
- 27
- 2 minuti
- 20/9/2025
Navigare la complessità: l'IA nel mondo della formazione
Dalla minaccia all'opportunità: ripensare la didattica nell'era dei large language model. A cura di Luca Marinelli Brambilla Coordinatore e Docente del corso di Game Design e del Master in Environment Design al Quasar Institute, Marketing Manager.
Una rivoluzione inattesa
Se solo due anni fa ci avessero detto che di lì a breve avremmo parlato quotidianamente con un computer, non ci avremmo probabilmente creduto. Figurarsi pensare che quella stessa tecnologia avrebbe prodotto immagini, video e codice al posto nostro.
Ed è comprensibile: di fuochi di paglia l’industria del tech ne ha prodotti diversi. Eppure, la legge di Moore - intesa in senso lato - anche questa volta si è rivelata corretta e in pochissimo tempo i LLM (Large Language Model) sono diventati un elemento centrale del dibattito pubblico, toccando trasversalmente diversi ambiti.
La sfida per l’istruzione è quindi complessa: come affrontare in ambito didattico una tecnologia che ha permeato così a fondo le vite di tutti, ma soprattutto quelle delle generazioni più giovani?
Il dilemma: etica contro mercato del lavoro
L’elefante nella stanza è certamente il problema etico che i LLM pongono, soprattutto nella prospettiva di un’accademia di design. Possiamo utilizzare strumenti che sono stati allenati con i contenuti di migliaia di artisti e designer senza il loro consenso? E ancora di più, possiamo insegnare l’utilizzo di queste piattaforme, di fatto avallando l’operato di aziende che si muovono spesso in zone grigie?
È chiaro che l’obiettivo, come educatori e insegnanti, è quello di dare agli studenti le competenze necessarie per avere successo nel mondo del lavoro, ed è innegabile che ormai l’utilizzo dell’IA sia una skill richiesta in qualsiasi settore.
Il mito della semplicità
Il terzo elemento da considerare è la reale complessità dei large language model.
L'idea che questi tool servano solo a semplificare il lavoro è riduttiva e spoglia queste tecnologie della loro natura articolata. Si tratta, al contrario, di sistemi che richiedono studio per essere usati in modo efficace.
L’utilizzo di un LLM non è sempre la via più breve: per ottenere risultati ottimali è necessario capirne a fondo il funzionamento. Dietro la patina superficiale del "scrivi un prompt, ottieni un risultato" si nasconde una realtà di piattaforme difficili da padroneggiare, ma che possono restituire un controllo granulare sull'output.
La sfida dell'integrazione didattica
Fare incontrare queste istanze in un percorso formativo che sia integro e professionalizzante non è compito semplice, così come non è agevole modificare i programmi esistenti per integrare elementi di intelligenza artificiale negli insegnamenti già in essere senza alterare il monte ore.
La sfida da affrontare richiede quindi una visione d’insieme che tocca ogni aspetto della didattica, non ultimo quello delle valutazioni.
Dal "copiare 2.0" allo sviluppo della competenza critica
Un approccio reazionario agli sviluppi tecnologici non è funzionale: creerebbe solo nuove fratture tra studenti e docenti.
È necessaria, invece, un'integrazione sistematica di queste novità per innescare circoli virtuosi. L'obiettivo è guidare gli studenti a un utilizzo consapevole ed efficace di queste tecnologie, con piena coscienza delle criticità pratiche ed etiche, superando così la dinamica del "copiare 2.0".
Ripensare l'utilizzo dell'IA è un passaggio cruciale. Non va intesa come la via più semplice, ma come uno strumento sofisticato da padroneggiare e affiancare alle altre competenze tecniche e artistiche. Questa riflessione deve partire dai docenti per essere poi trasferita agli studenti.
Conclusione: formare persone più consapevoli
Solo così gli studenti potranno crescere più consapevoli e critici verso la complessità che li circonda, pronti ad affrontare le sfide che la tecnologia porrà loro di fronte. Le nuove tecnologie sono spesso raccontate come strumenti che semplificano la vita quotidiana, ma non bisogna dimenticare che dietro le semplificazioni di facciata si celano opportunità di crescita e nuove sfide.
Dovremmo disinnescare l'idea che le nuove tecnologie servano solo a semplificare, per usarle invece come trampolino per ampliare il proprio ambito di indagine, può essere la via per formare persone più consapevoli.
Bibliografia e Sitografia
- UNESCO. AI and education: Guidance for policy-makers. UNESCO Publishing. Disponibile online qui.
- Commissione Europea. Orientamenti etici per gli educatori sull'uso dell'intelligenza artificiale (IA) e dei dati nell'insegnamento e nell'apprendimento. Direzione generale dell'Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura, 2022.
- Università di Siena. Linee guida UNISI su ChatGPT e altri LLM. Documento ufficiale, 2023.
- Miller, C. et al. Generative Artificial Intelligence in Product Design Education: Navigating Concerns of Originality and Ethics. Articolo di ricerca, 2023.
- Mondadori Education. L'Intelligenza Artificiale a Scuola. Risorsa divulgativa italiana. Disponibile online qui.