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- 27/11/2025
Dimorare nel terzo millennio
A cura di Annunziata Di Lecce, Direttrice CTS Asnor, Psicologa del Lavoro, Design Thinker e Coach Neurocognitivo.
Il labirinto è un archetipo antico e universale che suscita in me riflessioni profonde. I suoi vicoli ciechi e le sue biforcazioni ricordano le sfide quotidiane e le paure, la curiosità è la luce che mi accompagna verso l’ignoto. Jung lo descrive come un percorso di individuazione, un viaggio interiore verso la conoscenza di sé. È un luogo che mi mette alla prova, mi sfida e mi offre possibilità di crescita.
Se associamo l’immagine del labirinto al senso di smarrimento, ci sentiamo intrappolati e il cervello attiva meccanismi di difesa, allerta e innalza il livello di cortisolo, l’ormone dello stress.
Se invece di considerarlo come una prigione, lo immaginiamo come una dimora, allora cambia tutto.
Una dimora è un luogo che ci accoglie, che abitiamo, che trasformiamo, dove incontriamo e condividiamo. Questa nuova prospettiva è un atto dinamico di “rivalutazione cognitiva”, ossia modificando il significato che attribuiamo all’esperienza, cambiamo anche il modo in cui la viviamo.
Con Anil Seth, la neuroscienza sostiene che la realtà è una “allucinazione controllata”, un costrutto che si modifica in base alle nostre mappe interiori. Karl Friston aggiunge che il cervello è un organo predittivo, non recepisce passivamente, ma usa modelli interni per selezionare ciò che conta e per configurare la nostra realtà soggettiva. Anche la memoria è dinamica, plastica, si rinnova e ci permette di “ri-significare”. Ogni volta che rievochiamo un ricordo, lo rielaboriamo adattandolo al presente. Siamo in grado di riformulare il nostro rapporto con un vissuto, con un simbolo, con una parola: è una nostra facoltà.
Come guardare la realtà è stato il fulcro dell’esperienza che ho proposto all’evento Asnor alla Rome Future Week dedicato ai Futuri in mutazione. L’incipit è stata la parola “Mutazione” perché evoca spaesamento, perdita di stabilità.
Ma se cambiamo la prospettiva, scopriamo che gli stessi eventi che denominiamo mutazioni possono essere connotati e letti come connessioni. La scienza ci mostra che il cervello è plastico, capace di creare nuove connessioni, reti neurali, per adattarsi e crescere.
Il labirinto della vita non è un ostacolo da superare ma un campo di allenamento del senso.
Anche Jorge Luis Borges, nei suoi racconti, descrive il mondo moderno come un labirinto di possibilità infinite. Italo Calvino ha indicato sei qualità per affrontare la complessità del mondo: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, costanza.
Ogni Orientatore è chiamato a coltivare queste qualità come prospettive, non solo negli altri, ma innanzitutto in sé stesso. Perché sostare nell’incertezza, restare nel labirinto senza fretta di uscirne, è ciò che ci consente di trasformarci davvero.
La vera dimora del nostro tempo non è un luogo fisico, ma una postura interiore, la capacità di vivere nel labirinto con fiducia, di intrecciare parole gentili e sguardi multipli, di immaginare futuri possibili.
È una dimora che si costruisce ogni giorno nell’incontro con l’altro, nell’ascolto.
Bibliografia
- Borges, J. L. Labirinti. Milano: Adelphi, 1999. ISBN 9788845915082.
- Calvino, I. Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio. Milano: Mondadori, 1988. ISBN 9788804353650.
- Friston, K. J. “The free-energy principle: a rough guide to the brain?” Trends in Cognitive Sciences, 13(7): 293-301, 2009. DOI: 10.1016/j.tics.2009.04.005.
- Jung, C. G. Opere complete. Vol. 9/1: Gli archetipi e l'inconscio collettivo. Trad. di Luigi Aurigemma. Milano: Bollati Boringhieri, 1987. ISBN 9788833909115.
- Jung, C. G. Opere complete. Vol. 12: Psicologia e alchimia. Trad. di Luigi Aurigemma. Milano: Bollati Boringhieri, 1992. ISBN 9788833905761.
- Seth, A. K. Being You: A New Science of Consciousness. Londra: Faber & Faber, 2021. ISBN 9780571365424.






