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- 4/2/2023
Mantenersi impiegabili: occasione o bisogno?
Nel 1998, in un incontro di formazione ai volontari del CSO, Centro Sviluppo Occupazione, di Milano, usai per la prima volta il termine “Mantenersi impiegabili”, perché cercavo di spiegare la sensazione che avevo sul fatto che il mestiere di cercare lavoro non servisse solo per cercare lavoro o cambiarlo, ma servisse anche a capire dove siamo e cosa accade intorno a noi. A cura di Franco Ferrazza, Orientatore Asnor in formazione.
In principio il Lifelong Learning e la necessità di mantenersi impiegabili
A distanza di 24 anni, quella sensazione in me è divenuta certezza e credo che cercare lavoro, mantenersi impiegabili e fare marketing di se stessi, siano facce della stessa medaglia, lasciatemi raccontare perché.
Lifelong Learning è un’espressione sempre più frequente nel vocabolario di chi si occupa di formazione, di lavoro, di crescita, di orientamento, di coaching e di educazione, e sta a indicare come la persona abbia la necessità di tenersi aggiornata al tempo che cambia, e questo in ogni ambito della vita.
Il concetto del mantenersi impiegabili, e quindi aggiornati, riguarda anche e soprattutto chi sta cercando lavoro, o vuole cambiarlo: è quanto viene evidenziato nel CV. Noi Orientatori insistiamo su questo aspetto, sottolineando come sia necessario far notare che “stiamo sul pezzo”, facciamo corsi, ci aggiorniamo e facciamo nuove esperienze.
Ma cosa succede quando non cerchiamo lavoro, perché magari siamo soddisfatti del nostro lavoro o quantomeno ci sta bene così?
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Percorsi di orientamento: la storia di Luca
Luca, che oggi ha quasi 60 anni, lascia il lavoro nei primi anni duemila. Luca lavorava nell’informatica in Lombardia, dove il lavoro c’è. Durante il nostro incontro di orientamento, venne fuori la domanda di Luca: “Cosa succede fuori mentre io svolgo il mio lavoro?”. È in questo modo che è iniziato per Luca, all’epoca con un contratto a tempo indeterminato “sicuro”, il suo volere rimanere collegato alla realtà tutta, quindi non solo all’ambito ristretto del proprio lavoro e all’aggiornamento dei propri linguaggi di programmazione.
La decisione di Luca è stata quella di riprendere in mano gli esami fatti a ingegneria 18 anni prima.
Dopo anni, Luca si rimette a studiare e si laurea alla triennale. Oggi è ingegnere, ha una bellissima bambina di 4 anni, ha ripreso il tedesco fatto alle superiori e ha preso le certificazioni dell’istituto Goethe.
Ogni tanto Luca mi manda il suo CV aggiornato e mi dice “questo è il cv aggiornato, 20 anni fa mi hai detto e mi dici ancora che il CV è soprattutto uno strumento che mi rappresenta e mi permette di fare memoria di me, prima ancora che essere uno strumento di marketing, e devo sentirlo mio. Io ti ho preso in parola”.
Il tenersi aggiornato di Luca si traduce nella sua costante volontà a guardarsi intorno. Spesso Luca si candida per qualche posizione, e alla mia domanda “ma vuoi cambiare lavoro?” lui mi risponde “no, non necessariamente, ma guarda che me lo hai detto tu che se voglio sapere dove sono con il mio lavoro devo guardare cosa accade fuori dal mio cortile. Ecco, io provo a farlo” .
Perché mantenersi impiegabili
Mantenersi impiegabili non è necessariamente fare come Luca, ma è partire dalla domanda personale:
Dove sono? Cosa so fare? e rispondere guardando al mondo che ci circonda. Mantenersi impiegabili è dunque sapere dove siamo, usando il confronto, la curiosità verso tutte le circostanze che la realtà ci propone.
La cosa interessante che rilevo nelle persone che si mantengono impiegabili è che, nel farlo, vivono meglio, fanno meno fatica, normalmente sono meno preoccupate e conoscono un po’ di più il mondo.
È evidente a tutti noi che il mondo sta cambiando sempre più velocemente e che il mondo del lavoro non si sottrae a questo repentino e continuo cambiamento. Tale situazione genera in ognuno di noi emozioni contrastanti e faticose, quindi provare a proporci un nostro modo di mantenerci impiegabili può aiutare ad abbassare la tensione e la fatica del quotidiano.
Un consiglio: mantenersi impiegabili non è solo aggiornare il cv, rispondere a degli annunci, fare qualche colloquio per sapere dove siamo ma è soprattutto cercare di essere desti, capendo cosa la realtà chiede a ognuno di noi e viverla per come possiamo, ovvero da protagonisti.