Venerdì 15 Novembre 2024

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  • 9/8/2024

Perché prevenire è meglio che curare, anche in ambito professionale

Il concetto fondamentale è che “prevenire è meglio che curare”, perché grazie alla prevenzione, a un controllo periodico, o a una revisione, si possono risolvere molti problemi, prima ancora che diventino insuperabili, anche in ambito professionale. A cura di Rovena Bronzi, Job Coach e Consulente di orientamento professionale.

Non so se qualcun altro, come me, ha notato come in quasi tutti i settori della nostra vita, la prevenzione, i controlli periodici, le revisioni siano tra i temi di cui più si ripete l’importanza: dall'ambito sanitario al controllo periodico della caldaia, a quello dell'auto, al rinnovo della patente e via dicendo.

Il concetto fondamentale è che “prevenire è meglio che curare”, anche in considerazione del fatto che grazie alla prevenzione, a un controllo periodico, o a una revisione, si possono riscontrare anomalie che il più delle volte possono essere risolte molto prima che degenerino e creino danni, anche seri.

A pensarci bene, nelle politiche attive del lavoro non sono previsti incontri periodici con un esperto, per un confronto, una revisione del CV, un controllo e/o aggiornamento delle competenze acquisite.
Di solito, queste attività avvengono troppo tardi.

Eppure, pensandoci bene, questo significherebbe:

  • essere periodicamente aggiornati e al passo con i tempi;
  • in caso di perdita del lavoro o necessità di doverlo cambiare, magari per situazioni diventate ormai invivibili, arrivare in qualche modo già pronti perché, come ci hanno insegnato i media e le leggi vigenti in materia di sicurezza, ecc. “prevenire è sempre meglio che curare”;
  • imparare che si può sempre essere felici, anche professionalmente, e se l’attuale lavoro non ci rende tali, è sempre possibile decidere (a qualsiasi età) di cambiare, a partire anche da una maggior consapevolezza delle nostre potenzialità;
  • più persone consapevoli e aggiornate che sanno cosa stanno cercando e come cercarlo, riuscendo a cambiare prima di aver bisogno di forme varie di sussidi economici.

Consigli di auto-prevenzione nella ricerca del lavoro

Dal momento che questo tipo di revisione, di controllo periodico, di prevenzione, ad oggi non è previsto, lo scopo di questo articolo è suggerirvi una lista di auto-prevenzione periodica in materia di ricerca del lavoro, evidenziando che ricorrere a un esperto (del job coaching, dell'orientamento, della consulenza di carriera), magari anche solo una volta all’anno, possa indiscutibilmente fare la differenza. 

  1. Almeno una volta all'anno fermatevi e chiedetevi: Chi sono? Cosa so fare? Qual è il senso del lavoro nella mia vita? Che cosa mi fa felice, oggi? E che cosa non mi fa felice? Che cosa mi manca? Che cosa sto cercando?
     
  2. Documentatevi regolarmente sull'andamento del vostro lavoro, del vostro settore, della vostra azienda, ma anche del mercato del lavoro.
    Chiedetevi se ci sono dei segnali che potrebbero portarvi a pensare a cambiamenti più o meno vicini nel tempo e che naturalmente potrebbero riguardarvi.
     
  3. Dopo aver risposto a tutte queste domande, aggiornate e allineate i vostri obiettivi professionali. Se avete dei dubbi, le cosiddette "visualizzazioni" possono aiutarvi molto, anche a livello di allenamento di autostima e autoefficacia.
     
  4. Sono rimasti gli stessi? Perfetto, allora passate al prossimo step! No?! Allora, iniziate a pensare a un piano di costruzione di un vostro personale cambiamento, in tutte le sue forme.
     
  5. All'occorrenza, aggiornate il CV a livello di formazione, di esperienze professionali, di nuove competenze, di “autobiografia valorizzante”.
     
  6. Aggiornatevi sempre facendo dei corsi di formazione vera e propria o anche solo attraverso webinar che al giorno d'oggi sono frequentissimi.
    E se a livello di competenze e formazione non avete nulla da aggiungere, chiedetevi: sono sicuro che sia davvero così? Mi sto perdendo qualcosa? Che cosa mi sta chiedendo il mercato del lavoro per non rimanere indietro?
     
  7. Chiedetevi se e come state costruendo un vostro personal brand: andate a riguardarvi il vostro profilo Linkedin, aggiornatelo e soprattutto tenetevi attivi.
     
  8. Non dimenticatevi anche dell'importanza di fare rete, di creare un network, ma anche relazioni in presenza, con tutte le persone che vi stanno accanto, con i vostri alleati. E se c'è qualche azienda che vi attrae particolarmente, iniziate ad avvicinarvi ad essa, magari proprio tramite Linkedin: questo non significa dover necessariamente lasciare quella attuale, ma semplicemente aprirvi al mondo.
     
  9. In generale, siate sempre curiosiapritevi alle novitàsiate creativi, scoprite, approfondite, ponetevi domande. Ogni tanto rischiate e mettetevi in gioco su qualcosa che fino a ieri avreste detto "questo non lo farò mai!" Ogni tanto siate un po' audaci e fate un passettino fuori dalla vostra comfort zone, potreste scoprire qualcosa di meraviglioso che mai avreste pensato.
     
  10.  Allenate la mente ai cambiamenti, se pur piccoli e graduali.
     
  11. Ricordatevi che per stare bene anche a livello professionale, dovete riuscire a trovare un equilibrio, un'armonia tra quelle che sono le 3 Sferei 3 desideri che più pulsano in voi: il rapporto con voi stessi, il rapporto con gli altri e il rapporto con il fare, l'opera (anche a livello extra professionale). Quindi allenatevi nel trovare questo equilibrio.
     
  12. Ma soprattutto, come troppo spesso accade, non aspettate mai che “accada l’irreparabile” per intervenire. L’essere proattivi ha un potere immenso, spesso molto di più che l’essere “semplicemente” reattivi.

In questo articolo si parla di

Rovena Bronzi

Rovena Bronzi

Orientatrice Asnor

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