Giovedì 27 Giugno 2024

  • 830
  • 3 minuti
  • 15/11/2023

L'IA alla vigilia della feeling economy

L’intelligenza artificiale (IA) è ormai entrata di prepotenza nella nostra quotidianità. E noi umani? Nel processo di orientamento potremmo avere più risorse per concentrarci sulla costruzione di relazioni intrapersonali costruttive e di supporto, avendo di fronte uno scenario con due grandi novità. A cura di Vito Verrastro, Direttore responsabile del Magazine l'Orientamento, Giornalista e Fondatore di Lavoradio.

L’intelligenza artificiale (IA) è ormai entrata di prepotenza nella nostra quotidianità. Dal rilascio di Chatgpt, qualche mese fa, si sono moltiplicati siti e piattaforme che consentono di realizzare testi, immagini, video, trascrizioni, traduzioni, siti web e tanto altro in pochi minuti e con semplici “prompt” (comandi). Una vera rivoluzione – in Europa si parla di una nuova Internet, tanto potente sarà questo impatto -, i cui esiti sono tutti da immaginare, posizionandosi nello spazio esistente tra le reazioni più entusiastiche e quelle più catastrofistiche che si stanno generando in queste settimane.

Il tema, complesso e articolato, impatta inevitabilmente anche sul tema orientamento, chiamato a fare i conti con questa novità alla vigilia di quella che negli Stati Uniti hanno già battezzato come “feeling economy”, o economia dei sentimenti, che dovrebbe diventare dominante entro i prossimi venti anni. Cosa c’è dietro questa definizione? L’inizio di una nuova realtà in cui i compiti emozionali del lavoro diventeranno la responsabilità principale dell’essere umano, mentre il compito di pensare all’operatività in senso stretto sarà delegato all’intelligenza artificiale. 

Quel che è certo è che le sfide nuove non potranno più essere affrontate esclusivamente utilizzando gli strumenti e gli approcci del passato; l’impatto delle tecnologie “regala” infatti modalità più rapide e personalizzate – pensiamo ad esempio alla raccolta, elaborazione e profilazione dei dati - fornendo un supporto personalizzato, scalabile, basato sui dati e in costante miglioramento. In più, l’alleato tecnologico garantisce al contempo la riduzione di potenziali pregiudizi basati su etnia, genere e orientamento sessuale, età, disabilità, religione e status economico. Infine, gli individui che soffrano di qualche forma di isolamento (ad esempio, geografico o sanitario) o che si trovino incastrati in vincoli di tempo (come a causa di gravose responsabilità assistenziali verso i parenti) potrebbero trarre vantaggio evitando spostamenti e fruendo di piattaforme “intelligenti” e disponibili, 24 ore su 24.

E noi umani? Nel processo di orientamento potremmo avere più risorse per concentrarci sulla costruzione di relazioni intrapersonali costruttive e di supporto, avendo di fronte uno scenario con due grandi novità: le grandi dimissioni - segnale di rottura dal passato e ricerca di un nuovo senso del lavoro - e l’ingresso della generazione Z, con il suo carico emotivo in direzione della diversità, dell’inclusione e dell’equità, ma anche caratterizzata da fragilità e del più alto tasso di ansia mai registrato prima.

L’orientamento umano, combinato con l’intelligenza artificiale, diventa dunque “e-guidance e apre il fronte a maggiori – e si spera migliori – spazi per il tutoraggio, la motivazione e la consulenza, soprattutto in direzione dei più vulnerabili: quelli che, proprio per le conseguenze dell’iniziale impatto della tecnologia, rischiano di più.

Iscrizioni al Registro 2024

Dott. Vito Verrastro

Dott. Vito Verrastro

Orientatore Asnor, Direttore responsabile del Magazine l'Orientamento, Giornalista, Founder di Lavoradio.

Scopri Asnor
Collabora con noi, scrivi per l'Orientamento banner articoli

Iscriviti alla newsletter Per rimanere aggiornato sui nostri corsi, eventi e media