Mercoledì 11 Dicembre 2024

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  • 20/4/2022

Come aiutare i giovani a scegliere la scuola del futuro

Prima della pandemia, venivano organizzate delle giornate di orientamento per i giovani che si trovavano di fronte la scelta del nuovo istituto scolastico. I ragazzi di oggi, invece, hanno bisogno di confronto, di essere ascoltati per quello che amano fare, per poter capire realmente quali scelte compiere. A cura di Marianna Santoro, Orientatrice Asnor.

Come aiutare i giovani a fare scelte consapevoli in epoca Covid-19

“Per me dovresti fare questo, perché sei portato”.
“Oggi come oggi conviene lavorare in questo campo”.
“Se non ti laurei, farai la fame”.

Queste sono alcune delle frasi che oggi i giovani sentono sempre più spesso.

Prima della pandemia, venivano organizzate delle giornate di orientamento per i giovani che si trovavano di fronte la scelta del nuovo istituto scolastico: venivano presentati nei vari stand tutti gli istituti della città, con le varie offerte formative presentate dai vari ragazzi già frequentanti.

Come fa un ragazzo, oggi, a scegliere quale scuola sarà la base del suo futuro lavorativo? Se esistesse un liceo degli abbracci e del ritrovarsi come individui credo che si avrebbe il boom delle iscrizioni, perché oggi veniamo fuori o quasi da una pandemia che ha distrutto tutto ciò che c’era di umano, di vivo. Dare ai ragazzi il compito di decidere il loro futuro con dei video online o degli open day virtuali è molto difficile. I ragazzi di oggi, hanno bisogno di confronto, di essere ascoltati per quello che amano fare e di essere portati per mano.

Anche nel mondo del lavoro bisogna dar loro una bussola su come orientarsi, bisogna aiutarli a creare la propria figura professionale ascoltandoli, cercando di sentire le loro parole, usandole nel modo giusto e tirando fuori - laddove si può - le competenze etiche. Credo che, al di là delle varie competenze che si possono acquisire con la pratica e le esperienze, l'etica andrebbe insegnata come materia scolastica.

Il mio percorso di Orientatrice

Mi sono formata come Orientatrice circa 10 anni fa, un percorso lungo fatto di corsi, seminari, creazioni di cv non sempre scritti nel modo adeguato, perché seguivo indicazioni di aziende che buttavano nel calderone migliaia di cv; poi ho conosciuto una Orientatrice con la O maiuscola che mi ha ascoltata, e lì ho capito che anche io volevo aiutare i ragazzi, così come lei aveva fatto con me. Ed ecco che ho iniziato la formazione verso quelle caratteristiche che volevo avere come Orientatrice, per aiutare chi ha bisogno a trovare lavoro.

Quando gli adolescenti mi chiedono “ma tu come hai fatto a capire cosa volevi fare?”, io rispondo sempre che mi sono ascoltata e mi sono fatta guidare da un'Orientatrice che è riuscita a crearmi il mio biglietto da visita che mi ha poi permesso di delineare il mio percorso formativo e lavorativo e quindi di trovare una collocazione nel mondo del lavoro.

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La creazione del Curriculum Vitae

Quando incontro i ragazzi, nelle scuole, nelle parrocchie, o durante i miei corsi, pongo sempre loro la stessa domanda: Vi conoscete? Come vi presentate? Creare un curriculum vitae, che non sia un curriculum tipo ma “il mio cv”, andrebbe fatto in base alle varie esigenze dell'offerta di lavoro per cui ci si candida. Il cv non è una lista della spesa, ma al suo interno occorre organizzare gli spazi, le notizie da dire subito e quelle da trascrivere più sotto.

Il curriculum vitae deve essere di agevole lettura e avere uno uno schema facile da leggere: per realizzare il curriculum vanno utilizzate le keywords (parole chiavi) che aiutano chi legge ad identificare di cosa ci occupiamo; va scelta la foto che ci rispecchia e soprattutto che sia professionale per il ruolo per cui ci candidiamo. In alcuni casi si può optare anche per un video, per esempio quando ci si offre per attività di carattere multimediale.

Credo che creare il proprio curriculum vitae sia un percorso di conoscenza interiore oltre che lavorativa, e dico interiore perché una persona si deve conoscere bene dentro, capire quali sono le sue life skills, per capire cosa vuole e cosa può offrire, dopodiché si guarda la parte della formazione, se è inerente o manca di qualcosa.
Il curriculum è il nostro biglietto da visita, va costruito con chi sa ascoltare e trovare la giusta collocazione delle nostre parole chiave.

Marianna Santoro

Marianna Santoro

Orientatrice Asnor

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