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- 28/1/2025
Valutazione scolastica: come sono cambiate le regole nella Scuola Primaria
La legge n. 150 del 1° ottobre 2024 ha introdotto significative modifiche nel sistema di valutazione della scuola primaria italiana, reintroducendo i giudizi sintetici al posto dei precedenti giudizi descrittivi. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, il 10 gennaio 2025, ha firmato l'ordinanza ministeriale che definisce le modalità di valutazione scolastica periodica e finale degli apprendimenti degli studenti della Scuola Primaria. A cura di Chiara Sartori e Elena Pedriali, Orientatrici Asnor, Docenti e Formatrici.
I giudizi sintetici
I giudizi sintetici, da riportare nel documento di valutazione per ciascuna disciplina del curricolo, sono, in ordine decrescente:
- Ottimo
- Distinto
- Buono
- Discreto
- Sufficiente
- Non sufficiente
Questa modalità si applica anche all'insegnamento trasversale di educazione civica e alla valutazione del comportamento.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal secondo quadrimestre dell'anno scolastico 2024/2025, per consentire alle istituzioni scolastiche di adeguare i criteri di valutazione, i registri elettronici e i documenti di valutazione, nonché per fornire opportuna informazione alle famiglie degli alunni.
L'Allegato A dell'Ordinanza Ministeriale 2024 contiene la descrizione dettagliata dei giudizi sintetici utilizzati per la valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria.
Questi giudizi sintetici sono stati introdotti per semplificare e rendere più comprensibile la valutazione scolastica per studenti e famiglie, mantenendo al contempo un'attenzione specifica agli obiettivi di apprendimento.
Ecco una spiegazione dei giudizi:
- Ottimo
- Lo studente ha raggiunto pienamente tutti gli obiettivi previsti per la disciplina.
- Dimostra padronanza completa dei contenuti, competenze e abilità.
- Applica le conoscenze in modo autonomo e critico, mostrando anche capacità creative o innovative.
- Distinto
- Lo studente ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi.
- Mostra una buona padronanza dei contenuti, con lievi imprecisioni non rilevanti.
- È in grado di applicare le conoscenze in contesti nuovi con moderata autonomia.
Buono
- Lo studente ha raggiunto gli obiettivi essenziali previsti.
- Dimostra una conoscenza adeguata dei contenuti e delle abilità, con qualche incertezza.
- È in grado di applicare le conoscenze, ma con supporto o indicazioni.
- Discreto
- Lo studente ha raggiunto parzialmente gli obiettivi.
- Presenta lacune o difficoltà che limitano la piena comprensione dei contenuti.
- Necessita di un supporto costante per applicare le conoscenze.
- Sufficiente
- Lo studente ha raggiunto un livello minimo di apprendimento.
- Presenta significative difficoltà nella comprensione e applicazione delle conoscenze.
- Raggiunge gli obiettivi di base solo con un supporto continuo.
- Non sufficiente
- Lo studente non ha raggiunto gli obiettivi minimi previsti.
- Le difficoltà nell'apprendimento sono gravi e diffuse.
- Non è in grado di applicare le conoscenze nemmeno con aiuto.
Ogni giudizio sintetico è accompagnato da indicatori e descrittori specifici che aiutano i docenti nella valutazione e nella compilazione del documento di valutazione.
Questi giudizi si applicano a tutte le discipline del curricolo, incluso l'insegnamento trasversale di Educazione Civica e la valutazione del comportamento.
Gli aspetti positivi delle modifiche alla valutazione scolastica
Le modifiche alla valutazione nella scuola primaria portano con sé alcuni elementi positivi, tra cui principalmente la chiarezza e la semplicità.
I giudizi sintetici sono più comprensibili rispetto alle descrizioni analitiche adottate in passato, soprattutto per le famiglie, favorendo una comunicazione diretta e immediata sull'andamento scolastico dello studente. Rispetto alle descrizioni analitiche precedenti, che spesso utilizzavano un linguaggio tecnico, questi giudizi riducono la necessità di decodifica da parte delle famiglie, rendendo il feedback più diretto. Inoltre, i giudizi sintetici eliminano formulazioni complesse che potevano confondere i genitori con meno familiarità con il linguaggio pedagogico, soprattutto nelle famiglie di origine straniera o con basso livello di scolarizzazione.
Infine, l'utilizzo di termini comuni come "Ottimo" o "Buono" aiuta a uniformare la valutazione a livello nazionale, riducendo le interpretazioni soggettive, dando sempre spazio all'autonomia didattica dell’insegnante che monitora i progressi dello studente in base al contesto educativo specifico.
Critiche e preoccupazioni per la nuova valutazione scolastica
Ogni cambiamento porta con sé critiche e preoccupazioni.
Alcuni addetti ai lavori ritengono che questa modalità reintroduca una valutazione "classificatoria", simile ai voti numerici, rischiando di penalizzare gli studenti meno performanti.
Del resto, la riduzione a giudizi sintetici potrebbe non fornire una visione approfondita delle competenze e delle abilità dello studente. I giudizi descrittivi avevano l’obiettivo di evidenziare il progresso individuale, riducendo la sensazione di confronto gerarchico. La scala sintetica, invece, rischia di riportare l’attenzione sul risultato finale. La mancanza di dettagli potrebbe rendere più difficile per le famiglie e gli insegnanti individuare aree specifiche di forza o di debolezza, ostacolando interventi mirati.
A tal riguardo, si potrebbero affiancare ai giudizi sintetici commenti descrittivi personalizzati che specifichino quali competenze siano state raggiunte e quali necessitino di miglioramento, utilizzando anche rubriche valutative che dettagliano i criteri per ogni giudizio, rendendo il sistema più trasparente.
Inoltre, i termini come "Non sufficiente" potrebbero influire negativamente sull'autostima degli studenti, soprattutto dei più piccoli, che hanno una limitata capacità di contestualizzare i risultati. Il rischio è che i bambini sviluppino una visione negativa di sé stessi come studenti, scoraggiandosi e perdendo motivazione. Si potrebbe adottare un linguaggio positivo e costruttivo anche nei giudizi sintetici. Ad esempio, sostituire "Non sufficiente" con espressioni che sottolineino il potenziale di miglioramento, come "In via di acquisizione", rafforzando al contempo anche il feedback positivo durante il percorso scolastico, per bilanciare eventuali giudizi meno favorevoli.
Non si può dimenticare che i docenti dovranno adattarsi a un nuovo sistema di valutazione, che potrebbe richiedere tempo e formazione per essere utilizzato in modo efficace e coerente. La reintroduzione dei giudizi sintetici richiede un cambiamento nelle pratiche valutative, che potrebbe non essere immediato per tutti gli insegnanti. I docenti devono acquisire competenze specifiche per interpretare e applicare i criteri in modo coerente e oggettivo. Senza una formazione adeguata, l’applicazione dei giudizi potrebbe variare significativamente tra insegnanti o scuole, creando disparità.
Conclusioni
Pur presentando vantaggi in termini di semplicità e chiarezza, il sistema dei giudizi sintetici pone sfide significative, legate soprattutto alla percezione gerarchica, alla mancanza di dettaglio e agli effetti emotivi sugli studenti. Affiancare i giudizi sintetici a descrizioni personalizzate, formare adeguatamente i docenti e adottare un linguaggio positivo sono azioni fondamentali per mitigare queste criticità e garantire una valutazione equa, inclusiva e orientata al miglioramento continuo.
A cura di Chiara Sartori e Elena Pedriali, Orientatrici Asnor, Docenti