Sabato 27 Luglio 2024

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  • 11/2/2022

La sostenibilità applicata alla ricerca del lavoro

Recenti indagini sui lavori del futuro indicano che molti lavoratori saranno impegnati in attività incentrate sulla sostenibilità, sull’ottimizzazione dell’utilizzo di risorse energetiche, o analizzeranno dati estrapolati dai processi produttivi per renderli sempre più efficienti. A cura di Maria Grazia Sasso, Orientatrice Asnor.

Sostenibilità e ricerca del lavoro

Mi piace pensare che chi cerca lavoro sia già proiettato verso il futuro e che alcuni concetti che ruotano intorno alla sostenibilità, all’efficientamento energetico e all’analisi dei dati possano essere mutuati per parlare di orientamento e di ricerca di opportunità professionali.

Se da un lato è vero che chi necessita di reinserirsi nel mercato del lavoro o di dare una nuova direzione alla propria carriera non agisce direttamente sulle risorse ambientali del pianeta, è altrettanto vero che porta avanti un processo avvalendosi quotidianamente di risorse di vario tipo e sostenendo dei costi.
In questo processo di ricerca, inoltre, talvolta è possibile identificare dei dati o delle variabili che indicano dove intervenire per evitare un utilizzo improprio di risorse.

Condurre una ricerca di lavoro basata sulla sostenibilità significa pertanto ridurre lo spreco di tempo, denaro ed energie individuali e provare ad incrementare realmente le proprie opportunità.

Andremo quindi ad analizzare in quest’ottica alcune situazioni che capitano nella quotidianità delle persone che cercano lavoro.

Quali sono le risorse e i costi della ricerca del lavoro

Chi cerca un impiego, che lo faccia per necessità o perché mosso da un desiderio di cambiamento, deve necessariamente attingere ad una serie di risorse: ad esempio, ha bisogno di energie fisiche e mentali per sostenere le attività necessarie a raggiungere il proprio obiettivo professionale e la vasta gamma di emozioni ad esse correlate; deve utilizzare le proprie conoscenze riguardanti il mondo del lavoro, le esigenze del mercato, i metodi di ricerca; può avvalersi di alcune risorse relazionali, attivando la propria rete di contatti e via dicendo.
Queste risorse potrebbero essere più o meno disponibili e potrebbero incrementare o ridursi nel tempo. 
Chi cerca lavoro, inoltre, sostiene dei costi che possono esprimersi in utilizzo di tempo, denaro e in costi emotivi.

Finché si permane in una situazione di bilanciamento tra disponibilità di risorse e costi sostenuti, la ricerca del lavoro potrà procedere in maniera ottimale; al contrario, vedremo che un utilizzo scorretto delle proprie risorse ed un aumento eccessivo dei costi, potrebbe comportare delle difficoltà.
In queste situazioni può essere utile riconoscere quei dati che, se interpretati correttamente, possono indicare dove introdurre dei cambiamenti.
Infatti il tempo, il denaro e i costi emotivi possono anche essere considerati come variabili da analizzare per sapere se l’approccio alla ricerca di lavoro sia funzionale o se, al contrario, debba essere modificato.

Alcuni esempi?

Chi riconosce di aver bisogno di aggiornare le proprie competenze o acquisirne di nuove può trarre benefici dedicando del tempo alla ridefinizione dei propri obiettivi e al conseguimento di una formazione coerente con questi e che fornisca capacità richieste dal mercato. 
In questo caso il costo in termini di tempo dedicato all’aggiornamento delle competenze può essere visto come un investimento ideale, poiché potrebbe permettere un più rapido reinserimento nel mondo del lavoro.

Al contrario, è probabile che chi dedica pochissimo tempo alla definizione dei propri obiettivi possa condurre una ricerca del lavoro non ponderata e casuale, che a sua volta potrebbe portare risultati insoddisfacenti e sentimenti di ansia e frustrazione. 
La riduzione del costo legato al tempo dedicato alla definizione degli obiettivi può comportare un aumento del costo emotivo legato allo stress e alla negatività.Allo stesso modo, utilizzare moltissimo tempo per rispondere ad annunci di lavoro non allineati con le proprie caratteristiche e ambizioni potrebbe comportare uno spreco di energie fisiche e alimentare sentimenti di sfiducia.

Per quanto riguarda i costi economici, invece, possiamo pensare a quelle persone che, nel tentativo di aumentare la propria occupabilità, investono soldi e di conseguenza tempo ed energie in corsi di formazione verso i quali non provano alcun interesse, finendo per acquisire titoli e competenze destinate a rimanere inutilizzate.

Incrementare le risorse e ottimizzare i costi della ricerca del lavoro

Se per raggiungere un obiettivo professionale si utilizzano in modo inefficace le proprie risorse o si consumano più risorse di quante se ne possiedano, si corre il rischio di andare incontro ad un deficit: è possibile, cioè, che si arrivi al punto di non avere più forze, energie e motivazione da dedicare alla propria ricerca di lavoro.

Ecco perché è importante cercare di aumentare le risorse, ottimizzare gli eventuali costi, analizzare i dati derivanti dalla propria modalità di ricerca di lavoro e provvedere ad un maggior “efficientamento energetico”.

Nella pratica di chi cerca occupazione significa introdurre dei cambiamenti che consentano di trovare un equilibrio tra tutti gli elementi descritti.

Vuol dire principalmente:

  • cercare opportunità utilizzando un approccio attivo;
  • incrementare le risorse a disposizione (informazioni sul mercato di lavoro, contatti e relazioni che potrebbero consentire un avvicinamento al proprio obiettivo);
  • fare in modo che il tempo utilizzato sia di qualità (individuare un progetto professionale autentico, dedicare la giusta quantità di tempo alla ricerca del lavoro, intraprendere una formazione solo se realisticamente capace di aumentare il proprio valore sul mercato e se coerente con i propri desideri e obiettivi);
  • evitare di spendere denaro se sono disponibili risorse gratuite o evitare di spenderli in attività che non siano intraprese con una buona dose di motivazione;
  • predisporsi ad un “risparmio energetico” emotivo mettendosi nelle condizioni di ottenere realmente dei risultati che alimentino il proprio senso di auto efficacia.

Tutto questo può sembrare molto complicato, specialmente per chi vive la ricerca del lavoro con un senso di confusione.

A questo proposito una valida soluzione è rivolgersi a Orientatori qualificati che possano essere di supporto nell’individuazione di un progetto professionale, nella valorizzazione delle esperienze e competenze, nella predisposizione degli strumenti di ricerca del lavoro e che in generale possano essere d’aiuto nell’individuazione di un metodo di ricerca del lavoro personalizzato e per questo efficace.

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Dott.ssa Maria Grazia Sasso

Dott.ssa Maria Grazia Sasso

Orientatrice Asnor

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