Giovedì 21 Novembre 2024

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  • 28/10/2024

Che cosa fa l'Orientatore: il delicato equilibrio tra guida ed empatia

Vediamo insieme quali competenze umane sono fondamentali per chi si appresta a svolgere o già svolge questa professione. A cura di Giulia Sarnelli, Orientatrice Asnor, Career Coach, Formatrice HR & Soft Skills.

Ti sei mai chiesto che cosa fa un Orientatore? Immagina di essere davanti a un pianoforte: ci sono tasti bianchi e neri, ma non riesci a suonare. Nella tua mente la melodia è chiara, ma all'improvviso tutto si confonde. Un Orientatore è colui che accende la luce nella stanza, ti mostra come usare i tasti e ti aiuta a ritrovare la tua armonia.

L'orientamento di carriera (Career Guidance) è molto più che scegliere un percorso professionale. È un viaggio di scoperta interiore, dove esplori i tuoi valori, le tue passioni e le tue potenzialità.
Un Orientatore ti accompagna in questo cammino, offrendo supporto e incoraggiamento, ma senza mai sostituirsi alle tue decisioni.

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Cosa fa un orientatore: empatia e oggettività in equilibrio

L'Orientatore deve essere in grado di bilanciare empatia e oggettività. Quando ascolta il cliente, crea un ambiente di fiducia, fondamentale per comprendere le emozioni e le preoccupazioni. Tuttavia, non deve farsi travolgere dalle emozioni. La sua missione è promuovere la crescita personale e l'autonomia, affinché la persona sia in grado di affrontare le sfide future con sicurezza.

L'Orientatore aiuta a chiarire le idee, fornendo strumenti per prendere decisioni consapevoli. Questo equilibrio tra empatia e oggettività è cruciale: troppa empatia potrebbe far percepire il suo ruolo come quello di un salvatore, mentre un’eccessiva oggettività rischia di renderlo distaccato e poco coinvolgente.

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L’importanza della distanza emotiva nel lavoro dell’Orientatore

Uno dei punti chiave dell’attività di un Orientatore è quello di mantenere una distanza emotiva ottimale. Non deve essere troppo vicino, rischiando di perdere l'oggettività, né troppo lontano, altrimenti rischia di sembrare freddo. Un Orientatore che si lascia coinvolgere troppo potrebbe sentirsi responsabile delle decisioni del cliente, rischiando di offrire soluzioni personali anziché favorire una scelta autonoma.

Al contrario, mantenendo una distanza giusta, l'Orientatore permette alla persona di prendere decisioni consapevoli e di assumersi la responsabilità delle proprie scelte.

Fissare confini e ruoli: la chiarezza nell’Orientamento

Per comprendere appieno cosa faccia un Orientatore, è essenziale parlare di confini.

Durante il processo di orientamento, è fondamentale stabilire ruoli e aspettative chiari. La persona orientata è protagonista del proprio percorso, e l'Orientatore agisce come facilitatore, aiutandola a esplorare opzioni e prendere decisioni basate su valori personali e obiettivi professionali.

Un buon Orientatore non prende decisioni al posto della persona, né la "salva", ma la guida con fermezza e chiarezza verso una scelta autonoma e consapevole.

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Conclusione: cosa fa un Orientatore nella pratica

In sintesi, cosa fa un Orientatore? Accompagna le persone verso una maggiore consapevolezza di sé, aiutandole a prendere decisioni autonome per il loro futuro professionale. Un Orientatore professionista bilancia empatia e oggettività, ascolta senza giudicare e offre gli strumenti necessari per fare scelte consapevoli.

Il vero successo dell’orientamento si misura dalla capacità della persona orientata di prendere in mano il proprio futuro, consapevole che le decisioni finali spettano solo a lei.

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Giulia Sarnelli

Giulia Sarnelli

Orientatrice Asnor, Career Coach, Formatrice HR & Soft Skills

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