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- 3/9/2024
Cos'è la Grafologia e come può contribuire alla crescita personale e al benessere organizzativo
In un mondo sempre più dominato dalla digitalizzazione, la Grafologia emerge come uno strumento affascinante per comprendere la complessità umana attraverso la scrittura. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, questa disciplina non è affatto anacronistica; al contrario ci offre una prospettiva diversa per cogliere ciò che si nasconde dietro un gesto apparentemente casuale. A cura di Fernanda Bentsik, Consulente grafologa e Orientatrice Asnor nel campo dell’orientamento scolastico e professionale.
Cos’è la Grafologia e cosa non è
Arte della divinazione, astrologia, chiromanzia, insomma, grafomanzia. Nonostante questa disciplina risalga ai tempi di Confucio e si ritrovi negli scritti di Aristotele e di Svetonio - che attratti dall’espressività del segno grafico hanno avanzato le prime considerazioni sulla scrittura come indicatore della personalità di chi scrive-, predomina ancor oggi un’idea falsata della Grafologia.
Tutt’ora la Grafologia viene considerata alla stregua di un gioco in cui ci si aspetta che il grafologo “azzecchi” qualcosa delle caratteristiche della nostra personalità, o qualcosa di stravagante, come nei romanzi di Arthur Conan Doyle, in cui il suo più famoso investigatore, il detective Sherlock Holmes, basandosi su alcune righe scritte a mano, riusciva a tracciare un profilo preciso dell’autore del testo, scagionandolo o inserendolo tra i sospettati.
Più conosciuta in ambito peritale e in criminologia, in cui la perizia grafico-tecnica permette l'individuazione di artificiosità, falsi e di scritture contraffatte, la grafologia è meno nota come disciplina che, collaborando positivamente a fianco di altre scienze umane come la psicologia, la pedagogia, la filosofia, la sociologia, la medicina e la psichiatria, può fornire validi apporti nei campi in cui sono richiesti comprensione e conoscenza dell'uomo nella sua complessità ed interazione dinamica.
La scrittura è la nostra impronta
Ognuno di noi scrive a modo suo, e la nostra calligrafia è una sorta di “impronta dattilografica”, riconoscibile in mezzo alle altre, contraddistinta da caratteristiche genuine difficili da modificare anche quando siamo intenzionati a cambiarla, e che è quasi impossibile si possano ripetere, in modo naturale, tra due diversi individui.
L’azione stessa dello scrivere, come dimostrato da numerosi studi in campo della medicina, fisiologia, neurologia, è infatti una diretta conseguenza di meccanismi in gran parte inconsci, ed è frutto di un’interazione tra sistema nervoso centrale e apparato muscolare.
Ciò è confermato oggi dalle neuroscienze, che in un continuo processo di perfezionamento stanno dando un contributo significativo nell’individuazione delle aree del cervello coinvolte nei complessi meccanismi della scrittura, e riconoscono nel segno grafico il risultato delle attività cerebrali che coinvolgono i meccanismi delle emozioni, dei ragionamenti, delle decisioni, della memoria e dei comportamenti.
Superate le fasi dell'apprendimento, la scrittura diventa di fatto un processo automatico in cui il modo di scrivere è come il modo di camminare, di parlare, di muoversi nei mille gesti quotidiani, ognuno con la propria impronta dell’individuale che non può essere che unica ed esclusiva per ognuno di noi.
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I campi di applicazione della Grafologia
Gli ambiti più diffusi per l’applicazione del metodo grafologico sono:
- Grafologia dell’età evolutiva: focalizzata sull’evoluzione della gestualità nei più piccoli, questa branca della grafologia fa partire il suo studio della motricità grafica in età prescolare con il disegno e accompagna il bambino fino alla completa acquisizione della scrittura;
- Grafologia per la rieducazione della scrittura: in età evolutiva tratta la disgrafia e mira al miglioramento della gestualità grafica. È inoltre utilizzata per gli adulti che hanno perso l’uso della mano scrivente;
- Grafologia familiare: applicato alle relazioni familiari, fornisce indicazioni in merito alle modalità relazionali interne e può dare una chiave di lettura per la comprensione e la risoluzione dei conflitti;
- Grafologia professionale: fornisce indicazioni in merito alla selezione del personale o allo sviluppo del talento personale sul luogo di lavoro. Si i occupa anche di orientamento scolastico dei più giovani nei momenti di scelta del percorso di studi o del lavoro. Nel contesto delle risorse umane aziendali, il metodo grafologico analizza la scrittura di un individuo adulto per identificarne le caratteristiche in relazione al mondo produttivo;
- Grafologia forense: fornisce indicazioni in merito alle caratteristiche della scrittura per identificarne l’autore.
La Grafologia in azienda
Il metodo grafologico è largamente utilizzato utilizzata in Germania, in Spagna, e in Francia, in cui circa il 93% delle aziende fa uso di questa disciplina collocandola al secondo posto come strumento di valutazione dei candidati, subito dopo l’intervista.
In questi paesi, associazioni e istituti grafologici svolgono un intenso lavoro di consulenza per esami attitudinali, orientamento scolastico e per la valutazione dei dipendenti in azienda, contribuendo così alla creazione di percorsi di sviluppo personalizzati e alla formazione di gruppi di lavoro performanti.
In Italia, già negli anni ’50 Adriano Olivetti, consapevole di quanto la gestione delle persone e dei progetti possono impattare negativamente sull’organizzazione, faceva uso dell’analisi grafologica applicata alla selezione, analisi che effettuava personalmente, dando particolare importanza alla firma.
Oggi, il contributo del metodo grafologico è sempre più richiesto dalle aziende in cui la promozione o il mantenimento del benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori - a tutti i livelli e per ogni mansione - è diventato un fattore imprescindibile per creare un ambiente di lavoro positivo per la crescita personale e professionale. Ed è proprio in questo ambito che il metodo grafologico può efficacemente contribuire all’avvio di un percorso costruito su misura per la valorizzazione e l’espressione delle caratteristiche personali e per la realizzazione degli obiettivi prefissati, offrendo indicazioni sul modo di essere, sugli schemi comportamentali, sulle potenzialità, l’emotività e le motivazioni che guidano le scelte.
Conclusioni: Grafologia e Orientamento
L’orientamento è un settore di attività dinamico e complesso che vede costantemente nascere nuove teorie, strumenti e approcci mirati alla comprensione e all’ applicazione delle migliori pratiche.
Ciò richiede affinamento costante e uno sforzo continuo teso all’esplorazione e alla realizzazione di percorsi di consulenza diversificati che permettano all’interessato non solo di valutare le sue conoscenze generali e professionali, i suoi saper fare e le sue attitudini, ma anche di identificare in modo attivo gli elementi chiave che possono favorire il suo cambiamento.
Alla valutazione risultante dalla collaborazione di più professionisti e delle loro specifiche tecniche di osservazione, il metodo grafologico può efficacemente contribuire alla definizione di un processo ben strutturato che permette in azienda di identificare i candidati che si meglio adeguano a un ruolo specifico riducendo il tempo e gli sforzi necessari per la selezione e lo sviluppo del personale; nell’orientamento scolastico e professionale di favorire l’individuazione il più possibile oggettiva di talenti, attitudini e comportamenti ai fini dell’individuazione dell’ambito lavorativo, professionale o formativo più idonei alle caratteristiche del richiedente.