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- 23/5/2023
L'orientamento per lo sviluppo sociale dei giovani
Lavoro all'interno dell’Informagiovani di un comune a Sud della città di Bergamo. La pandemia ci ha obbligato a ripensare il nostro ruolo all’interno del territorio trasformando il servizio di orientamento informativo in incubatore di esperienze orientanti. A cura di Fausto Sana, Orientatore Asnor.
La pandemia e i giovani
La pandemia e le nuove generazioni ci hanno invitato ad essere presenti dove gli studenti si formano, svolgono sport e dove le associazioni del territorio ci contattano perché necessitano di ricambio generazionale. Sono numerosi i giovani che si rivolgono a noi a seguito del raggiungimento di traguardi formativi, desiderosi di pianificare il proprio ingresso nel mercato del lavoro.
Questa nuova dimensione progettuale ci permette di contaminarci in rapporto ai nuovi bisogni di orientamento legati alla carriera personale del giovane.
All’interno di un’equipe di lavoro, ci troviamo a sostenere progettualità strutturate per gruppi di giovani (studenti di Scuole secondarie di I e II grado, volontari in servizio civile, giovani che svolgono attività di volontariato, workshop con a tema opportunità/esperienze dedicate) o per individui ove le parole chiave divengono transizione, promozione, conoscenza di sé e della realtà.
I bisogni post pandemia
In questi mesi, la sorpresa è stata quella di incontrare un target variegato che necessita di un intervento sempre più attento alla fase di transizione personale e questo significa che non basta più parlare di giovani ma occorre stare con loro, specie nella fase di passaggio.
Le differenti età, le differenti radici culturali, le differenti esperienze vissute all’interno della comunità e/o fuori evidenziano sempre più la necessità dei giovani di avere uno spazio di consapevolezza e progettazione legato agli apprendimenti. In questa dimensione il contributo che l’Orientatore è chiamato ad offrire si colloca su tre dimensioni di lavoro con il giovane:
- la consapevolezza di sé;
- le competenze di progettazione per obiettivi;
- la capacità di saper immaginare e desiderare percorsi raggiungibili.
Il focus dell’intervento di consulenza orientativa
Mi sento di dire che per le tre dimensioni sopra elencate il focus è quello di sostenere il giovane nella definizione dell'obiettivo di carriera (formativo e/o professionale) e di offrire informazioni coerenti e attendibili in rapporto alle reali opportunità e percorsi che il giovane desidera intraprendere.
Avere un professionista formato e dedicato, capace di entrare in relazione e di generare fiducia con i giovani, permette di decodificare il presente come opportunità per costruire un futuro spesso indecifrabile allo sguardo “inesperto”.
Conclusioni: la sfida dell’orientamento con e per i giovani
Mi piace pensare che la sfida che stiamo provando a vincere con l’orientamento sia quella di valorizzare il capitale umano del giovane. Sostenendo il personale desiderio che ogni giovane possa incontrare il suo percorso nel mondo e di conseguenza valorizzare le proprie risorse per divenire un cittadino consapevole.
In questa ottica l’orientamento diviene uno strumento in un percorso, che nel suo specifico può lavorare sugli aspetti esistenziali dell’individuo, promuovendo una cultura dell’inclusione ove il percorso di orientamento diviene strumento di promozione e accrescimento sociale; perché un giovane consapevole ed orientato è una risorsa per sé e per l’intera comunità.