Venerdì 22 Novembre 2024

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  • 4/5/2023

La scelta post diploma: una sfida in un mondo che cambia

L’orientamento nel post diploma è un momento centrale e sicuramente una delle prime scelte adulte dei nostri giovani. Questa scelta ha variabili e opportunità che per vari motivi continuano a crescere, sia in complessità sia per concorrenza che per specificità dell’offerta. Questo quadro ci fa capire che la scelta oggi, rispetto al passato, se da una parte si amplia, dall’altra si rende più complicata. A cura di Franco Ferrazza, Orientatore Asnor.

L’offerta universitaria post Scuola Secondaria di II grado

L’offerta universitaria oggi è “nebulizzata”: nell’anno accademico 2021/2022 sono stati 2.370 i corsi di laurea triennali e 324 quelli magistrali a ciclo unico, e a questi percorsi si aggiungono 2.428 lauree magistrali.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ci dice che il sistema d’istruzione italiano è composto complessivamente da:

  • 97 Istituzioni universitarie di cui 67 Università Statali;
  • 19 Università non Statali legalmente riconosciute;
  • 11 Università non Statali telematiche legalmente riconosciute.

Dal 2010, si sono aggiunti gli ITS istituti tecnici superiori, esempio virtuoso che il Ministero definisce così:

“Gli ITS sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica che permettono di conseguire il diploma di tecnico superiore. Rappresentano un'opportunità di assoluto rilievo, in quanto espressione di una connessione delle politiche d'istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali: l'obiettivo è sostenere gli interventi produttivi, con riferimento ai fabbisogni di innovazione delle piccole e medie imprese.”

Gli indirizzi riguardano 6 aree tecnologiche:

  • Efficienza energetica;
  • Mobilità sostenibile;
  • Area Nuove tecnologie della vita;
  • Area Nuove tecnologie per il Made in Italy;
  • Area Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo;
  • Area Tecnologie della informazione e della comunicazione.

Pensate che nel 2021, in piena pandemia, l’80% degli studenti ITS hanno trovato comunque lavoro in tempi molto veloci e che la maggior parte di questi percorsi hanno annualmente percentuali di inserimento lavorativo che superano il 90%.

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Le lauree e le professioni più richieste dal mercato del lavoro

Quanto alle lauree, quelle più richieste oggi sono quelle in:

  • infermieristica (in Italia, a oggi, si stima manchino tra i 60 e i 65.000 infermieri);
  • discipline Scientifiche, Tecnologiche, Ingegneristiche, Matematiche (STEM);
  • informatica (programmatori, sistemisti, graphic design…);
  • indirizzi economico, amministrativo e finanziario.

Per quanto riguarda le professioni, invece, quelle più richieste dal mercato del lavoro (non necessariamente con titolo di Laurea o ITS) sono:

  • operai specializzati;
  • tornitori;
  • elettricisti;
  • saldatori;
  • operatori socio sanitari (OSS)
  • manovali;
  • carpentieri;
  • camerieri;
  • cuochi;
  • idraulici.

Come compiere la scelta post diploma: desiderio e realtà

Dunque, come si può intuire, il mercato del lavoro cerca tante risorse e chi si avvicina alla scelta post diploma lo può fare con ottimismo in quanto non manca l’offerta formativa. Ma allora da dove partire per scegliere il proprio percorso formativo dopo la Scuola Secondaria di II grado?

Da quando mi occupo di orientamento, che sia rivolto alla ricerca del lavoro o a una scelta formativa, propongo a chi incontro e accompagno di partire da due punti chiave, il desiderio e la realtà: sono questi i cardini sui quali ritengo ci si debba confrontare, io e ciò che mi circonda.

Quando vi parlo di desiderio, ne parlo in modo ampio, come una domanda che si manifesta rispetto a ciò che mi interessa, mi piace o so fare, partendo quindi, da me.

Quando parlo di realtà, invece, parlo di tutto ciò che mi circonda, quindi anche delle informazioni che abbiamo riportato precedentemente, ma non solo.

È dal confronto tra questi due criteri che potrò vedere e capire meglio cosa provare, sperimentare, cosa fare. Qualcuno può dire che non sempre il desiderio è chiaro, anzi alcune volte sembra proprio non esserci, per questo mi sono permesso di comprendere sotto questo termine anche gli interessi, il saper fare, le predisposizioni, aspetti che possono aiutare un cammino che favorisce una corrispondenza tra me e la realtà che mi circonda.

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La storia di Francesca e Bernardo

Per comprendere meglio queste dinamiche, vi racconto due storie, quella di Francesca e Bernardo.

Francesca fa il liceo classico, non ha le idee chiare e si rivolge a me dicendomi: “ho solo una certezza, non voglio fare economia e non voglio farla a Perugia, perché mia sorella fa questo e non mi piace”.
Questa ragazza, partendo dal non avere preferenze, un giorno decide di voler verificare la facoltà di Psicologia, così si guarda i piani di studio, partecipa a incontri di orientamento universitari, approfondisce le materie che non conosce per capire di cosa si tratta, e fa la stessa cosa per Medicina e Architettura, ma non solo, perché parla con amici o amici di amici che frequentano quelle facoltà e riesce a dialogare anche con qualche docente universitario. Tutto da manuale, ma lei non è convinta, anche perché per alcune facoltà ci sono i test e quindi anche i "piani b" a cui pensare. Così Francesca va a trovare per qualche giorno la sorella a Perugia e in quella occasione, con i compagni della sorella, dà una occhiata anche a Economia, assistendo a una lezione. Francesca, alla fine, ha scelto proprio Economia a Perugia e si è laureata. Oggi lavora in una multinazionale a Torino.

Bernardo ha una passione per Medicina così gli dico: “ma medicina ha il test di ammissione, ne passa uno su dieci”, e Bernardo mi risponde: “lo so, ma se non passo riprovo l’anno prossimo e mi iscrivo a Biologia”. Bernardo decide così di fare due test, uno all’università pubblica e uno in una privata, per poco non passa e si iscrive a Biologia, che gli piace ed è una facoltà che gli corrisponde e va bene. L’anno dopo si prepara per rifare il test, alcuni degli esami di Biologia sostenuti lo hanno aiutato, ma alla fine decide di rimanere a Biologia. Oggi è un giovane Biologo che fa ricerca all’estero, contentissimo del suo lavoro.

Conclusioni

Che cosa hanno in comune queste due storie di ragazzi? Sono due storie che ci raccontano come di fronte al non avere le idee chiare, al non passare un test, all’accorgersi di non essere portati e a un cambiamento inaspettato della realtà, i giovani hanno continuato ad avere una domanda aperta, ad avere un paragone e un confronto con ciò che accadeva e con delle persone, e verificando cose diverse hanno continuato il viaggio.

In una realtà che continua a cambiare, avremo sempre bisogno di uno sguardo curioso, desto, che aiuti a paragonare e confrontare, cosa facciamo, cosa ci piace, con ciò che accade per capire dove siamo. Come avrete notato non sono stato ricco di “istruzioni per l’uso”,  ma sono certo che le scuole da cui uscirete e le università dove vi andrete a informare potranno sopperire alla mia mancanza.

Qualunque sia la vostra condizione attuale, conviti o non conviti, decisi o non decisi, spaventati o pure no, sarà il vostro tentativo di vivere ciò che accadrà, usando liberamente la domanda, chiedendo il perché delle cose, che vi aiuterà a trovare la strada da percorrere

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Franco Ferrazza

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