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- 15/4/2025
Orientamento al centro del Programma GOL: da misura tecnica a visione di sistema
Il Programma GOL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori – è nato con l’ambizione di rappresentare una svolta per le politiche attive del lavoro in Italia. Finanziato dall’Unione Europea e inserito nel PNRR, ha previsto percorsi personalizzati di formazione, riqualificazione e inserimento per una vasta platea di beneficiari, tra cui disoccupati, inoccupati, lavoratori fragili e ex percettori del Reddito di Cittadinanza. A cura di Stefano Mendola, Orientatore Asnor, Docente e Formatore.
L’obiettivo era ambizioso: costruire un sistema capace di accompagnare le persone verso nuove opportunità professionali, valorizzando competenze e aspirazioni.
Tuttavia, nella fase attuativa sono emerse difficoltà operative e differenze territoriali che hanno rallentato il percorso e ridotto l’impatto previsto.
Le difficoltà operative del Programma GOL
In alcune regioni, tra cui la Sicilia, l’avvio effettivo del progetto ha incontrato ostacoli legati alla tempistica e alla complessità organizzativa. Il ritardo nella pubblicazione dei cataloghi formativi e la necessità di aggiornare i repertori professionali regionali hanno richiesto tempo e adattamento.
Il concetto di sistema duale – che promuove l’integrazione tra formazione e lavoro – è stato richiamato come riferimento, ma per essere realmente efficace necessita di un impegno condiviso, di una visione integrata e di processi partecipati tra istituzioni, imprese e operatori del settore.
Il coinvolgimento delle imprese
Le imprese, in particolare nei territori più fragili, rappresentano un attore strategico per il successo del Programma GOL. Tuttavia, il loro coinvolgimento non è sempre stato semplice. Le difficoltà strutturali e organizzative di molte realtà produttive, unite alla necessità di dialogo costante con il sistema formativo, richiedono interventi mirati e strumenti di supporto che favoriscano una reale collaborazione.
Il rafforzamento del legame tra domanda e offerta di competenze è un obiettivo prioritario, che può essere raggiunto solo con un ascolto attento dei bisogni del tessuto produttivo e con proposte formative coerenti e flessibili.
Il contributo delle scuole e i percorsi PCTO
Anche il mondo della scuola è stato chiamato a contribuire, in particolare attraverso i percorsi PCTO. Tuttavia, l’assenza di un inquadramento formale all’interno del programma GOL ha limitato il pieno coinvolgimento degli istituti scolastici, che spesso si sono trovati a gestire iniziative parallele con risorse limitate.
Una sinergia più strutturata tra scuola, orientamento e politiche attive può rappresentare un fattore chiave per rafforzare la continuità tra formazione e lavoro.
Un approccio più inclusivo per l’occupabilità
Tra i beneficiari del progetto GOL figurano anche gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Il loro inserimento rappresenta un’opportunità importante per costruire percorsi di autonomia e inclusione, ma richiede attenzione nel comunicare il valore e il senso del progetto, evitando letture riduttive o emergenziali.
È fondamentale promuovere una visione culturale dell’occupabilità, che valorizzi la crescita personale e professionale, sostenendo ogni persona nella costruzione del proprio futuro.
Il valore dell’orientamento nel Programma GOL
L’orientamento rappresenta un elemento essenziale delle politiche attive: non solo come supporto informativo, ma come leva trasformativa per accompagnare le persone nelle scelte, nei cambiamenti, nei passaggi critici. Nel contesto del programma GOL, investire nell’orientamento significa dotarsi di professionisti capaci di leggere i bisogni, costruire percorsi individualizzati e sostenere l’incontro tra formazione e lavoro.
Perché l’orientamento non è un accessorio, ma un diritto. E una risorsa strategica per l’occupabilità.
Conclusioni: per un Programma GOL davvero efficace
Il programma GOL ha posto le basi per una riforma significativa delle politiche attive del lavoro. Per valorizzarne appieno il potenziale, peò, è necessario:
- rafforzare il coordinamento tra scuola, territorio e mondo del lavoro;
- aggiornare i repertori regionali in modo dinamico;
- promuovere il coinvolgimento attivo e continuativo delle imprese;
- costruire una governance chiara, integrata e condivisa;
- riconoscere l’orientamento come asse centrale di ogni percorso.
Solo attraverso questi passi sarà possibile trasformare GOL in ciò che era stato pensato: una vera garanzia di occupabilità per tutte e tutti.