- 2237
- 3 minuti
- 6/9/2021
Settembre è arrivato. 5 consigli per ripartire nella ricerca del lavoro
È arrivato il mese in cui tutto riprende, in cui i buoni propositi estivi, come quello di cercare attivamente lavoro, devono diventare obiettivi concreti. Qui 5 consigli dell’Orientatrice Asnor, Elisa Severa, per ripartire nella ricerca del lavoro.
La ricerca del lavoro nel mese di Settembre
È arrivato Settembre, il mese in cui tutto riprende, in cui i buoni propositi estivi, come quello di cercare attivamente lavoro, devono diventare obiettivi concreti.
In realtà, non vi è alcun manuale del buon candidato da seguire, nessuna pozione magica, se non delle accortezze che ci guidino nel nostro intento.
Consiglio n.1: gestire le emozioni
Così come le stagioni, anche noi cambiamo, ogni giorno, ogni ora. Gestire questo flusso di cambiamento, queste emozioni che si alternano nell’arco della giornata, è utile per non farci distrarre dalla realizzazione del nostro progetto professionale.
Allenare la nostra intelligenza emotiva, utilizzare le emozioni come fonte di informazioni è un valido strumento per assumere una decisione anziché un’altra, restando connessi con i pensieri e i segnali che il nostro corpo ci invia. Un facile ottimismo iniziale, infatti, può vacillare, tramutarsi in un pessimismo cosmico, dopo la prima settimana, se la ricerca è disorganizzata.
Consiglio n.2: analizzare i propri obiettivi
Come ogni progetto della nostra vita, anche la ricerca di lavoro non deve essere lasciata al caso, ma deve basarsi su una strategia da attuare con un’attenta valutazione e costanza. Ancor prima, bisogna partire dalla conoscenza di noi stessi, dei nostri obiettivi, dei nostri punti di forza e su cosa dobbiamo ancora lavorare per migliorare. Il comportamento con cui ci approcciamo alla ricerca di lavoro, fa la differenza.
Tutto ruota intorno alla motivazione, ossia alla combinazione di interesse, fiducia e perseveranza che guida e mantiene il comportamento assunto costante.
Consiglio n.3: optare per una formazione consapevole
Molto spesso, concluso il momento delle vacanze, si parte carichi per iniziare un nuovo percorso formativo, pensando che si necessitino di ulteriori nozioni da aggiungere a quanto già in nostro possesso.
Così iniziamo a iscriverci a più corsi, anche non coerenti tra loro e con il nostro settore professionale di interesse, allunghiamo il cv con la lista di molti attestati, ma ci sentiamo ancora impreparati.
Si alla formazione, dunque, ma a quella consapevole. Chiedersi in tutta onestà se davvero, ci occorre un corso che è la ripetizione di quello che abbiamo concluso tre mesi fa, o se è la paura di non essere abbastanza preparati e di candidarci per una posizione per cui non ci sentiamo ancora all’altezza, che ci fa dire che ci serve un’ulteriore formazione.
Mettersi alla prova sul campo spaventa. A volte non è quanto siamo preparati a livello formativo, ma a livello interiore, di autostima, che fa la differenza. Quindi, fare ordine dentro se stessi, per poter comunicare in maniera chiara ed efficace al di fuori, è essenziale.
Consiglio n.4: seguire un percorso di orientamento professionale
Se tanta confusione regna nella nostra mente, se non sappiamo chi siamo e dove vogliamo andare, se continuiamo a ripetere gli stessi errori, anche inconsapevoli, e alle centinaia di candidature inviate non ci convoca a colloquio nessuno, ecco che un percorso di orientamento professionale diventa essenziale.
Non è utile chi si sostituisce a noi nel redigere graficamente un cv accattivante, ma chi ci rende autonomi nella nostra autovalutazione, chi ci rende responsabili del lavoro su noi stessi e del nostro modo di effettuare una ricerca consapevole del lavoro, basata sulle nostre attitudini, esigenze e competenze.
Leggi anche Professione orientatore
L’orientatore professionale accoglie senza giudizio, in un particolare momento di transizione il candidato, in quello che è un momento di consapevolezza sia interna (se stesso) che esterna (mercato del lavoro).
Si lavora con il candidato per individuare il modo autonomo di ricerca attiva lavoro, a quali annunci e come candidarsi, come far emergere le proprie qualità nel cv, oltre che le esperienze formative e professionali, come redigere una lettera di presentazionee come ampliare e coltivare il proprio network.
Strumento fondamentale usato dall’orientatore è il bilancio di competenze, una mappatura delle competenze, attitudini, aspirazioni, formazione ed esperienze professionali del candidato, grazie al quale comprendere come valorizzare le proprie risorse e il margine di miglioramento , e come effettuare delle scelte, per costruire il proprio progetto professionale.
Leggi anche il bilancio di competenze
Se è vero, che ci sono alcune linee guida da seguire, come redigere un cv chiaro, sincero e facilmente leggibile di non oltre due pagine, e che va personalizzato in base alla posizione e all’azienda che lo riceve, che la lettera di presentazione deve far emergere chi siamo, le nostre competenze e perché rappresenteremo un valore aggiunto per quella azienda, è altrettanto vero che nulla di tutto questo può prendere forma se non sappiamo chi siamo e dove vogliamo dirigerci.
Mentre iniziamo ad affinare gli strumenti per costituire la nostra personale cassetta degli attrezzi nella ricerca lavoro, non isoliamoci, ampliamo e coltiviamo il nostro network.
Consiglio n.5: curare il proprio profilo Linkedin
Magari proprio su Linkedin, il social network principale per la ricerca del lavoro.
Iscriviamoci a gruppi inerenti al settore di nostro interesse, offrendo il nostro punto di vista con delle riflessioni attinenti, seguiamo le aziende in cui ci piacerebbe lavorare, inviamo richieste di collegamento personalizzate, con un messaggio che spiega perché ci farebbe piacere entrare in relazione con quella persona, che magari è un selezionatore o un dipendente dell’azienda che ci interessa.
Iniziamo a curare il nostro profilo Linkedin, con una immagine del profilo che ci rappresenti, professionale ed in linea con la mansione che vorremmo ricoprire. Pensate a come sarebbe strano tentare di socializzare se il nostro interlocutore non sapesse con chi sta parlando.
È il nostro profilo e deve parlare di noi, confermando e ampliando quanto riportato sul nostro cv.
Se stiamo lavorando bene su noi stessi e il nostro obiettivo professionale, e notiamo un’offerta in linea con le nostre caratteristiche, rileggiamo le parole chiave dell’annuncio, da aggiungere anche sul nostro cv. Verifichiamo che non ci siano errori grammaticali e attenzione a cosa alleghiamo: niente fretta nelle candidature, alleghiamo il nostro cv in pdf, rinominiamolo ad esempio “MARIO ROSSI CV” e creiamo una tabella, magari in Excel, su cui appuntare quando ci siamo candidati, tramite che canale e il nome dell’azienda, così da iniziare ad avere un nostro metodo di ordine e controllo sulle nostre azioni consapevoli.
Ricordiamoci di restare fiduciosi, di informarci e di evitare le critiche nei confronti del percorso lavorativo altrui, perché ciò ci rende indipendenti e responsabili delle nostre scelte.