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- 5/7/2024
La top 11 dell'ascoltatore efficace
L'ascolto è parte di un processo che richiede tecnica, impegno e capacità. Come in ogni disciplina pratica, il nostro impegno potrebbe non garantirci sempre i risultati attesi. Altre volte riusciamo nel nostro intento ma non capiamo come ci siamo riusciti. Come possiamo fornire un ascolto efficace? Come possiamo capire se il nostro impegno è nella giusta direzione? A cura di Marco Labate, Orientatore Asnor, Life-Business Coach e Soft Skills Trainer.
"Ascoltare senza pregiudizi o distrazioni è il più grande dono che puoi fare a un’altra persona." - D.Waitley
Non credo esista una formula universale ma possiamo comunque definire alcuni suggerimenti per l’ascoltatore efficace. Alcuni princìpi da seguire, una sorta di decalogo di tutti i diversi tipi di ascoltatore.
La top 11 dell'ascoltatore efficace vuol essere la versione del "Galateo dell'ascolto", per offrire a tutte le persone coinvolte una comunicazione autentica e appagante.
1. Desiderare di ascoltare
La predisposizione all’ascolto richiede l’autentica volontà di dedicarsi all’altro. Il desiderio, come già detto, è fondamentale. Senza il desiderio non c’è reale ascolto, saremo facilmente distratti e limiteremo l’accoglienza dell’altro. In mancanza della nostra volontà, della sincera intenzione di metterci a disposizione, non siamo nella condizione favorevole per ascoltare efficacemente.
2. Saper tacere (e attendere)
Tacere è indispensabile per tenere liberi tutti nostri i canali di comunicazione. È importante, quindi, ascoltare quello che ci viene detto senza voler anticipare, sovrapporsi o interrompere. Solo dopo aver ricevuto completamente il concetto espresso è possibile inserirsi nella comunicazione, al fine di chiarire e confermare con qualche domanda. Per questo motivo, dobbiamo essere capaci di attendere e di conseguenza comprendere quando intervenire.
3. Saper ascoltare
L’ascoltatore è colui che usa delle tecniche e rispetta dei princìpi volti a rendere efficace l’ascolto.
Quest’ultimi servono per concentrarsi e creare la corretta connessione con l’interlocutore che ci consentirà di ricevere pienamente i contenuti trasmessi. Se non usiamo delle tecniche di ascolto, rischiamo di non ricevere tutto il messaggio in quello specifico contesto. Saper ascoltare consapevolmente consente di migliorare la comunicazione per tutte le persone coinvolte.
4. Creare il contesto ideale
L’ambiente e il contesto sono importanti e possono condizionare la comunicazione sia nel bene che nel male. Dobbiamo scegliere il luogo e il momento ideali. Se le condizioni non sono adatte, suggeriamo un altro luogo e spostiamoci. Lo stesso vale se comprendiamo che non è il momento ideale per l’ascolto. Rimandiamo, per garantire di avere tempo e attenzioni necessarie per ascoltare attivamente e senza distrazioni.
5. Evitare distrazioni
Se non ci concentriamo sul nostro interlocutore, non capiremo mai ciò che viene detto. Le distrazioni disturbano il processo di ascolto e inviano all’altro lo sgradevole messaggio che non siamo interessati. Di conseguenza, il volume e la qualità della comunicazione ne risentiranno. Il luogo giusto ci può aiutare ma siamo noi a dover garantire la massima concentrazione.
6. Favorire l’empatia
Occorre essere aperti e disponibili a ricevere la comunicazione della persona che ci sta parlando per poter entrare realmente in un contesto empatico. Con l'ascolto empatico dimostriamo accettazione e accoglienza, una condizione perfetta per mettere il nostro interlocutore nella condizione di sentirsi realmente ascoltato.
7. Dimostrare pazienza e flessibilità
È difficile comprendere le pause degli altri, come è difficile frenare la voglia di intervenire, di dire la nostra se l’altro interviene troppo a lungo nella conversazione. Ma il vero ascoltatore è paziente e lascia che il suo interlocutore continui con i propri tempi e modi di esprimersi. Usiamo la pazienza e la flessibilità. Facciamo attenzione alla metrica comunicativa dell'altro. In pochi minuti, sapremo attendere e comprendere qual è il nostro momento per intervenire.
8. Evitare giudizi e preconcetti
Se partiamo con il presupposto che un’idea (magari la nostra) sia meglio di un’altra, non diamo molto spazio all'ascolto degli altri. Abbiamo, ovviamente, anche noi le nostre idee e le nostre "verità" da condividere, ma domandiamoci: "sono veramente utili in questo momento al mio interlocutore?". Meglio essere imparziali e non valutare ciò che viene raccontato in base ai preconcetti sulla persona o l'argomento. Potremmo sbagliarci.
9. Ascolta i messaggi non verbali
Gesti, espressioni facciali e movimenti degli occhi possono essere segnali importanti. Volume, velocità e tono della voce completano l’ascolto. Non ci limitiamo ad ascoltare con le nostre orecchie ma facciamolo anche con i nostri occhi. La nostra attività di ascoltatori ci impegna con tutti i sensi. Otterremo così molte informazioni utili a comprendere interamente il messaggio che stiamo ricevendo.
10. Essere accogliente e dare feedback
L’ascoltatore ha un ruolo attivo e deve saper restituire anche dei feedback. Come sappiamo, questi possono essere verbali e non verbali; sta a noi decidere come e quando darli. In questo modo, chi parla riceve delle conferme che lo stiamo ascoltando con interesse e che comprendiamo il suo discorso. Attraverso il feedback, inviamo dei segnali utili a garantire continuità al flusso comunicativo. L'interazione ne gioverà ottenendo un andamento più fluido ed efficace.
11. Fare pratica
Per diventare un ascoltatore efficace non basta conoscere regole e tecniche. Come in tutte le attività, serve pratica e costanza. La pratica e l'attenzione a ciò che accade intorno a noi serviranno per riconoscere le aree di miglioramento e ci permetteranno di affinare le capacità necessarie per stabilire una comunicazione soddisfacente.