Martedì 26 Agosto 2025

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  • 26/8/2025

Orientamento e inclusione: come costruire percorsi per studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES)

Orientare uno studente con Bisogni Educativi Speciali (BES) non significa solo aiutarlo a scegliere una scuola o un percorso lavorativo, ma accompagnarlo in un cammino di consapevolezza di sé, delle proprie capacità e dei propri sogni. Un orientamento realmente inclusivo riconosce le barriere, ma lavora soprattutto sulle potenzialità, sostenendo lo studente nella costruzione di un progetto di vita possibile e soddisfacente. Come afferma il Ministero dell’Istruzione e del Merito (2025), l'orientamento scolastico deve essere sempre più educativo e formativo, promuovendo scelte consapevoli e personalizzate. A cura di Chiara Sartori, Orientatrice Asnor e Docente.

L’importanza di un orientamento personalizzato

Ogni studente ha una storia personale, un vissuto scolastico ed emotivo, competenze diverse da valorizzare. L'orientamento, specialmente in presenza di studenti con BES, deve essere altamente personalizzato: significa creare percorsi che rispettino ritmi, stili cognitivi, interessi e strategie di apprendimento specifiche.

Come già evidenziato ampiamente nella normativa scolastica, l’obiettivo primario è garantire pari opportunità di scelta e di successo formativo, attraverso azioni educative calibrate sui bisogni e sui talenti degli studenti.

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Strategie operative per l'orientamento inclusivo

Tra le strategie operative più efficaci per un orientamento realmente inclusivo troviamo innanzitutto i colloqui individualizzati. È fondamentale incontrare frequentemente lo studente, dedicando spazi esclusivi di ascolto, dove poter esplorare i suoi interessi, le sue passioni ma anche le sue paure.

Come sottolineano Soresi e Nota (2022), creare un ambiente autentico di dialogo favorisce l'emergere dei progetti di vita personali, stimolando il ragazzo a riflettere sulle proprie aspirazioni.

Un altro elemento chiave è il coinvolgimento della famiglia. Collaborare strettamente con i genitori significa costruire un'alleanza educativa solida, capace di sostenere lo studente nelle sue scelte. Le famiglie, infatti, portano con sé una visione ampia della storia scolastica e personale del ragazzo, e possono offrire spunti preziosi per la definizione di un progetto di orientamento davvero su misura (Soresi & Nota, 2014).

È altrettanto importante proporre esperienze dirette: visitare scuole, laboratori professionali, partecipare a incontri di orientamento dove siano presenti anche ex studenti con bisogni educativi speciali. Il contatto concreto con ambienti formativi e professionali diversi aiuta a rafforzare il senso di autoefficacia, elemento che Bandura (1997) individua come essenziale per affrontare le scelte di vita con fiducia.

A supporto di questo percorso, diventa necessario utilizzare strumenti compensativi specifici. Mappe concettuali, video esplicativi, testi semplificati o strumenti digitali possono rendere l’informazione più accessibile e permettere allo studente di gestire il processo orientativo con maggiore autonomia.

Infine, è molto utile elaborare un piano personale di orientamento: un documento semplice e visivo che raccolga passioni, competenze, esigenze e le tappe da seguire nel proprio percorso. Come evidenziano Nota e Soresi (2022), la pianificazione autonoma aiuta il ragazzo a costruire un’immagine chiara del futuro, favorendo l’attivazione di risorse personali e progettuali.

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Un esempio pratico: la storia di Marco

Marco frequenta la classe terza della scuola secondaria di primo grado e presenta un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) che gli causa significative difficoltà nella lettura fluente e comprensiva dei testi. Nonostante questa fragilità, Marco dimostra una forte passione per l’informatica e per il mondo dei videogiochi, interessandosi in particolare agli aspetti legati alla programmazione e alla progettazione digitale. Durante i colloqui orientativi individuali, condotti con gli Orientatori dello Sportello Orientamento della provincia di Padova e con il coinvolgimento della famiglia e degli insegnanti, emergono chiaramente alcuni punti di forza del ragazzo: in particolare, la sua capacità di risolvere problemi complessi, il pensiero logico-creativo e il desiderio di costruire e progettare strumenti digitali. Queste competenze sono state esplorate attraverso attività pratiche, discussioni guidate e la somministrazione di strumenti di autovalutazione delle attitudini. Per sostenere Marco nel percorso di orientamento, vengono adottati strumenti compensativi mirati, come: l'uso di mappe concettuali e visive per la rielaborazione delle informazioni; l’impiego di sintesi vocale per agevolare la lettura dei materiali informativi relativi agli indirizzi scolastici; la proposta di video esplicativi e presentazioni multimediali al posto di documenti esclusivamente testuali.

Accompagnato dagli orientatori e supportato da una rete di sostegno scolastico, Marco partecipa a visite guidate presso diversi istituti tecnici a indirizzo informatico, dove ha l’opportunità di conoscere laboratori, progetti, metodologie didattiche innovative e testimonianze di studenti con esperienze simili alla sua. Alla fine di questo percorso di esplorazione consapevole, Marco sceglie un istituto tecnico informatico che si distingue per l’attenzione all’inclusività: l'istituto, infatti, prevede piani didattici personalizzati per studenti con DSA, l'utilizzo sistematico della tecnologia digitale come strumento di apprendimento e una forte valorizzazione delle competenze pratiche e progettuali.

La chiave del successo del percorso di orientamento di Marco non è stata semplicemente l'adattamento alle sue difficoltà di lettura, ma la valorizzazione autentica dei suoi talenti, delle sue passioni e delle sue capacità cognitive. Questo approccio ha permesso di costruire un progetto formativo coerente con la sua identità e i suoi obiettivi, promuovendo motivazione, autostima e senso di autoefficacia.

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Conclusioni

Un orientamento inclusivo non si limita a dare informazioni: costruisce fiducia, autonomia, motivazione. Aiuta ogni studente a sentirsi protagonista e non spettatore della propria vita. Come ci ricorda la pedagogia orientativa, "orientare è aiutare a diventare ciò che si è" (Savickas, 2013).

Vedere il potenziale, più che i limiti, è il primo passo per aprire strade nuove e inattese.

Bibliografia

  • Bandura, A. (1997). Self-efficacy: The exercise of control. New York, NY: W.H. Freeman.
  • Nota, L., & Soresi, S. (2018). Orientamento e life design: nuove prospettive per l'accompagnamento alla costruzione del futuro. Edizioni Erickson.
  • Savickas, M. L. (2013). Career construction theory and practice. In S. D. Brown & R. W. Lent (Eds.), Career development and counseling: Putting theory and research to work (2nd ed., pp. 147-183). John Wiley & Sons.
  • Soresi, S., & Nota, L. (2014). Costruire il futuro: orientamento scolastico e professionale. Edizioni Erickson.
  • Soresi, S., & Nota, L. (2022). Il life design come strategia inclusiva per l’orientamento. FrancoAngeli.

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In questo articolo si parla di

Chiara Sartori

Chiara Sartori

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