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- 2/2/2022
Orientamento e competenze trasversali per l'inclusione e l'occupabilità
Maria Grazia Sasso, Orientatrice Asnor, ci racconta la sua esperienza di formazione realizzata per il progetto di ActionAid e Fondazione CDP “Costruire futuro, insieme!”: da quando ho intrapreso il mio percorso lavorativo ho sempre scelto di impegnarmi in azioni che mettessero al centro il benessere di bambini e ragazzi, per questo sono stata felice di poter dare un contributo al progetto di ActionAid e Fondazione CDP “Costruire futuro, insieme!”, svolto in collaborazione con Asnor.
Orientatori Asnor per ActionAid, l’esperienza di Maria Grazia Sasso
Nell’ambito del progetto “Costruire futuro, insieme!”, mi sono occupata di predisporre materiale e preparare un webinar sul tema delle competenze trasversali per l’inclusione e l’occupabilità, offrendo un approfondimento su come queste abilità fondamentali per la vita possano essere sviluppate nell’ambiente scolastico e poi trasferite dai ragazzi nel mondo del lavoro o in altri contesti di vita.
Nel preparare il webinar, ho cercato di mettere al centro la mia esperienza di orientatrice professionale e di offrire un punto di vista possibilmente inusuale per gli insegnanti e gli educatori che sono abituati a vivere i giovani nella quotidianità scolastica e magari hanno meno occasioni di confrontarsi con la ricerca di lavoro.
Il primo passaggio è stato partire dall’analisi di un reale annuncio di lavoro e identificare le richieste di un eventuale datore di lavoro in termini di competenze tecniche e trasversali; successivamente ho proposto di focalizzare l’attenzione sulle soft skills che i bambini e ragazzi possono rafforzare a scuola anche grazie al supporto di insegnanti ed educatori (ad esempio il pensiero critico, le competenze comunicative, le abilità organizzative e di gestione del tempo e via dicendo).
A livello operativo, ho cercato di trasmettere l’importanza della relazione come canale di apprendimento e della consapevolezza di sé e delle proprie competenze.
Credo che, per favorire l’apprendimento, insegnanti, educatori e adulti in generale possano partire dal riconoscimento delle proprie soft skills e porle al centro della relazione educativa.
Si è trattato di un’esperienza stimolante in quanto mi ha dato nuovamente prova che il tema delle competenze trasversali può essere approfondito da tante angolazioni e che è necessario parlarne in modo diverso a seconda di chi è in ascolto.