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- 22/7/2022
Il mito dell'imprenditore: cos'è questo fenomeno così diffuso tra i giovani
Nell’idea del mito dell’imprenditore emerge un’aspettativa nuova che non bisogna sottovalutare, il bisogno: l’aspettativa di non essere comandati, ma di comandare e/o di essere autonomi. A cura di Luisa Ippolito, Psicologa psicoterapeuta, Esperta in orientamento scolastico e professionale.
Cos’è il mito dell’imprenditore
Ascoltando i ragazzi nei percorsi di orientamento alla scelta della scuola superiore e/o dell'Università, mi sono accorta che è nato tra di loro un nuovo mito, che si aggiunge a quelli più noti e ormai tradizionali del calciatore o della ballerina, il mito dell'imprenditore.
Non volendo togliere a nessuno il proprio sogno e neanche volendo sminuire queste professioni, mi permetto di chiamarli “miti” proprio per l'aurea di magia, di valore che i ragazzi investono in queste figure che corrispondono per loro all’idea di successo, di bella vita, di guadagno.
Nell’idea del mito dell’imprenditore emerge anche un’aspettativa nuova che secondo me non bisogna sottovalutare, il bisogno: l’aspettativa di non essere comandati, ma di comandare e/o di essere autonomi, come se il lavoro da dipendente avesse acquisito un’aurea negativa da evitare. Non ha importanza di che cosa, l’importante è esserne a capo.
È proprio questa non importanza del che cosa che mette in allarme, perché è chiaro che si tratta di un’ambizione priva di contenuto e di strumenti, un’ambizione che rischia spesso di lasciare i ragazzi con niente in mano, perché - non avendo contenuti – questi non riescono poi a delineare un progetto realistico da mettere in campo: quale Scuola o quale Università scegliere, quale preparazione avere, mostrandosi sempre più in difficoltà di adattamento alle condizioni e alle richieste che la vita presenta loro.
Il ruolo dell’orientamento
Come aiutare questi ragazzi a trasformare il loro sogno in un progetto, pena il rischio di rimanere frustrati nelle loro ambizioni e nella loro voglia di realizzazione personale e professionale?
Come aiutarli anche a costruire un sogno e un progetto sostenibile e realizzabile?
L’orientamento diventa fondamentale, come strumento di consapevolezza e di conoscenza di sé e del proprio sistema mondo, come strategia di scelta e di costruzione di un progetto proprio, partendo anche dai miti.
Il primo passo per sostenere i giovani, infatti, non è eliminare i miti, ma utilizzarli partendo proprio dal loro sogno, per poi arrivare a costruire un progetto. Perché i miti e i modelli sono fondamentali per proiettarsi nel futuro - “vorrei diventare come…” -, ma quando si sceglie bisogna partire da sé e dalla realtà che si vive, pena il fallimento e la caduta.
L’orientamento si delinea così come uno strumento di empowerment della persona, di presa di consapevolezza, ma anche di accettazione di sé e di piena presenza nel mondo.