- 556
- 3 minuti
- 19/7/2024
Il "punto zero": una sperimentazione per monitorare la dispersione scolastica
Frosinone Formazione Lavoro, ente di formazione professionale, ha avviato il monitoraggio delle assenze nei suoi Centri di Formazione Professionali, allo scopo di adottare misure di prevenzione del disagio e dell’evasione scolastica. A cura di Rosina Vinci, Orientatrice Asnor, Sociologa e Counselor.
La storia di Francesco
La riflessione che voglio proporre riguarda una storia reale e ricorrente, tipica di un ragazzo di quindici anni che chiameremo Francesco, il quale viene inserito dopo la scuola media in un centro di formazione professionale, forse solo perché appare poco brillante e poco motivato verso lo studio, aggravato da possibili difficoltà socio-economiche in famiglia.
Destino vuole che la classe nella quale trascorre le sue giornate, sia composta da ragazzi e ragazze la cui eterogeneità e disagio relazionale fanno emergere livelli diversi di comprensione, di applicazione e conoscenze di base.
Nella classe stenta ad affermarsi quel clima di apprendimento cooperativo che garantirebbe agli studenti di dimostrare la propria eccellenza, divertendosi al contempo.
Sembra una storia banale ai nostri giorni, se continuiamo a vedere certi accadimenti solo ed esclusivamente dal punto di vista della condotta o della povertà lessicale, dell’incapacità di calcolo o della comprensione del testo.
La storia di Francesco continua con l’emarginazione dal gruppo-classe attraverso derisioni e meccanismi di isolamento continui e insidiosi, che rientrano nel cosiddetto “bullismo relazionale”, ai quali la maggior parte della classe aderisce, per la sola paura di subire ritorsioni.
Questi comportamenti alimentano la cultura della prevaricazione, della passività, della non-esposizione. Francesco inizia a chiedere di uscire con più frequenza durante le ore di lezione; poi, inizia ad avere una frequenza irregolare; fino a eludere la scuola, sottraendosi alla possibilità di affrontare il suo problema, scegliendo la via dell’esclusione, manifestando la volontà di cambiare indirizzo scolastico.
Questo momento possiamo considerarlo come il “punto zero”, ovvero, la grande opportunità per affrontare le criticità accumulate attraverso un percorso di ri-orientamento condiviso con il ragazzo e l’istituzione scolastica, in grado di contrastare il senso di vuoto e di confusione nei quali molti ragazzi sprofondano, e allo scopo di poter intraprendere azioni di supporto.
La sperimentazione: il monitoraggio delle assenze
La nostra scuola ha avviato una sperimentazione per l’anno scolastico appena concluso, che ha previsto il monitoraggio delle assenze dal mese di novembre con cadenza bimestrale, fino ad arrivare ad un controllo giornaliero dell’andamento di ogni studente.
La sistematica rilevazione delle assenze ha permesso di stabilire delle soglie di attenzione che alla fine dell’anno scolastico hanno condotto alla definizione di quattro categorie di osservazione:
- l’evasione (iscrizione senza frequenza);
- l’elusione (più del 25% di assenze concesse);
- la frequenza irregolare (frequenza discontinua con superamento della soglia massima);
- l’abbandono (dopo il ritiro formale).
Il lavoro di rilevazione e di intervento è stato affidato all’Orientatore della sede scolastica. I dati sono stati raccolti in un dossier personale dell’allievo/a, che riporta la situazione aggiornata e puntuale delle assenze, oltre agli interventi effettuati (contatti con le famiglie, dati qualitativi e quantitativi dei percorsi di recupero e compensazione), condivisi con il Collegio dei Docenti con il ragazzo/a e le famiglie e supervisionati dal Direttore del Centro.
Il percorso di recupero e compensazione ha riguardato sia gli allevi che hanno presentato assenze ripetute (entro il limite di assenze concesso), sia quelli ad alto rischio di elusione (che hanno superato il limite di assenze concesso).
I ragazzi sono tornati in aula prima del termine dell’anno scolastico per recuperare le carenze e, a seconda della materia disciplinare, ogni gruppo di apprendimento ha seguito un calendario di incontri extracurricolari (pomeridiani o antipomeridiani extra stage) per poter superare l’anno, o essere ammesso/a agli esami.
