Lunedì 23 Dicembre 2024

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  • 26/5/2021

Come sfruttare la risorsa tempo nella ricerca di un nuovo lavoro

Il lavoro, oltre a garantirci una sicurezza economica, è anche e soprattutto una fonte di benessere e di equilibrio psicologico e sociale. Cercarlo non è affatto semplice, soprattutto quando si lascia il vecchio per il nuovo, sopraffatti da un forte senso di disorientamento. Come gestire la risorsa tempo per rendere la ricerca del lavoro davvero efficace? Approfondimento a cura di Selena Tomei, Psicologa del benessere e Orientatrice, membro del Comitato Tecnico Scientifico di Asnor.

Ricerca del lavoro, che fatica!

La ricerca di un nuovo lavoro è un obiettivo senza dubbio sfidante, il cui raggiungimento necessita di un forte mix di motivazione, forza di volontà, autodeterminazione e, soprattutto, la capacità di gestire in maniera efficace un piano d’azione appositamente definito. 

La ricerca di un nuovo lavoro è altresì un percorso lungo il quale possono essere incontrati ostacoli di vario genere e che possono, in alcuni momenti, far sprofondare la persona in uno stato di sconforto e di scarsa fiducia nelle proprie capacità di riuscita. 

Pensiamo ai momenti inevitabili di stallo, a chiamate per colloqui che non arrivano o a colloqui che vanno in un modo diverso da quello che ci eravamo aspettati. Tutto questo potrebbe facilmente portare la persona, che già sta vivendo un momento di vulnerabilità, a pensare che non ne valga la pena, che tanto le cose non cambieranno nonostante tutti gli sforzi possibili. 

Il lavoro, oltre a garantirci una sicurezza economica, è anche e soprattutto una fonte di benessere e di equilibrio psicologico e sociale. La sua mancanza, al contrario, incide profondamente sulla propria autostima e sul senso di efficacia personale: non riuscire a provvedere a sé stessi, o peggio ancora alla propria famiglia, possono alimentare l’insorgere di un senso di profonda inadeguatezza e alimentare credenze circa la propria incapacità, il fatto di essere dei buoni a nulla, degli sfortunati o peggio ancora che non ci meritiamo nulla di buono.

C’è da sottolineare una differenza sostanziale tra chi è in cerca della prima occupazione e può avere difficoltà nel trovare lavoro e chi, invece, d’improvviso si ritrova disoccupato. Chi è in cerca della prima occupazione, anche se può incontrare delle difficoltà o dei momenti di scoramento, ha generalmente più risorse e più fiducia su cui poter fare affidamento. La perdita del lavoro soprattutto se repentina, al contrario, può determinare un vero e proprio shock, con sentimenti di confusione, di impotenza e disorientamento e di...cattivo uso della risorsa tempo!

Al contrario, la gestione efficace e produttiva della risorsa tempo diventa uno dei più importanti elementi di riuscita del proprio progetto professionale: la ricerca di un nuovo lavoro non deve diventare mai un momento per arrendersi quanto piuttosto un momento per rimettersi in pista e rilanciarsi sia a livello professionale che personale, pianificando un efficace piano d’azione che ci consenta di raggiungere l’obiettivo prefissato. 

Consigli su come rendere produttivo il proprio tempo

Di seguito vengono riportate alcune tips e approfondimenti per non lasciare nulla al caso, che ti aiuteranno a gestire efficacemente il tempo dedicato alla ricerca di un nuovo lavoro, a partire dalla definizione dell’obiettivo fino alla pianificazione del piano d’azione. 

  1. Definisci un obiettivo “ben formato”: un obiettivo ben formato dovrebbe innanzitutto essere espresso in positivo (Voglio trovare un lavoro vs Non voglio più essere disoccupato), dovrebbe essere concreto (che lavoro voglio cercare? Quali caratteristiche deve avere?), essere realistico (in relazione alle mie possibilità e alle possibilità dell’ambiente di riferimento), essere ecologico (i costi non devono superare i benefici) ed infine, essere misurabile (ovvero è fondamentale stabilire una timeline di azione).
  2. Stabilisci delle priorità: quali sono per te, in questo momento, gli aspetti più importanti, quelli che per te sono un punto fermo nella ricerca di un lavoro (la retribuzione, l’area geografica, l’inquadramento professionale etc)?
  3. Lavora sul tuo atteggiamento che deve essere positivo, proattivo e orientato al risultato.
  4. Costruisci un curriculum efficace e, in generale, allinea tutti gli strumenti di comunicazione (profili social, LinkedIn, Facebook, lettera di presentazione): è molto importante che il curriculum sia in un certo senso “confezionato” per l’azienda alla quale vuoi sottoporre la tua candidatura, in modo tale da aumentare la probabilità di suscitare interesse nel selezionatore, cosi come la lettera di presentazione. Puoi elaborare due/tre versioni che poi adatterai, a seconda delle caratteristiche del destinatario e dell’offerta per la quale ti stai candidando.
  5. Fai un’analisi delle tue competenze: cosa hai fatto fino ad oggi, quali sono i tuoi punti di forza a livello di skills e quali sono invece le capacità che potresti migliorare per rendere più accattivante e più competitiva la tua presentazione.
  6. Crea un piano d’azione e mettilo subito in pratica: la metodicità è un fattore molto importante che ha una forte influenza in percorsi come quello della ricerca del lavoro. Crea dei micro-obiettivi e cerca di perseguirli ogni giorno, evitando di procrastinare. 
  7. Non stalkerizzare aziende a caso, la tua comunicazione deve essere sempre coerente strategica rispetto al tuo obiettivo: fai piuttosto un’analisi di mercato e seleziona quelle che potrebbero essere potenzialmente in linea con il tuo profilo professionale. A tal proposito puoi riferirti tanto ad inserzioni sui classici portali web o sugli stessi siti aziendali, ma anche alle agenzie per il lavoro ed alle società di ricerca e selezione.
  8. Lavora anche sul tuo network personale: vecchi amici e conoscenze (reali!) che possono contribuire con un utile apporto e con utili informazioni per la causa.
  9. Lavora sui momenti di tristezza e di scoramento: sono naturali ed inevitabili ma potrebbero essere la vera chiave del tuo cambiamento.
  10.  Sii curioso di sperimentare anche qualcosa di alternativo/diverso dalle tue competenze: potresti riscoprirti appassionato e particolarmente bravo in qualcosa che mai avresti immaginato.
  11. In caso di necessità, puoi far riferimento anche ad un professionista del settore dell’orientamento professionale, che possa supportarti con gli strumenti giusti, nella definizione del tuo obiettivo professionale e nella preparazione di un piano d’azione. 

 

Selena Tomei

Selena Tomei

Psicologa Phd, Formatrice e Orientatrice Asnor

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