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- 23/3/2022
Soft skills a scuola e nei centri per l'impiego, prerogativa della nuova era digitale
La scuola del 2022 si pone tanti interrogativi su come preparare con un solido bagaglio culturale le nuove generazioni al mondo del lavoro, e prioritario è parlare di competenze trasversali, le soft skills che permettono di adattarsi a diversi contesti di vita. A cura di Giulia D’Agostino, Orientatrice Asnor.
La scuola nella nuova era digitale
Nell’era digitale, in cui i lavori cambiano, si automatizzano e le mansioni umane lasciano il posto alla meccanicità delle macchine, sembra indispensabile predisporre la mente a ragionare alla complessità con spirito critico e analitico.
Durante la mia esperienza in Francia, ho avuto la possibilità di seguire le traiettorie di evoluzione scolastica e professionale di molti giovani, ed io stessa mi sono posta alcuni quesiti sulla validità di alcune pratiche pedagogiche all’interno dell’Istituzione Scolastica, poiché i giovani in ritardo rispetto al programma di apprendimento sono giovani in sofferenza che, come pentole a pressione, possono esplodere con danni in termini di dispersione scolastica ed eventuale delinquenza di notevole entità.
Spesso l’insegnante, o l’educatore che si trova a fronteggiare il gruppo classe, vive un sentimento di smarrimento, utilizzando pratiche didattiche in décalage rispetto alla vivacità intellettiva e comportamentale di tanti bambini e giovani che, costretti nei loro banchi per numerose ore al giorno, o in DAD per intere giornate scolastiche, sono pronti a manifestare con modalità diverse il loro dissenso all’utilizzo dell’autorità del magister per lo svolgimento del programma scolastico.
In effetti, aggiornare le pratiche pedagogiche nell’era digitale vuol dire utilizzare - per esempio - programmi informatici per sviluppare il pensiero logico computazionale.
La scuola del 2022 si pone tanti interrogativi su come preparare con un solido bagaglio culturale le nuove generazioni al mondo del lavoro, e prioritario è parlare di competenze trasversali, le soft skills che permettono - durante l’intero ciclo di vita di una persona - di adattarsi a contesti di ricerca del lavoro e professionali, al giorno d’oggi fortemente stressanti.
Lo sviluppo di soft skills nei centri per l'impiego di Francia
Durante il mio lavoro come “Consigliere Professionale” nei centri per l’impiego di Francia, le Missions Locales che accolgono giovani dai 16 ai 25 anni usciti dal sistema scolastico, ho orientato al lavoro decine di gruppi di giovani, lavorando in équipe con altri colleghi.
Dinamizzando le loro competenze con pratiche di gruppo finalizzate ad abbattere i freni alla ricerca del lavoro, formazione e stages, mettendo in valore le esperienze positive di vita, le loro qualità ed ascoltando i loro “sogni” in ambito lavorativo, abbiamo animato il dispositivo della Garanzia Giovani con buoni risultati.
Questo lavoro svolto in rete con i servizi sociali del territorio ha permesso a molti degli utenti della Mission Locale provenienti da contesti di grande fragilità economica e culturale, di poter rivalutare il proprio percorso di formazione e lavorativo grazie a strumenti come la redazione del CV, la simulazione del colloquio di lavoro, i job dates e degli stages della durata di diversi giorni.
In questo contesto, come in quello scolastico, gli allievi o i giovani che hanno potenziato la capacità di problem solving, quindi la risoluzione di problematiche complesse grazie a procedimenti euristici, hanno raggiunto i risultati prefissati.
La motivazione associata a soft skills come la determinazione e la resistenza allo stress hanno giocato un ruolo determinante per la buona riuscita del programma del dispositivo Garanzia Giovani.