Lunedì 30 Dicembre 2024

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  • 9/8/2024

Che cosa significa avere un lavoro appagante e gratificante

In questo nuovo articolo verrà affrontato il tema del lavoro appagante, sia da un punto di vista di orientamento professionale che di coaching umanistico. A cura di Rovena Bronzi, Orientatrice Asnor.

Cos’è il lavoro appagante

Sempre più spesso si parla e si sente parlare di passioni, vocazioni, desiderio di cercare/trovare un lavoro che sia appagante e gratificante, motivo di felicità e auto-realizzazione. Il concetto di per sé può sembrare banale e anche un po’ scontato ma in realtà la mia esperienza mi ha insegnato come non lo è affatto, cosi come non lo è riuscire a trovare delle risposte dentro di noi per poi "trasformarle" in job title e professioni obiettivo.

Ma facciamo prima un passo indietro per introdurre i concetti di virtù e potenzialità.

Le potenzialità principali della persona

Le 29 potenzialità (di cui 5 universali e 24 individuali) sono delle risorse, dei punti di forza, dei valori che ci guidano e ci conducono a relazioni sociali ispirate dal bene. Esse esprimono, realizzano e concretizzano quelle che gli antichi avevano identificato come le “High six”, le 6 virtù principali: audacia, saggezza, temperanza, giustizia, umanità e trascendenza.

Quando tali potenzialità vengono allenate, espresse e valorizzate diventano poteri, competenze e, a specifiche condizioni, addirittura talenti, capaci di orientare le nostre scelte, portare cambiamenti e nuovi stili di vita, oltre che produrre piacere e felicità.

Mentre quando non lo sono, quando sono represse, chiuse in gabbia, diventano spesso la principale fonte di sofferenza, "disordine" e malessere verso il lavoro che svolgiamo.

Le potenzialità della persona e il lavoro appagante

Avere un lavoro appagante e gratificante in questa prospettiva significa avere un lavoro in grado di:

  1. valorizzare, esprimere ed allenare quelle 2/3 potenzialità che più pulsano per essere allenate, espresse e valorizzate e che portano a sofferenza e malessere laddove vengono represse;
  2. esprimere liberamente la propria vocazione (concetto strettamente legato a quello di potenzialità) in uno specifico ambito - campo simbolico;
  3. motivarci intrinsecamente ed estrinsecamente;
  4. tendere ad un’armonia tra motivazioni, potenzialità e valori;
  5. permettere di ragionare in termini di auto-realizzazione nelle 3 sfere, nei 3 desideri che più pulsano in ciascuno di noi: il rapporto con noi stessi, il rapporto con gli altri, il rapporto con le competenze e quindi con il fare, con l’opera.

Non esiste, quindi, una risposta universale alla domanda che cosa significa avere un lavoro appagante e gratificante, ma è sempre altamente soggettivo.

E soprattutto, non esistono universalmente risposte giuste o sbagliate ma solo quell’auto-consapevolezza che ci permette di comprendere e raccontare chi siamo (anche in termini quindi di competenze, limiti e potenzialità), cosa stiamo cercando e dove possiamo arrivare una volta allenate, espresse e valorizzate le nostre potenzialità.

Rovena Bronzi

Rovena Bronzi

Orientatrice Asnor

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