Sabato 31 Maggio 2025

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  • 29/5/2025

Oltre lo schermo: costruire relazioni autentiche in un mondo digitale

Come ho incontrato quella che poi sarebbe diventata mia moglie? Incrociandola per strada, in una città grandissima come Napoli. I nostri sguardi si sono incrociati e da lì non ci siamo più persi di vista. Lo racconto spesso agli studenti, durante le formazioni che tengo presso Scuole e Università, non solo perché sono un inguaribile romantico e spero sempre che i ragazzi, all'amore, ci credano, ma anche perché desidero veicolare l'importanza di non vivere da distratti, di non riempire a tutti i costi i nostri vuoti con qualcosa, alienandoci con le luci e i suoni dello scorrere incessante di reel e TikTok o dell’ennesima serie TV mordi e fuggi. La vita vera, lì fuori, è un’altra cosa. A cura di Davide Patruno, Community Manager di Asnor.

Una vita distratta

Non voglio cadere nella retorica che dipinge i giovani di oggi come inconcludenti e annoiati.
Ho la fortuna di incontrare ogni giorno ragazzi in gamba e talentuosi, capaci dell'incredibile. Non voglio farne l’analisi di un fenomeno generazionale, perché oggi siamo tutti più distratti, a tutte le età. È un dato di fatto. Non desidero neppure demonizzare il mondo digitale: chi mi conosce sa quanto sono appassionato di nuove tecnologie e credo che siano una grande forza abilitante. Mi chiedo, però, fino a che punto il digitale rappresenti un’opportunità di sviluppo umano e da dove inizi a trasformarsi in una minaccia.

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L'illusione dell'autosufficienza

Il digitale ci ha reso più autonomi che mai. Possiamo fare la spesa online, lavorare da remoto, imparare nuove competenze senza uscire di casa. Abbiamo accesso immediato a un mondo intero di informazioni, senza il bisogno apparente di chiedere aiuto a nessuno, come quando arriviamo in una città che non conosciamo e, invece di fermare un passante per chiedere indicazioni, ci affidiamo al GPS del nostro smartphone. Eppure, questa illusione di autosufficienza ci sta sottraendo qualcosa di fondamentale: la consapevolezza della nostra interdipendenza.

Siamo esseri sociali, profondamente legati gli uni agli altri.

Nessuna innovazione tecnologica, per quanto avanzata, può sostituire l'importanza di un dialogo autentico, di un confronto sincero, di uno sguardo che incrocia il nostro per caso e cambia la direzione della nostra vita. È proprio questo uno degli aspetti centrali del nostro ruolo di Orientatori: non solo aiutare le persone a scoprire le proprie capacità, ma far vivere il confronto con l’altro che mi fa da specchio e far emergere l'importanza delle relazioni nel costruire percorsi di vita e professionali.

L'equilibrio tra fisico e digitale

Dobbiamo riconoscere che il digitale non è solo un fattore di distrazione, ma anche un potente strumento di connessione. Molti di noi hanno fatto esperienza di relazioni che nascono in un ambiente digitale e poi si trasformano in incontri fisici significativi e generativi.

Allo stesso modo, i rapporti nati nel mondo reale possono essere mantenuti e arricchiti attraverso le tecnologie digitali, permettendoci di rimanere in contatto nonostante la distanza geografica o gli impegni quotidiani.

L'importante è trovare un bilanciamento, utilizzando il digitale come mezzo e non come fine. La tecnologia deve facilitare la costruzione di legami, non sostituirli.

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Il ruolo dell'Orientatore: guidare verso l’integrazione

Oggi più che mai, l’Orientatore ha il compito di aiutare le persone a trovare un bilanciamento tra autonomia e relazione, tra l’efficienza produttiva del digitale e la ricchezza insostituibile dell’incontro umano.

Non si tratta solo di far emergere le capacità personali e supportare la scelta di un percorso di studi o una carriera, ma di accompagnare gli individui nella comprensione della loro interdipendenza con la collettività che evolve rapidamente.

C’è da stimolare le persone a esplorare nuove opportunità di carriera e nuovi approcci professionali attraverso le relazioni. Sono proprio le connessioni con gli altri a poter aprire porte inaspettate, rivelare percorsi che non avevamo considerato e offrire prospettive che non avremmo mai immaginato.

Non dobbiamo scegliere tra fisico e digitale, ma integrarli in modo consapevole. Possiamo sfruttare il digitale per facilitare gli incontri reali, creare connessioni che altrimenti non avremmo mai avuto, abbattere barriere geografiche e culturali. Ma dobbiamo sempre ricordarci che il valore di un incontro non sta nel numero di messaggi scambiati, ma nella qualità della relazione che ne scaturisce.

Creare comunità: il digitale al servizio delle relazioni

La Community online di ASNOR nasce proprio con queste finalità. Noi per primi siamo chiamati a sfruttare questo mezzo digitale per creare nuovi legami professionali e tenere vivi quelli nati nel tempo. Rendendoci presenti e partecipi nella community, vedremo nascere sempre più nuove amicizie, collaborazioni su nuovi progetti e incontri davanti a un bel cocktail o un caffè.

E di calice in calice, di tazzina in tazzina, il nostro impatto generativo si farà visibile, dando vita a nuove idee, opportunità di crescita e percorsi di orientamento sempre più efficaci e connessi alla realtà in cui operiamo.

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Davide Patruno

Davide Patruno

Orientatore e Community Manager di Asnor

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