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- 29/6/2023
Lo studio dello strumento musicale, un libro per studenti e docenti
Après coup. Da piccoli ci insegnano a parlare, a scrivere, a far di conto, a volte anche a pensare, e tutto rientra nell’ordine naturale delle cose. Rientra, come dire, nella costanza del quotidiano vivere, del normale crescere, a volte senza ostacoli, a volte con ostacoli. A cura di Emanuele Pappalardo, Docente e Autore del Libro “Composizione e analisi nelle prime fasi di studio dello strumento musicale: aspetti cognitivi, creativi, affettivi e relazionali. Una ricerca pedagogico-didattica”.
Saper parlare è condicio sine qua non per comunicare, farsi capire, farsi accettare e farsi conoscere, entrare e stare nella relazione con l’altro - gli altri, la nostra alterità, sempre nel rispetto di una prossemica socialmente accettata.
Saper scrivere ci aiuta a dare forma ai nostri pensieri, alle nostre emozioni, a lasciare tracce al di là del tempo (verba volant scripta manent). La matematica e il saper far di conto, insieme, trasferiscono il nostro fare hic et nunc sul piano della concretezza. Domanda: 1+1 = 2? Risposta: lo devi saper dimostrare.
Saper pensare. Per questa competenza, la mia convinzione è che dovremmo prendere in considerazione sempre più spesso la Musica.
Molti, ma molti anni fa, della serie…C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un giovane adulto studente di chitarra, divenuto poi docente di musica nella Scuola Secondaria di I grado, transitando da diplomi di conservatorio e tanto altro, dirige, così come si conviene, il suo interesse dritto dritto nelle aule del Conservatorio. Frosinone prima, Latina dopo e, per un periodo breve, diventa anche Direttore vice.
Le molteplici trasmigrazioni non lo hanno mai distolto, e mai allontanato da riflessioni giovanili di senso anzi, durante la maturità, lo hanno aiutato a comprendere: “Amo la musica. Amo comporre. Amo suonare la chitarra e anche il pianoforte (un vizio di famiglia: nonna, mamma, sorella). La musica ha risolto la mia vita e io come posso aiutare gli altri (studenti, bambini, adolescenti, disabili, adulti etc. ad aiutarsi?”
Il potere della Musica nell’apprendimento
Può la Musica, luogo della generosità, di confluenze affettivo-cognitive, essere un mezzo funzionale per la realizzazione di sé a prescindere? Queste e tante altre domande mi hanno indotto a credere che importante è crederci: Io ci credo.
Parto sempre dall’assunto che siamo tutti bravi, tutti portatori di saperi e tutti profondamente utili e indispensabili. Il mio metodo/metodologia, lo penso come un valore aggiunto a tutto quello che nella pedagogia musicale esiste da tempo e dalla quale io stesso ho ricavato benessere, capacità, abilità, competenze. Ho voluto solo aggiungere una parola in più, Consapevolezza, consapevolezza del fare e del sentire, riferita a un agire analogico oltre che digitale. Lo studente parte da sé, da ciò che sente,da ciò che è.
Il primo step nello studio dello strumento musicaleè lo studente e, grazie allo strumento e insieme con lo strumento, egli realizza ed esprime il suo vissuto; narra la sua storia, piccola o grande che possa essere. Se ha pochi o tanti anni, questa metodologia lo aiuta sempre e comunque a descriversi.
Il dialogo narrativo caratterizza tutte le fasi dell’apprendimento. Un dialogo dove docente e studente, ma anche tutte le figure di riferimento dello studente, assumono pari dignità e valore, grazie e in virtù della relazione che si è sviluppata. Lo studente, lo strumento, il docente, i suoni, agiscono alla pari, hanno la stessa importanza, assumono lo stesso valore: in che modo? Interagendo.
Lo studente che ha deciso di imparare a suonare uno strumento partendo da sé, a esprimere le proprie emozioni, i propri vissuti, si affida e, soprattutto, si fida del suo mentor con il quale condivide ciò che sente, ciò che pensa, ciò che immagina e da subito impara a sviluppare una competenza digitale (mi descrivo verbalmente) autonoma, indipendente, ma integrata a una competenza analogica (imparo a sentire ciò che descriverò).
L’importanza della fiducia
Sì, in questa metodologia la parola fiducia assume senso e significato. Se io mi fido, mi affido e, se mi fido e mi affido, ce la posso fare. A fare cosa? A superare tutte le iniziali, inevitabili, difficoltà che si incontrano nell’apprendere un linguaggio nuovo, attraverso il quale posso imparare a conoscermi e a farmi conoscere, a dare forma ai miei pensieri e alle mie emozioni. Essere in grado di dimostrare che 1+1 è = 2.
Un libro che vale come corso di formazione
Il compendio di questa seconda ricerca, risolta da un testo che funge anche da corso di formazione per la ricchezza di materiali volutamente e generosamente inseriti nel testo, assume maggiore valore in quanto è stata una ricerca promossa da due istituzioni che hanno dialogato, si sono confrontate e, soprattutto, hanno collaborato per garantire agli studenti coinvolti e alle loro famiglie, sostegno, dialogo, confronto e affetto.
Intelligente e proficua collaborazione tra il Conservatorio di Musica di Latina, e l’Istituto comprensivo, Giuseppe Giuliano, sempre di Latina. Quattro giovani studenti, tre ragazze e un ragazzo, tutti di 10/11 anni, sono riusciti in 27 ore ( 1 giorno + 3 ore), grazie a questo metodo/metodologia a:
- comporre;
- suonare;
- analizzare.
Partendo da un’assenza totale di informazioni. Il libro presenta un metodo applicato all’interno di un contesto accogliente, affettivo, non giudicante, che ha visto il prezioso supporto delle famiglie dei ragazzi coinvolti nella ricerca-azione.
Dati trascurabili? Certo che no, in quanto questa metodologia non prescinde dal contesto di riferimento; non prescinde dal valore della persona che per la prima volta approccia lo strumento; non prescinde dalla narrazione emozionale della persona/studente che approccia per la prima volta sia lo strumento, sia la composizione che l’analisi.
Questo metodologia non aliena nulla che possa sviluppare valore alla persona che la sceglie per realizzare i suoi sogni e i suoi bisogni. Esistere è importante e, quando lo strumento che scelgo di imparare a suonare, trova uno spazio, fuori e dentro di me, solo allora assume senso studiare, comporre e analizzare musica. Questo in sintesi ciò che troverete scritto tra le righe di questo libro.