Sabato 23 Novembre 2024

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  • 7/11/2023

Tassonomia di Bloom: cos'è e come può essere utilizzata da Docenti e Orientatori

Per i Docenti e gli Orientatori della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, Il Training Need Analysis (Analisi dei bisogni formativi) risulta essere uno strumento prezioso, così come la cosiddetta Tassonomia di Bloom. Scopriamo cos’è. A cura di Mariella Navone e Paola De Paolis, Docenti del Ciclo di Webinar “Bilancio di competenze a Scuola”.

Per i Docenti e gli Orientatori della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, Il Training Need Analysis (Analisi dei bisogni formativi) risulta essere uno strumento prezioso per descrivere il punto di partenza da cui muovere la formazione dei soggetti apprendenti.

Il background culturale di appartenenza, il livello d’istruzione e di digitalizzazione, l’età e gli interessi personali sono fattori determinanti e condizionanti il processo di apprendimento e di formazione. Risulta pertanto necessario saperli riconoscere e classificare, al fine di progettare efficacemente l’intervento educativo.

Una volta tracciato il profilo degli studenti, dunque, il secondo passaggio della fase di analisi è la definizione degli obiettivi di apprendimento desiderati, ovvero stabilire quali risultati si vuole raggiungere alla fine della formazione. Tali obiettivi non sono strettamente legati a un pacchetto di informazioni da immagazzinare, ma vanno intesi in senso più ampio come l’insieme di sapere, saper-fare e saper-essere. 

È proprio a questo punto che entra in gioco uno strumento prezioso come la Tassonomia di Bloom.

Cos’è la Tassonomia di Bloom

La Tassonomia di Bloom - ideata da Benjamin Bloom e dai suoi collaboratori Max Englehart, Edward Furst, Walter Hill e David Krathwohl - costituisce una classificazione accettata universalmente degli obiettivi educativi, inizialmente suddivisa in sei categorie fondamentali.

Queste categorie si concentrano sui processi cognitivi che uno studente deve eseguire per completare un compito educativo.

Come può essere utilizzata

La tassonomia di Bloom è utilizzata in psicologia dell’educazione per definire le fasi dell’apprendimento degli studenti e costruire il processo educativo; viene rappresentata come una piramide, al cui vertice troviamo l’abilità più complessa: la conoscenza.

Nel modello originario, la conoscenza, elevata a precondizione necessaria, comprendeva la memoria non solo di informazioni specifiche e universali, ma anche di metodi e processi, nonché modelli, strutture e impostazioni.

Le competenze e abilità classificate erano invece:

  • Comprensione;
  • Applicazione;
  • Analisi;
  • Sintesi;
  • Valutazione, ovvero la capacità di interpretazione, astrazione, scomposizione, ricomposizione e giudizio sulla validità di materiali e metodi rispetto al fine preposto.

Webinar - Il bilancio delle competenze a scuola

Processi cognitivi e Conoscenza: due classificazioni

Un limite riconosciuto della versione originale della Tassonomia di Bloom era legato al suo essere piuttosto statica. Così nel 2001 Anderson e Krathwohl ne pubblicano una versione rivista, definendola “Una tassonomia per apprendere, insegnare e valutare”, con due principali differenze.

In primo luogo, Il desiderio di maggiore dinamicità si riflette nella scelta di sostituire i sostantivi del modello originale con verbi e gerundi d’azione, i quali meglio descrivono il processo di interazione e manipolazione della conoscenza.  Inoltre, tale dinamicità ha  lo scopo di allargare il pubblico di riferimento e permettere l’utilizzo della nuova categorizzazione per la costruzione di percorsi formativi di vario tipo.

Si è dato forma così a due classificazioni distinte per i Processi Cognitivi e per la Conoscenza.

I primi, intesi come i processi usati per imparare, ricalcano le competenze e abilità della versione originale:

  • Ricordare;
  • Comprendere;
  • Applicare;
  • Analizzare;
  • Valutare;
  • Creare.

La seconda, invece, intesa come oggetto dell’apprendimento, abbracciando così tutti gli aspetti del sapere con un’ottica spiccatamente teorico-pratica, si suddivide in:

  • fattuale;
  • concettuale;
  • procedurale;
  • metacognitiva.

Conclusioni

Da quanto detto, risulta pressoché imprescindibile l’utilizzo della Tassonomia di Bloom per progettare e attuare qualsiasi tipo di proposta educativa a scuola, così come molte delle fasi legate alla costruzione del Bilancio delle Competenze, utili ad accompagnare il soggetto in formazione lungo il suo percorso di crescita.

A cura di Mariella Navone e Paola De Paolis, Docenti e Orientatrici Asnor

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