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- 1/9/2022
Scuola digitale: cosa è cambiato con la didattica a distanza
La scuola digitale, ai tempi di DAD e DDI, ha reclamato esigenze formative per tutti gli addetti ai lavori del comparto scuola. Se da un punto di vista strettamente scolastico si sono potuti misurare dei progressi in linea con le risposte da proporre ad una società liquida, non si è analogamente potuto parlare di progresso in toto, ma quasi unicamente di accrescimento delle competenze digitali. A cura di Mafalda la Gala, Orientatrice Asnor.
La digitalizzazione dell’istituzione scolastica
La progressiva digitalizzazione dell’istituzione scolastica ha reso necessaria un’emissione di output rapidi per garantire il costante funzionamento dell’intero sistema educativo. Tale andamento istantaneo, ha richiesto un impegno ingente da parte dei docenti, degli alunni e delle famiglie nel trovare soluzioni celeri, che spesso non si sono rivelate essere in piena sintonia con la filosofia della DAD (Didattica A Distanza).
La prima esperienza di “descolarizzazione”, verificatasi nel 2020, ha confinato generazioni di studenti nelle pareti della propria camera che, per quanto cristalline, poiché interconnesse via web col mondo circostante, non hanno potuto del tutto prendere il posto degli ambienti scolastici.
L’integralità digitale della scuola, inoltre, ha reclamato esigenze formative per tutti gli “addetti ai lavori” del comparto scuola.
COVID-19: l’impatto su comportamento e rendimento scolastico degli studenti
Le successive ondate pandemiche hanno continuato non solo a conferire una nuova veste alla scuola, ma l’hanno investita di un nuovo ruolo sociale.
La D.D.I. (Didattica Digitale Integrata) si è imposta come nuova prospettiva per garantire il diritto allo studio, insieme all’esigenza di socialità che la scuola fronteggia.
Se da un punto di vista strettamente scolastico si sono potuti misurare dei progressi in linea con le risposte da proporre ad una società liquida, a livello evolutivo e di crescita dei soggetti in formazione, non si è analogamente potuto parlare di progresso in toto, ma quasi unicamente di accrescimento delle competenze digitali.
Basti pensare che molti allievi hanno esternato difficoltà di re-integrazione nel tessuto scolastico e sociale, del tutto privo di quei connotati confortevoli che l’isolamento digitale ha spesso “promesso” agli studenti. La qualità della didattica ha, altresì, subìto un quasi radicale mutamento, in una prospettiva spesso depauperante, cosa che ha inciso sulla qualità delle restituzioni degli elaborati degli alunni.
Pertanto, nel periodo di integrazione delle due modalità erogative della didattica, la scuola ha anche spesso svolto un ruolo risocializzante, nonché operato una progressiva alfabetizzazione delle famiglie rispetto alle dinamiche che hanno determinato la digitalizzazione della didattica, prima totalmente e poi parzialmente.
Come è cambiato l’apprendimento con la DAD
Dovendo pensare alle possibilità in termini di evoluzione storica ed istituzionale che la DAD ha prospettato, è possibile cercare alcune risposte nell’accrescimento delle otto competenze chiave europee, tra le quali rientrano quelle digitali.
In linea generale, da un punto di vista sanitario e civico, il COVID-19 ha messo in discussione e temprato molti aspetticomportamentali della vita dei cittadini. Tuttavia, dal momento che nella scuola nasce e si arricchisce il complesso del capitale umano, nella didattica a distanza è possibile trovare delle risposte futuribili.
Gli alunni hanno dovuto far fronte ad una serie di interrogativi scolastici, sociali e civici per i quali in questo preciso momento storico la scuola non ha potuto sempre garantire una solida presenza.
Implementare l’autonomia si è rivelato spesso un imperativo per conseguire gli obiettivi prefissati, per i quali questa generazione ha mostrato una prontezza di riflessi.
L’uso dei dispositivi digitali ha, inoltre, registrato un’energica sferzata, poiché da meri strumenti ludici hanno visto accrescere le proprie potenzialità d’uso in ambito didattico sia per gli aspetti strettamente digitali, sia per l’integrazione della digitalizzazione con le pratiche tradizionali del fare scuola.
Nei casi più prolifici, la connessione digitale si è trasformata anche in collaborazione umana, permettendo un abbattimento delle barriere spazio-temporali ai fini della costruzione dei processi di apprendimento. Un’altra potenzialità di questo progressivo cambiamento è da ricercare nella fluidità spaziale che ha prospettato la didattica digitale, consentendo agli alunni di potersi avvalere delle aule virtuali se e quando impossibilitati, per ragioni sanitarie correlate, a frequentare la scuola in presenza.
La digitalizzazione scolastica correlata all’evoluzione formativa dei docenti
In una tale rivoluzione copernicana del fare scuola, emerge in maniera piuttosto dirompente la questione della formazione continua dei docenti, un tema molto caro alle iniziative di governance italiane ed europee nonchè fattore costituente il progresso della qualità dei sistemi formativi. Un passaggio pressoché immediato “dall’analogico al digitale” ha, in alcuni casi, messo in luce alcune discrepanze tra le competenze finora maturate dal corpo docente e le richieste ambientali che provengono in modo sempre più rapido ed esigente.
Isolamento e distanziamento sociale possono essere interrelati ad un’aridità formativa che ha predisposto un percorso necessitante di nuove risposte ai vari interrogativi.
Gli insegnanti, infatti, hanno dovuto ripensare ad un cambiamento scolastico non unicamente sul fronte strumentale e dunque rispetto ad una nuova alfabetizzazione tecnologica, ma anche rispetto al ritrovamento di una rinnovata utenza scolastica ormai immersa in una rete molto fitta di stimoli ma anche di potenziali pericoli.
Stando a queste rinnovate esigenze formative, si pongono altresì obiettivi esistenziali che necessitano una predisposizione al cambiamento professionale, in relazione a nuove linee operative.
In tal senso, il lavoro dell’Orientatore, che si prefigura sovente nella professione docente, ha una potenzialità innovativa e formativa per indirizzare insegnanti, docenti e famiglie nell’aprirsi all’acquisizione di una nuova linfa evolutiva.
Bibliografia
- Bauman Zygmunt (2008), Vita liquida , Laterza, Bari