Venerdì 27 Settembre 2024

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  • 17/9/2024

Corporate Strategy e Design Thinking: i processi aziendali a sostegno delle persone in azienda

Si può cambiare rotta e trarre ispirazione dal mondo aziendale? Scopri come la Corporate Strategy e il Design Thinking possono migliorare la tua vita: dai processi di ottimizzazione alla crescita personale, le lezioni del mondo aziendale possono essere chiavi preziose per il benessere individuale. A cura di Mariangela Cardilli, Orientatrice Asnor.

Questi ultimi decenni di crisi – climatica, sanitaria, economica, sociale - definiti da Bauman come il mondo della “modernità liquida”, in cui tutto è lasciato all’incertezza e alla precarietà, ci portano a porci domande sulla vita, sulla salute, sul benessere, sulla carriera; domande che spesso restano irrisolte o inascoltate: siamo costantemente sopraffatti e oberati di mail a cui rispondere, scadenze prestabilite, impegni di lavoro, vuoti da colmare, agende da riempire. Abbiamo sempre meno tempo per pianificare e decidere e spesso lasciamo molto al caso.

Se da un lato, una pianificazione a breve termine può essere la risposta a una società in costante cambiamento, in cui flessibilità e dinamismo sono requisiti essenziali, dall’altro - in alcuni casi specifici cruciali come la scelta della scuola superiore o dell’università, le transizioni di carriera o eventi importanti come il divorzio, il pensionamento o la genitorialità -, una pianificazione a lungo termine può aiutare a ridurre lo stress e minimizzare gli errori, pur rimanendo essi grandi opportunità di apprendimento.

In questo percorso, può essere utile adottare approcci come la Corporate Strategy e il Design Thinking, metodologie impiegate per lo sviluppo di progetti, processi e servizi aziendali, che mettono finalmente al centro le risorse fondamentali di ogni organizzazione: le persone.

Dalla Corportate strategy alla Life strategy

Le aziende pianificano sempre azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi, utilizzando strumenti e metodologie per monitorare costantemente i progressi. Alcuni di questi princìpi possono essere applicati anche alla vita personale, riformulando in chiave individuale alcune delle domande che le aziende si pongono.

Ad esempio, le aziende stabiliscono obiettivi su base annuale, biennale o triennale. Allo stesso modo, possiamo definire i nostri traguardi in ambiti come la carriera, lo sport, gli hobby, la salute o il nostro ikigai, ossia la nostra ragione di vita.

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Come e perché ispirarsi alle aziende “virtuose”

Negli ultimi anni, molte aziende "virtuose" hanno iniziato a includere nella loro pianificazione strategica obiettivi legati alla missione aziendale, interrogandosi su come valorizzare al meglio la propria unicità. Allo stesso modo, possiamo chiederci: cosa dà senso alle nostre giornate? Cosa ci motiva e ci spinge ad agire? Come possiamo contribuire in modo positivo e significativo al pianeta o alla nostra stessa vita?

In questo, la scienza ci sostiene: numerosi studi dimostrano che avere uno scopo riduce il rischio di patologie e rappresenta "la chiave per orientarsi in un mondo complesso, volatile e ambiguo, dove la strategia cambia continuamente e poche decisioni possono essere considerate chiaramente giuste o sbagliate".

Anche la leadership consapevole, orientata verso un "obiettivo superiore", ha guadagnato nuovi spunti di riflessione e si è arricchita di valori che risuonano profondamente con l'idea di impatto sociale e personale.

Negli ultimi mesi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diversi coachee che hanno scelto di integrare scopi etici nei loro progetti professionali, arricchendo così le loro vite. Questa tendenza riflette un crescente desiderio di allineare il successo personale e professionale con valori più profondi.
Riscrivendo le nostre storie e il modo in cui ci raccontiamo, mantenendo sempre al centro i nostri valori, possiamo trasformare il benessere personale in un benessere collettivo.

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L’erba del vicino è sempre la più verde

Un altro aspetto che possiamo traslare dalla corporate strategy è l’analisi dei competitor - che su un piano personale potrebbe tradursi nella comprensione attiva di un bisogno o di una necessità o su un piano emotivo, potrebbe essere riconosciuta in un'emozione, come quella dall'invidia, per esempio.

Osservare la concorrenza così come ascoltare le nostre emozioni e comprendere cosa esista di bello e unico dentro di noi, come base per pianificare e creare, è un ottimo punto di partenza. E se è vero che l’erba del vicino è sempre la più verde, nulla ci impedisce di coltivare il nostro, di giardino.

Design Thinking: la filosofia del “grande me”

Nel corso della vita di un’azienda, ci sono momenti in cui è necessario ridefinire o ristrutturare la vision in termini di posizionamento, prodotto, management, leadership e servizi. Allo stesso modo, anche noi esseri umani dobbiamo, in alcuni momenti, fermarci e chiederci: “Come sarò tra 3, 5 o 10 anni?”

Un esercizio che spesso viene proposto nelle sessioni di orientamento è il “grande me” e consiste nel catturare un’istantanea – sia essa una foto, una descrizione scritta, una canzone – che rappresenti come vorremmo essere e come vorremmo essere percepiti dagli altri.

Anche il Design thinking, teorizzato a Stanford, propone approcci simili con i cosiddetti “progetti Odissea”. Si tratta di tre grafici che tracciano la nostra vita e ci aiutano a proiettarci nel futuro:

  • Il primo grafico descrive la nostra vita così com’è attualmente.
  • Il secondo rappresenta il “piano B”.
  • Il terzo grafico, invece, è un’alternativa senza vincoli: immagina di avere tutto ciò che desideri, senza limiti di alcun tipo. È un esercizio di pura creatività.

È sorprendente notare come, attraverso questi progetti, la nostra essenza emerga in modi inaspettati e come percorsi apparentemente distanti fra loro spesso possano intrecciarsi o sovrapporsi.

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Conclusioni

In conclusione è vero, non siamo aziende e lo scopo di queste righe è quello di lasciarci ispirare dalle aziende - fatte da persone - nella pianificazione strategica delle nostre vite, dando senso e lasciandoci guidare dalle nostre emozioni in ogni fase cruciale della nostra vita.

Ogni piccolo cambiamento dentro di noi può innescare una rivoluzione che può avere un effetto a catena su chiunque altro e sebbene per alcuni, me compresa, è portentoso e, ammetto, aggiunge anche un brivido alla vita “navigare - ogni tanto - senza una meta”, è anche vero che, come scriveva il Seneca circa duemila anni fa, “la fortuna accade quando la preparazione incontra l’opportunità”.

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Mariangela Cardilli

Mariangela Cardilli

Orientatrice Asnor, Life Coach, Formatrice

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