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- 27/1/2023
Il Metodo YOU-ROPE: cosa significa orientare con i riti di passaggio
Il Metodo YOU-ROPE è una metodologia di orientamento basata sui riti di passaggio che consiste nell’orientare giovani e adulti a partire dalla ricostruzione dei propri riti di passaggio, dall’età giovanile a quella adulta. Il progetto Erasmus+ che dà il nome alla metodologia YOU-ROPE ha prodotto anche delle linee guida. A cura di Domenico Medea e Valter Mattetti di CEPISS Coop, ente fiorentino che svolge attività di orientamento dal 2001 e Centro di Orientamento, Valutazione e Career Guidance Asnor.
Cos’è il Metodo YOU-ROPE. Un incontro metodologico e antropologico
Il metodo YOU-ROPE prende avvio per la cooperativa sociale CEPISS di Firenze a partire dall’idea di individuare un’attività di “empowerment di comunità” e si è sviluppato nelle aule della Facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze a seguito di una serie di fruttuosi incontri con la Dott.ssa Laura Remaschi dello spin-off universitario LabCom.
Grazie alla consulenza preziosa del partner Agenzia Centro Machiavelli, dal 2016 abbiamo progettato e poi vinto un progetto Erasmus+ in collaborazione con gli spin-off universitari Psiterra dell’Università di Iasi (Romania) e ETCS dell’Università di Barcellona (Spagna) e con Agenzia cretese ECTE. Per 2 anni abbiamo lavorato sul progetto e abbiamo avuto la fortuna di incontrare il “guru” americano dei riti di passaggio ovvero David Blumenkratz (ROPE - Blumenkrantz & Goldstein, 2014).
Sulla base di questo progetto, CEPISS ha sviluppato un metodo di orientamento basato sui riti di passaggio che tutt’ora stiamo promuovendo e utilizzando: orientare giovani e adulti a partire dalla ricostruzione dei propri riti di passaggio dall’età giovanile a quella adulta.
Blumenkrantz suggerisce di sostenere le persone nella transizione dalla vita giovanile a quella adulta attraverso il rito e il ROPE, ossia la corda da tirare in direzione/verso i giovani, o verso gli adulti.
Abbiamo agganciato questo suggerimento ai princìpi antropologici classici: il rito di passaggio che fa entrare nell’adultità immediatamente; oggi invece il rito va saputo costruire, leggere e interpretare. Ciò si può realizzare attraverso la costruzione di strumenti di narrazione di sé, di drammatizzazione di gruppo, attraverso l’analisi delle competenze personali, l’auto riconoscimento dei propri talenti e attitudini.
Le linee guida
Il progetto Erasmus+ che dà il nome alla metodologia YOU-ROPE ha prodotto delle linee guida rispetto ai riti di passaggio (Scaricale qui). Il modello di intervento con le sue linee guida è finalizzato alla promozione del senso di appartenenza alla propria comunità da parte degli adolescenti e a rafforzare il senso di comunità attraverso la valorizzazione e lo sviluppo di riti di passaggio positivi ed inclusivi, riconosciuti dalla comunità culturale di appartenenza e perciò anche dagli adulti di riferimento.
La messa in pratica: un metodo per la scuola e per la comunità
CEPISS ha avuto modo di mettere in pratica varie attività di orientamento applicando la metodologia YOU-ROPE basta sui riti di passaggio in diverse situazioni e in particolare, recentemente, in due contesti differenti; quindi, abbiamo avuto modo di sviluppare il modello ulteriormente rispetto alla progettazione Erasmus+ originale:
- nel 2021, abbiamo svolto una pratica di metodo YOU-ROPE con un gruppo di migranti SMNA gestito da COSPE per la Fondazione CARIPLO. In questo contesto abbiamo applicato la tecnica narrativa dell’Albero di David Denborough;
- nel 2022, abbiamo portato la metodologia YOU-ROPE in un progetto di orientamento con il Liceo Russell-Newton di Scandicci (FI). Ci siamo rivolti alle classi prime liceali e abbiamo applicato il modello con ragazze e ragazzi più giovani. In questo contesto abbiamo applicato la tecnica narrativa e psicodrammatica della maschera utilizzata come alter-ego.
Questo duplice setting di intervento ci ha fornito delle indicazioni importanti:
- con YOU-ROPE è possibile fare emergere narrazioni individuali che fanno entrare in contatto con la profondità di sé e danno la possibilità di farla emergere;
- i contenuti e le analisi relative sono ricchi di significato e non scontati: ad esempio, con gli adolescenti era pensabile che emergessero tematiche su sessualità o esperienze trasgressive; invece sono emerse perlopiù tematiche centrate sul riconoscimento delle proprie life skills (ad esempio accudire un figlio o fratelli; scoprirsi e vedersi autonomi);
- una volta espresso il rito di riferimento e una volta sperimentato emerge naturalmente la capacità di auto-analisi su competenze, talento, attitudini;
- il riconoscimento del passaggio in una fase più adulta è apparentemente semplice perché corrisponde a passaggi topici ma non sempre tale tematica è stata analizzata in termini di “competenze”. Il metodo apre a questo tipo di analisi;
- è evidente che tale approccio all’orientamento offre la possibilità di supportare i singoli, facendo sentire i singoli parte della comunità (dare la corda, ROPE, e non tirarla verso di sé), attraverso l’opera di cooperazione tra giovani e adulti nella definizione degli aspetti di crescita in positivo e nella spinta ad incanalare la crescita positiva “empowerment” verso uno sviluppo di comunità;
- infine, l’esperienza del Rito di passaggio è un elemento di legame intergenerazionale, il quale permette una crescita positiva per le persone e per le comunità e rafforza il senso di appartenenza alla propria comunità.
Bibliografia
- Blumenkrantz, D. (2016) Coming of Age the RITE Way. Youth and Community Development through Rites of Passage, Oxford University press.
- Van Gennep, A. (1909) I riti di passaggio (1909), Torino, Bollati Boringhieri 2012.
- Rogers, C.R. (1983) Freedom to Learn for the 80’s, Columbus: Charles E. Merrill Publishing.
- Jaoui, H. (1990), La Créativité mode d’emploi, ESF éditeur (It. 2000: La creatività: istruzioni per l’uso, F. Angeli, Milano).
- Moreno, J. L. (1944), Psychodrama and Group ‘Psychotherapy Monogram’ (whole No. 4). Beacon, NY: Beacon Press.
A cura di
Valter Mattetti
Laurea magistrale in Psicologia, consulente e formatore, esperto in risorse umane.
Oltre venti anni di esperienza professionale e di formazione in ambito psico-educativo,
orientamento, coaching e counseling, risorse umane.
Domenico Medea
Laurea in Filosofia (Antropologia filosofica), progettista e formatore, esperto in gestione di progetti e con esperienza di 20 anni nell’orientamento metodo rogersiano.
Entrambi lavorano per CEPISS Coop, ente fiorentino che svolge attività di orientamento dal 2001 e Centro di Orientamento, Valutazione e Career Guidance Asnor.