioè di impatto con una situazione o un’esperienza diversa e nei momenti di scelta, quando si richiede una presa di decisione fra possibili decisioni.
Alla luce di tutto ciò, ad oggi si fa ricorrente riferimento all’espressione orientamento scolastico-formativo-professionale proprio per indicare l’importanza di avere punti di riferimento in grado di orientare il soggetto nei momenti più importanti della sua vita come durante il percorso scolastico, il quale richiede di compiere scelte relativi ai diversi gradi di istruzione, il percorso formativo riguardante la riqualificazione e l’aggiornamento delle proprie conoscenze e competenze in età adulta, fino al lavoro e a tutte quelle esperienze, situazioni e trasformazioni che il mercato del lavoro obbliga agli adulti di rispondere e di affrontare in maniera adeguata (Mancinelli 2002).
L’adolescenza
L’adolescente è nella fase dello sviluppo umano compresa fra gli 11 e 18 anni - che ha inizio con la pubertà e quindi con i cambiamenti fisici e biologici a cui associano emozioni molto diverse e la ricerca di nuovi rapporti con la realtà circostante.
Tutto ciò spinge l’adolescente a non voler essere più dipendente dalla famiglia e dal suo sostegno affettivo, mentre rivolge tutto l’interesse alla relazione con i coetanei, vissuti come portatori di valori nuovi ed originali rispetto a quello del mondo degli adulti.
L’autonomia conquistata lo spinge a sperimentare nuove attività, a adottare diverse modalità di comportamento, a mettere in discussione idee e valori che fino a quel momento avevano regolato il rapporto con se stesso, con gli altri, con le istituzioni sociali.
Tuttavia, la messa in discussione di alcune certezze lo rende spesso insicuro e ansioso rispetto a come interpretare le proprie esperienze, affrontare i compiti di sviluppo, immaginare il proprio futuro e soprattutto prepararsi a viverlo. Tra i diversi compiti evolutivi che l’adolescente deve superare per procedere nella propria crescita e che le diverse pratiche orientative non possono non considerare, fondamentale è la formazione dell’identità.
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Cos’è l’identità
L’identità può essere definita il sentimento di sé che unisce passato, presente e futuro, in quanto implica “una continuità dell’individuo con il proprio passato, un presente personalmente significativo, un orientamento preciso anche se non immodificabile con il proprio futuro”.
Il processo di orientamento, chiedendo all’individuo di valutare se stesso per quello che è stato fino a quel momento e di progettare il suo futuro sulla base di quello che potenzialmente potrà diventare negli anni successivi, mette in discussione il concetto di identità.
Se si considera la fascia d’età che va dai 13 ai 17 anni, si ritrovano tutte le caratteristiche proprie del periodo adolescenziale: insicurezze, dubbi, timori legati alle trasformazioni fisiche e psicologiche in atto, misti a sentimenti di attesa, speranze e desideri nuovi e intensi.
Ci sono anche problemi particolari che fanno parte dell’adolescenza e del vissuto di ciascun alunno; quindi, l’intervento orientativo sarà calibrato non solo alle caratteristiche generali di questa categoria di utenti, ma anche in relazione ai singoli individui e ai loro particolari compiti di sviluppo.
Conclusioni, cosa può fare la pratica di orientamento per gli adolescenti
Gli adolescenti avranno quindi necessità di interventi differenziati che riguardano i seguenti aspetti:
- aiuto, sostegno, supporto, accompagnamento a vivere e superare al meglio le fasi di transizione di vita personale e scolastica, i compiti di sviluppo e le problematiche connesse, con l’obiettivo di inserirsi in una nuova fase di vita e di diversa esperienza;
- educazione e formazione continua alla scelta e alla presa di decisione;
- inserimento in un nuovo contesto, come il passaggio dalla scuola primaria alla scuola media, da questa alla scuola superiore fino alla scelta formativo-professionale, accademica e lavorativa (Mancinelli 2003).