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- 6/7/2023
L'orientamento come antidoto alla paura del futuro
Ci avevano avvisati: l’esplosione della bolla in cui eravamo avvolti durante la pandemia avrebbe portato con sé nuove fortissime accelerazioni, entrate nella nostra vita sotto forma di Chat Gpt, un chatbot gratuito dotato di intelligenza artificiale in grado di elaborare testi in modo autonomo. Di fronte a questa complessità, che genera la classica “paura del futuro”, non siamo soli. A cura di Vito Verrastro, Orientatore Asnor, Direttore responsabile del Magazine l'Orientamento, Giornalista, Founder di Lavoradio.
Altre piattaforme similari, rese “open” in contemporanea, lavorano su immagini e codici di siti web e portano in dote lo stesso messaggio: quello che fino a ieri potevamo fare, in team e in diverse giornate di lavoro, le macchine possono attuarlo in autonomia in pochi secondi.
Questa rivoluzione ha mandato in crisi intere categorie lavorative e professionali: copywriter, grafici, informatici, e non solo. Del resto, come scrive Wired, “Supponendo che le aziende riescano a superare il modo problematico in cui questi modelli tendono a produrre informazioni errate, non è difficile immaginare che i chatbot di intelligenza artificiale finiscano per rimpiazzare gli addetti all'assistenza clienti, gli impiegati del settore legale o gli insegnanti di storia…”. Ai quali non resterà che ricorrere ad un rapido aggiornamento delle competenze (reskilling) o ad un loro potenziamento (upskilling), per provare a rispondere alle nuove sfide tecnologiche in atto.
Una reazione, questa, che potrebbe rivelarsi sterile se non sostenuta da un orientamento continuo e globale, per tutte le fasce di età, in grado di anticipare, prevenire e gestire possibili crisi che possono trasformarsi in ansie e timori. Da Socrate in poi, infatti, il “Conosci te stesso” diventa il più potente antidoto per affrontare le proprie paure, entrare nella sfera emozionale, scoprire le qualità personali e le aree di miglioramento (che sono uniche e diverse per ognuno di noi). Conoscersi è indispensabile per capire quale sia la strada più giusta da percorrere, così come acquisire quelle competenze trasversali e quei processi di rafforzamento che ci renderebbero antifragili: capaci, cioè, di approfittare di momenti delicati come quello attuale per diventare più smart, utilizzando le doti legate all’intelligenza umana.
Se l'85% delle professioni che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato e oltre sei bimbi su dieci che varcano per la prima volta la soglia della scuola faranno un lavoro che oggi non esiste, possiamo ben comprendere che l’incertezza ha preso il centro delle nostre mappe.
Di fronte a questa complessità, che genera la classica “paura del futuro”, non siamo soli: l’orientamento è un ottimo modo per conoscersi, strutturarsi e acquisire quelle competenze trasversali ormai fondamentali, per integrare al background tecnico la comprensione dei processi di decision making e della conoscenza di temi etici, abbinati con un mix di creatività, gestione dell’imprevisto e capacità di risolvere i problemi. In questo scenario si aprono nuove sfide e si scoprirà, magari, che potremo collaborare con le macchine: perché gli algoritmi possono fare tanto “lavoro sporco” e liberarci del tempo per curare in maniera migliore la nostra vita e il nostro lavoro.
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