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- 17/9/2024
L'Orientamento in azienda fatto per e con le persone
Il contesto lavorativo odierno rende sempre più evidente l'idea della carriera come un percorso costituito da esperienze diversificate che una persona accumula nel corso della propria vita. Sia a livello concettuale che operativo, l'individuo rappresenta una delle risorse fondamentali all'interno di un'organizzazione. Ponendo un focus sull'approccio olistico alla persona, vogliamo sottolineare l'importanza della capacità di rinnovamento professionale del collaboratore. Da questo punto di partenza, possiamo spiegare perché consideriamo un valore l’Orientamento, inteso come un percorso di crescita e sviluppo individuale. A cura di Endrina Brito e Elisa Minozzi, Orientatrici Asnor.
Cos’è l’orientamento
L’orientamento è un processo che si concretizza in una serie di attività che mirano a sostenere la persona lungo l’arco della vita. Queste attività hanno la forte ambizione di voler individuare la traiettoria più affine al percorso che seguirà la persona orientata.
Proprio perché l’orientamento offre maggiore conoscenza di se stessi, uno dei maggiori benefici è quello di offrire la sintonizzazione con la propria bussola interna di valori, di sogni e di aspettative.
L’orientamento diventa un potente strumento per manifestare la vita che la persona desidera per sé stessa.
Quando mi relaziono con clienti che esprimono il desiderio di cambiare lavoro, ricordo sempre che non sarà un’azienda a offrire loro un lavoro, di fatto sarà una persona a offrire una nuova opportunità. E lo farà solo se alcune dinamiche verranno soddisfatte: competenze, capacità, giusto match tra cosa dovrà fare e cosa sa già fare e, infine, anche la risonanza tra le persone.
Quante volte scegli di acquistare in un negozio perché ti ricordi della persona che “rappresenta” in quel momento l’azienda? E quindi, se le stesse aziende sono costituite da persone, non è possibile orientare solo chi entra o sta per entrare nelle aziende, dimenticando chi è già all’interno delle stesse.
È per questo motivo che crediamo ormai necessario tenere conto del valore aggiunto cheun percorso di orientamento può portare in un contesto lavorativo - organizzativo, sia esso di piccole, medie o grandi dimensioni, come strumento di valorizzazione e di prevenzione per funzioni, ruoli, compiti in cui il protagonista è sempre la persona.
Come interviene nei processi organizzativi
Un percorso di sviluppo come l’orientamento, a differenza di quanto si pensi, presenta un impatto benefico e proficuo nel ciclo produttivo di una azienda. E non si tratta di una sovrapposizione ad altri percorsi come il Coaching.
Escludendo, appunto, le fasi di inserimento in ambito aziendale e di fine rapporto, nel mezzo del ciclo di una organizzazione sono da considerare una serie di processi che, se supportati da percorsi di orientamento, possono essere contraddistinti da elementi positivi con un rilevante impatto sul clima lavorativo, quali ad esempio:
- prevenzione;
- benessere generale dell’ecosistema;
- prestazione e soddisfazione;
- aumento della fidelity e dell’ingaggio.
Volgendo lo sguardo verso qualche processo cruciale, vale la pena ricordare ad esempio:
- La fase di assessment, in cui un collaboratore orientato avrebbe l’opportunità di individuare aree di sé poco conosciute, scoprire attitudini e nuove aree di miglioramento;
- La fase di promozione, per riconoscere in modo sostenibile e orientato quali sono le capacità della persona, per ottimizzarne l’inserimento nel dipartimento più adatto;
- La fase di cambiamento (ad. eesempio ristrutturazione, fusione, esternalizzazione parziale…ecc), in cui l’orientamento fungerebbe da strumento di supporto e di armonioso accompagnamento per una possibile uscita o spostamento in un altro dipartimento.
Scendendo più in dettaglio, per le persone che già sono nelle aziende, i vantaggi potrebbero riguardare:
- Una maggiore chiarezza rispetto alla propria dimensione professionale;
- Un miglioramento della propria conoscenza e la capacità di comunicare;
- La capacità di identificare con efficacia quali sono i processi aziendali e il chi fa cosa;
- La condivisone di obiettivi e finalità per il bene comune.
Mentre, per le persone che entrano nelle aziende i vantaggi sarebbero:
- Conoscere nel dettaglio e in concreto cosa si sa fare e come;
- Avere maggior chiarezza nel raccontare la propria storia professionale;
- Avere contezza delle proprie competenze e sapere quali sono gli aspetti da migliorare;
- Essere aperti a una nuova dimensione relazionale data da una più accurata conoscenza di se stessi.
In questa cornice, quella di un mondo organizzativo in cui sempre più collaboratrici e collaboratori di ogni livello, ruolo e posizione, sentono il bisogno di un punto di riferimento, di uno spazio protetto in cui poter cogliere un’opportunità di crescita, l’orientamento affianca - senza sovrapporsi - le altre proposte di formazione e di sviluppo, siano esse disegnate e offerte dall’azienda per l’individuo o per il gruppo.
Conclusioni: investire nell’orientamento in azienda
Investire nell’orientamento in azienda significa creare un ambiente di lavoro positivo e sostenibile, che offra momenti inclusivi, volti a ridurre il turnover e aumentare di conseguenza la soddisfazione dei collaboratori sia a livello orizzontale che verticale.
L'orientamento non dovrebbe essere confinato esclusivamente alla funzione di guida. Al contrario, è importante cogliere l'opportunità di orientare per favorire lo sviluppo e la crescita delle persone all'interno dell'azienda. Questo contribuisce a un successo duraturo, che porterà benefici a tutti, sia alle persone che all'azienda stessa, che non si basa solo sul business e sui numeri.
A cura di
Endrina Brito,
Orientatrice Asnor e Coach professionista riconosciuta da ICF.
Elisa Minozzi,
Orientatrice Asnor e Counselor Sistemico Relazionale.