Venerdì 8 Agosto 2025

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  • 7/8/2025

Orientare alla sicurezza: educare al lavoro partendo dal valore della vita

Dal Lucania Outdoor Park un modello per formare persone consapevoli, prima ancora che lavoratori competenti. A cura di Vito Verrastro, Direttore responsabile Magazine l'Orientamento.

C’è un’area dell’orientamento che troppo spesso rimane in ombra, e che invece dovrebbe essere una stella polare in ogni percorso educativo e professionale: l’orientamento alla sicurezza. Non solo come conoscenza di norme o rispetto di procedure, ma come educazione profonda al valore della vita, alla cura di sé e degli altri, alla responsabilità individuale e collettiva nei contesti di lavoro.

Il tema è tornato con forza al centro grazie a un’esperienza significativa promossa da Tecnoindustrie Srl, azienda lucana dell’oil&gas, che ha ideato una giornata di formazione esperienziale immersa nel verde del Lucania Outdoor Park, aperta non solo ai dipendenti, ma anche alle loro famiglie, con un’attenzione particolare ai più piccoli. Una scelta non solo formativa ma profondamente educativa, che può offrire spunti preziosi a chi si occupa di orientamento nei suoi molteplici aspetti.

La sicurezza come competenza orientativa trasversale

Spesso, nei percorsi di orientamento, si parla di competenze tecniche, soft skills, capacità di adattamento. Ma la sicurezza – intesa come cultura della prevenzione, attenzione al contesto, capacità di leggere i rischi e fare scelte etiche – è una competenza trasversale fondamentale, che riguarda tutti i settori, tutti i ruoli, tutte le età.

Educare alla sicurezza significa orientare a comportamenti consapevoli, a un senso di responsabilità che non si esaurisce nella firma di un modulo o nella frequenza di un corso obbligatorio. È qualcosa che va trasmesso, coltivato, interiorizzato. È una visione del lavoro come ambiente di cura reciproca e rispetto.

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Il ruolo dell’orientatore: connettere norme e valori

In questo contesto, il ruolo degli orientatori e dei formatori può (e deve) andare oltre l’informazione sulle professioni e sulle opportunità di carriera. Deve diventare ponte tra saperi tecnici e valori personali, tra esigenze del mercato e bisogni profondi delle persone.

Giornate come quella promossa da Tecnoindustrie lo dimostrano: l’orientamento può diventare esperienza vissuta, può avvicinare il mondo del lavoro alle famiglie, ai bambini, alla dimensione quotidiana. Può parlare di sicurezza attraverso il gioco, il teatro, la natura. E soprattutto, può farlo coinvolgendo le emozioni, strumento essenziale per apprendere davvero.

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Orientare anche i bambini? Sì, se vogliamo un cambiamento culturale

L’inserimento di uno spettacolo teatrale pensato per i più piccoli – “Sicuro? Sicuro! Le nuovissime avventure di Pinocchio” – non è stato un dettaglio. È una scelta culturale forte, che ha aperto una riflessione anche per il mondo dell’orientamento: si può (e si deve) iniziare presto a parlare di lavoro non per indirizzare, ma per preparare. Preparare i bambini a diventare adulti responsabili, capaci di pensare la propria carriera non solo in termini di successo, ma anche di sicurezza, benessere, dignità. Insegnare ai più piccoli che la sicurezza è fiducia, è attenzione, è rispetto delle regole, significa gettare le basi per futuri professionisti più attenti, più etici, più preparati a scegliere – non solo a fare.

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L’orientamento come costruzione di cittadinanza

Se assumiamo la sicurezza come valore guida, l’orientamento diventa qualcosa di più: un’azione di cittadinanza attiva, che forma persone consapevoli e comunità più sane. Non è più solo un ponte tra scuola e lavoro, ma un laboratorio di senso, dove si costruisce l’idea di lavoro come spazio di vita, non solo di produzione.

Per questo esperienze come quella realizzata dall’azienda lucana sono preziose: mostrano un modello replicabile, in cui formazione, gioco, famiglia, natura e lavoro si intrecciano in un percorso coerente e coinvolgente. Un modello che parla agli orientatori, ai formatori, agli educatori.

Perché non basta dire ai giovani “scegli bene il tuo futuro”. Occorre anche dare loro gli strumenti per viverlo in sicurezza, con rispetto, consapevolezza e cura. E questo è il compito più grande – e più bello – dell’orientamento.

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Vito Verrastro

Vito Verrastro

Orientatore Asnor, Direttore responsabile del Magazine l'Orientamento, Giornalista, Founder di Lavoradio.

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