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- 29/5/2024
Le mappe mentali come tecnica di orientamento per gli adolescenti
In questo approfondimento, l’Orientatrice Paola Castaldelli ci offre un esempio concreto di attività di Orientamento svolta con la tecnica delle mappe mentali, per adolescenti in cerca di motivazione e chiarimenti sul proprio futuro dopo la scuola.
Nella mia esperienza di Orientatrice, ho collaborato per diversi anni con un Centro di Formazione erogatore di una Qualifica Professionale in ambito Meccanico ed Estetico e, in particolare, sono stata docente di Orientamento per ragazzi tra i 14 e i 21 anni che avevano scelto l’indirizzo di Operatore Meccanico.
Ho gestito classi di 28 studenti, alcuni di loro molto determinati a intraprendere la professione scelta e motivati a mettere in pratica quanto stavano imparando, soprattutto dalle attività di laboratorio.
Altri studenti, invece, hanno ammesso di aver scelto spesso questo indirizzo solo per ripiego o per vicinanza a casa.
Mi è capitato anche che molti studenti fossero consapevoli di aver scelto un indirizzo non rispondente alle loro corde, ma di non sapere minimamente come fare a chiarirsi le idee.
In questa fascia di utenza e di età, l’Orientamento è una attività che, per essere accolta favorevolmente, necessita di strumenti in grado di risvegliare interesse e creatività.
Ho deciso, dunque, di sperimentare la tecnica delle mappe mentali di Tony Buzan.
Ritengo che questo strumento sia utile per riordinare le idee, ed è prezioso per prendere appunti, per la gestione del tempo, come anche per la valutazione dei punti di forza o di debolezza di un’impresa.
Cos’è una mappa mentale e a cosa serve
Una mappa mentale prevede che si parta da un centro, e in questo caso il centro è stato ciascuno studente.
Il solo vedere il proprio nome su un cartoncino colorato è stata un’esperienza nuova per alcuni e li ha posti in una prospettiva di esplorazione, curiosi di scoprire dove li avrebbe portati ogni singola diramazione della mappa stessa.
Le diramazioni, infatti, sono state il frutto di alcuni esercizi di riflessione che ho condiviso, dando loro il tempo per soffermarsi e riflettere su tematiche che non avevano mai valutato; tematiche che, espresse su foglio attraverso immagini, colori e diramazioni della mappa mentale, offrivano loro i legami tra le loro passioni, quello che riuscivano a fare bene e le loro qualità.
Ogni ramo della mappa ha rappresentato un puzzle del loro essere, su cui hanno riflettuto e che hanno potuto visualizzare attraverso la mappa; ogni ramo è stato un pezzo aggiuntivo di consapevolezza, anche di aspetti su cui non solo non avevano mai riflettuto ma che soprattutto non avevano mai visto accanto agli altri.
La mappa mentale offre questa possibilità: accostare idee, concetti, argomenti che possono essere visti da vicino e in modo armonico, lasciando spazio alla libera disposizione dei risultati sul foglio, grazie a un gioco di spontaneità e leggerezza.
Molti studenti poi, approfittando della presenza di pennarelli colorati che avevo fornito, hanno arricchito la loro mappa di ulteriori sfumature e disegni, personalizzando l’esito finale.
Lo scopo dell’Orientamento realizzato attraverso le mappe mentali
Quando sono stati inseriti tutti i pezzi che li potevo descrivere in ottica di visualizzazione di un futuro percorso professionale, ho chiesto loro cosa vedessero, e mi hanno risposto: “Vediamo noi stessi!”.
Ognuno di loro - con mappe differenti per contenuto e linee tracciate - ha compreso di potersi guardare allo specchio con più chiarezza e con una visione di insieme diversa e più completa rispetto a quanto fatto fino a quel momento, e di avere maggiori strumenti per poter scegliere il percorso professionale dopo la fine della scuola.
Il lavoro sulla mappe mentali è stato anche un prezioso lavoro di gruppo, perché molti studenti hanno scelto di appendere la propria mappa in classe, con gli altri compagni, in un gioco di reciproca scoperta e confronto.
Aver scelto di attaccare alla parete la propria mappa è stata anche una presa di posizione e una volontà di raccontarsi al mondo.
Ho percepito una certa soddisfazione del loro operato mentre, armati di scotch, sapevano di manifestare in modo esplicito, a chiunque entrasse nella loro aula, gli aspetti del loro carattere e delle loro ambizioni.