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- 11/12/2024
Cronache orientanti parte 5: Gloria e il desiderio irriducibile di riscatto
Le condizioni di nascita spesso vincolano le nostre scelte di vita. Gloria, secondogenita di una famiglia numerosa e non abbiente, ha vissuto un percorso scolastico travagliato sin dall’inizio. La scelta del proprio futuro dopo le scuole medie è stata un nodo difficile da sciogliere. A cura di Fausto Sana, Orientatore scolastico e professionale Asnor, Career Coach Under 35, Formatore e Consulente.
L’Inizio di un nuovo percorso
A 18 anni Gloria decide di andare al lavoro. Non può scegliere, anche se lo vorrebbe. Le esperienze professionali sono prove che non vengono superate e, a distanza di 3 anni, decide di rivolgersi al Centro per l'impiego per poter accedere alla misura dotale GOL, partecipando a percorsi di reskilling formativi e incontrando un orientatore professionale. L'incontro, un pomeriggio di novembre, nella luce di un neon che sembra rischiarare un percorso inquieto iniziato anni prima, quando aveva solo 13 anni e un sogno nel cassetto: essere qualcuno.
Gli open day sono stati un fattore di riscatto dalle radici familiari di migrazione geografica e culturale. Con determinazione, Gloria partecipa a differenti date per capire meglio quale percorso sia giusto per lei, per la sua scelta. Lei è italiana, si sente italiana, ma il colore della sua pelle obbliga ancora molti a non vederla. È un percorso in salita in una storia dove i cambiamenti sono all'ordine del giorno e le pendenze sono a doppia cifra.
La prima sfida: le scuole superiori
Il primo anno di superiori è un disastro. Si accorge che la scelta dell'indirizzo di moda non ha esaudito le aspettative dell'open day: poca pratica e molta teoria in una classe frammentata. Qualcosa in lei si interrompe. Decide comunque di andare avanti. Nella sua famiglia i bisogni degli altri fratelli sono maggiori. Non c'è tempo di fermarsi e valutare altro. Il secondo anno lo supera al 90', come commenterebbe la cronaca calcistica, e i titoli della gazzetta decreterebbero la salvezza del campionato.
La seconda sfida: i problemi di salute
Qualcosa, però, accade nel terzo e quarto anno delle scuole superiori. In questi due anni arriva la seconda bocciatura, la più pesante a fini motivazionali. Il carattere di Gloria la porta a cercare e vivere due stage curricolari. Un primo riscatto, un primo guizzo di ambizione e costanza si presenta a compensare la bocciatura. Nel maglificio sportivo del ciclismo bergamasco, all'interno dell'azienda che veste i grandi delle due ruote, Gloria si trova per la prima volta a fare ciò che ha sempre sognato. La sua passione si accende, ma qualcosa in lei si spegne: la vista. Si accorge di un problema agli occhi, si affatica nel guardare e operare su cuciture e tessiture di piccoli, piccolissimi pezzi.
Che fare? Mamma e papà sembrano non considerare tutto questo. Serve il pane, le bocche sono numerose. Ora è tardi, lo è sempre, per fermarsi e cambiare direzione.
Il quarto anno, l'esperienza in un negozio di vestiti di economia circolare sembra offrire qualche alternativa di speranza per un futuro prossimo, ma i mesi corrono e si giunge alla maturità. Il voto decreta 68 punti su 100. Ma ciò non ha importanza. Dopo due bocciature, la scoperta di una malattia invalidante, le bocche della fame che stanno crescendo e chiedono nuovo nutrimento, Gloria si trova ancora a dover decidere tra il bisogno impellente e il suo futuro.
Le esperienze precedenti hanno forgiato il carattere e dato un senso di realismo nel valutare le opzioni. Gloria si informa sui corsi post-diploma. I suoi interessi per la cucina e il make-up (le due alternative ipotizzate a 13 anni) non si sono spenti negli anni e così risulta naturale valutare percorsi di formazione possibili in questi due settori.
Il suo primo CV
La fame, il numero di bocche ancora una volta chiede il conto. La maggiore età diventa prigione, un dazio da pagare. Tutto ciò che fino a ieri ha ricevuto, ora, si sente in dovere di ridare. Al computer, Gloria scrive il suo primo CV e lo invia. I primi colloqui evidenziano l'inesperienza e l'ingenua baldanza. Qualcuno decide di scommettere su di lei. Una catena di fast food la assume. Il suo contratto dura tre mesi. Lo stipendio è ossigeno per la famiglia, ma in lei qualcosa le dice che no, non è la sua strada. Sente che desidera essere altrove, che quello non è il posto giusto. Che fare, si domanda? Restare o andare?
Il secondo lavoro sembra migliore, sempre come addetta alla ristorazione, ma dopo quattro mesi è il datore di lavoro che non conferma il contratto. I 21 anni ora pesano. Non bastano i sogni e la ricerca di senso. Le bocche a casa gridano, hanno fame.
La ricerca di una svolta
È lì che Gloria capisce che deve dare un'ulteriore svolta. Si rivolge al centro per l'impiego per capire cosa e chi può aiutarla.
Il colloquio è denso. A stento Gloria mostra un sorriso. Sembra tesa. La misura GOL prevede il bilancio delle proprie competenze formativee professionali per fare insieme una fotografia sulla propria carriera e professionalità. Le domande risuonano nell'ufficio come un'armonia e a suonare lo strumento è Gloria, la musica è in crescendo.
Gloria ripercorre questi anni, una narrazione misurata, come se il metro da sarta ora fosse usato nello spartito che sta suonando per dare voce, per gridare tutta l'amarezza e il desiderio di futuro che è in lei.
Il tono della voce è basso, ma il potere delle parole lo sento come una pugnalata. Fatico a non commuovermi. Fatico a non empatizzare con lei. Le mie domande sono misurate come i denti di questo rapporto che spinge per andare in salita.
Conclusione: il futuro di Gloria
Siamo a metà del colloquio e vedo in lei un cambiamento. Sorride. Alza lo sguardo, è come se ora non stesse guardando dietro di sé ma davanti a sé. Le chiedo allora cosa è intenzionata a fare dopo tutta questa narrazione, che tempi ha ipotizzato per la sua fame.
La fame, ancora lei si presenta. Ma questa volta sente che anche lei deve mangiare. Lo sta dicendo, sì. Sì, lo sta dicendo a se stessa. Sta nuovamente emergendo il suo desiderio, la luce che ha visto offuscata per anni ora è solo lo sfondo di un profilo che intravede. La formazione, un lavoro per investire nella propria vita, la patente, la propria indipendenza.
Due anni. Ventiquattro mesi. Novantasei settimane per provare a raggiungere l'inizio di una meta dove sentirsi parte e partecipe a pieno. Sono state due ore intense. Le chiedo come è andata oggi, cosa è cambiato rispetto a quando è entrata. Mi guarda sorridendo, non ha bisogno di ringraziarmi a voce, lo si legge in viso: ora ho capito meglio questa fame. Dice.
Le chiedo: “la tua famiglia? I bisogni di cui mi hai parlato?” Si sofferma a pensare. Ne parliamo la prossima volta, ora rivedo il CV con i tuoi suggerimenti e poi continuiamo.
La storia di Gloria è quella di una giovane donna che, nonostante gli ostacoli, continua a lottare per il proprio riscatto e una vita migliore.