La parte più innovativa del progetto prevede anche degli incontri motivazionali personalizzati con l’Orientatore in orario scolastico, concordati con il Collegio dei Docenti, rivolti ai ragazzi ad alto rischio di abbandono, come è il caso di Francesco.
Leggi anche Neetopia: un progetto di orientamento per giovani NEET
L’intervento dedicato a Francesco
Tornando al “punto zero” e alla storia di Francesco, l’Orientatore del centro di formazione professionale ha attivato un progetto personalizzato dedicato al ragazzo già dal mese di marzo, costituito da circa 10 incontri di orientamento in orario scolastico, durante i quali poter compiere delle esplorazioni sul sé; verificare le scelte formative; delineare un percorso di ricerca attiva del lavoro possibile (stagionale).
Inoltre, gli operatori del centro di formazione professionale hanno ritenuto di proporre al ragazzo un piano di compensazione delle ore di assenza, da effettuare nel pomeriggio, durante il quale sono state colmate eventuali lacune delle singole discipline.
Francesco presentava una considerevole perdita di motivazione verso lo studio e aveva superato il 25% delle assenze già all’inizio del mese di marzo. Inoltre, aveva già più volte comunicato alla famiglia e agli operatori scolastici la sua intenzione di abbandonare la scuola.
Le motivazioni di tale decisione erano riferite al rapporto negativo con la classe e alla perdita di motivazione verso il corso professionale intrapreso (acconciatore). Nell’eloquio del primo incontro, il ragazzo ha evidenziato la sua passione per il calcio, sport sul quale aveva riposto tutte le sue aspettative, praticato quasi giornalmente anche a livello agonistico, e grazie al quale è stato possibile promuovere riflessioni, esplorare interessi, valori e nuovi obiettivi.
L’attenzione sulla biografia del calciatore preferito ha permesso di valutarne gli aspetti umani, adolescenziali e giovanili, esplorando le opzioni di sviluppo personale di Francesco, facendogli acquisire consapevolezza circa le proprie risorse e possibilità. È molto frequente da parte degli adolescenti cadere nell illusione e/o nella costruzione di una falsa identità, alle quali si uniscono i messaggi dei social e la debole relazionalità, che minano lo sviluppo personale.
Gli incontri di orientamento
Gli incontri di orientamento hanno favorito una maggiore consapevolezza da parte del ragazzo, il quale ha rivisto la propria situazione e ha valutato nuovi obiettivi formativi da intraprendere, partendo dal progetto di approfondire le sue conoscenze di informatica, senza tralasciare il rafforzamento del percorso come acconciatore. Le azioni concrete progettate per il futuro sono state:
- attendere gli esiti dell’esperienza dello stage presso un barbiere;
- valutare l’eventuale passaggio dal corso di acconciatore al corso di operatore segretariale informatico (dal prossimo anno scolastico);
- ricercare ulteriori esperienze di stage formativo o apprendistato presso una ditta nel periodo estivo;
- aggiungere esperienze di formazione attraverso corsi brevi on line gratuiti (piattaforme didattiche con webinar).
In conclusione, dobbiamo abituarci all’idea che i nostri progetti personali possano mutare nel tempo, in qualsiasi momento della vita. L’ adolescenza, come tutte le fasi della nostra esistenza, può far emergere il bisogno di riprogettare le decisioni, secondo obiettivi in movimento.
I ragazzi spesso intraprendono percorsi in modo affrettato, trovandosi successivamente in situazioni di difficoltà e angoscia. In questo senso l’orientamento professionale garantisce supporto e promozione personale a coloro, che in ogni età, hanno la necessità di sentirsi ascoltati e di avere punti di riferimento per riprogettarsi. La scuola, in primis, rappresenta il luogo deputato per lo sviluppo della personalità, fin dalla più tenera età. In tal senso, ci auguriamo che le azioni di orientamento didattico diventino una pratica fissa, in grado di integrare e facilitare l’apprendimento delle discipline e di promuovere lo sviluppo personale.