Giovedì 30 Ottobre 2025

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  • 30/10/2025

Intelligenza emotiva e orientamento: come accompagnare i giovani oltre gli stereotipi

Come superare stereotipi e giudizi per accompagnare le nuove generazioni con empatia, presenza e strumenti concreti. A cura di Massimiliano Mattone, Orientatore Asnor, Formatore e Consulente di comunicazione.

Oltre le etichette: i giovani come specchio della società

“Svogliati, pigri, disinteressati.” È il ritornello che spesso accompagna la descrizione delle nuove generazioni. Eppure, ciò che leggiamo come apatia è spesso il riflesso di un contesto sociale che li osserva più con gli occhi del giudizio che con quelli dell’ascolto.

I ragazzi non sono un mondo a parte: sono lo specchio di una società che vive di condizionamenti, abitudini e percezioni superficiali.
Un giovane che si sente visto solo attraverso un’etichetta finirà inevitabilmente per interiorizzarla. Un giovane che viene accolto, invece, impara a riconoscere e a coltivare le proprie potenzialità.

Intelligenza emotiva: una competenza da coltivare

Nell’orientamento, l’intelligenza emotiva non è un concetto astratto, ma una competenza concreta che cambia la relazione educativa.

Come scrive Daniel Goleman:

“Se le tue capacità emotive non sono sotto controllo, se non sei consapevole di te stesso, se non hai padronanza di te stesso, se non hai empatia, non importa quanto sei intelligente: non andrai molto lontano.”

Ricordo un gruppo di studenti di un istituto professionale; non erano “svogliati”, come venivano descritti, ma poco stimolati.

Cambiare approccio, modulando la comunicazione non solo sulla classe ma sul singolo, ha reso possibile un’apertura diversa. Non è stata una conquista personale, ma la dimostrazione che metodologie attente alla persona possono trasformare il clima educativo.

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Il peso del giudizio e la forza della fiducia

Ognuno di noi conosce il peso del giudizio.
Lo conoscono i ragazzi, quando si sentono esclusi per una fragilità o un’etichetta, e lo conoscono gli adulti, quando le loro capacità vengono messe in discussione.

Per chi educa e orienta, la sfida è ribaltare quel meccanismo: sostituire la paura del confronto con la fiducia nello scambio. Ogni volta che un educatore sceglie di riconoscere il valore di chi ha davanti, si apre la possibilità di costruire fiducia reciproca e motivazione.

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Educare con l’esempio

Non possiamo chiedere ai giovani di cambiare se non siamo noi adulti a farlo per primi.
È facile puntare il dito sui ragazzi che vivono “con lo smartphone in mano”, ma basta osservare: quanti di noi adulti portano il telefono a tavola o riversano frustrazioni nei social?

La coerenza educativa è il primo passo dell’orientamento.
Educare non significa imporre, ma offrire strumenti, creare possibilità, stimolare confronto.
In fondo, educare significa“donare le ali”: aiutare l’altro a riconoscere la propria forza e imparare a volare, tracciando da soli le proprie rotte.

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Orientamento come condivisione

L’orientamento non può limitarsi a fornire informazioni o ad accompagnare a una scelta formale: deve essere un processo che educa alle percezioni, all’empatia e al dialogo autentico.

Ogni incontro – con uno studente, una classe o un adulto in riqualificazione – è un’occasione per aprire nuove prospettive.

Non sempre il dialogo è facile, ma è proprio nella fatica che si costruisce la fiducia.
La disciplina del confronto, la costanza e la presenza sono i veri strumenti per aiutare l’altro a orientarsi nel proprio progetto di vita.

Conclusione: una sfida comune

Viviamo in un tempo che chiede risposte rapide, ma l’orientamento e l’educazione hanno bisogno di pazienza, ascolto e presenza.

La sfida non è giudicare i giovani, ma accompagnarli a scoprire le proprie potenzialità.

Come orientatori, insegnanti, educatori e adulti, non abbiamo il compito di costruire strade al posto loro, ma di aiutarli a riconoscere le proprie.
Perché il giudizio blocca, mentre l’empatia apre.

Come ricorda ancora Goleman:

“Educare alla consapevolezza di sé e all’empatia non è un lusso, ma una necessità per costruire il futuro delle persone e delle comunità.”

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In questo articolo si parla di

Massimiliano Mattone

Massimiliano Mattone

Orientatore Asnor, Formatore e Consulente

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