Giovedì 5 Dicembre 2024

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  • 29/2/2024

«So di non sapere», la pietra miliare delle soft skills

«So di non sapere» è una frase che risale a circa 300 anni avanti Cristo, quando le soft skills erano già riportate negli scritti dei grandi pensatori greci, ma non erano oggetto di discussione su Linkedin. A cura di Manuela Stefanelli, Communication & Social media manager | Referente CRM | Membro Coordinamento Commerciale in Bcc Basilicata.

È Socrate, o meglio Platone che riporta le parole del suo maestro, a pronunciare la famosa frase che racchiude in quattro termini le fondamenta di ogni altra competenza trasversale tu abbia mai letto nei libri o appreso nei corsi. E non importa neanche se il tuo ruolo è nel top management o sei l’ultimo (in ordine cronologico) degli stagisti.

Ammettere di non sapere è la molla dell’evoluzione personale poiché presuppone un atteggiamento positivo all’unica vera costante nella vita e nel lavoro: il cambiamento come passo necessario per la crescita.

I 4 aspetti positivi del «So di non sapere»

Cosa ci “guadagna” chi mette in pratica la locuzione socratiana:

  • la consapevolezza che nella vita, e nel lavoro, c’è sempre qualcosa che si può imparare per migliorare. È così, attraverso un processo di continuo di re-design, che nasce l’innovazione;
  • l’attitudine alla curiosità. Se so di non sapere, c’è qualcosa che posso ancora imparare;
  • la pratica dell’ascolto attivo. Quando ammetto a me stess* di non sapere, sono più dispost* ad ascoltare attivamente gli altri che penso ne sappiano più di me su alcune tematiche;
  • una migliore relazione con gli altri e la costruzione del team: quando sai di non sapere, tutte le persone con cui hai a che fare sono delle risorse, perché dai per assunto che ognuna di loro abbia qualcosa che può essere utile non solo a te, ma a tutta la squadra.

Conclusione: guarda il noto come l’ignoto

In un mondo liquido, altamente volatile, “So di non sapere” può essere la chiave per affrontare nuove sfide e non avere paura di mettersi nella condizione di reinventarsi, di trasformarsi, di imparare nuovi modi di generare valore per sé stessi, per le aziende e per la comunità. Cambiare approccio ci aiuta a vedere nuove prospettive, per citare Nietzsche, inizia a «guardare il noto come l’ignoto», perché il cambiamento può partire proprio da te.

In questo articolo si parla di

Manuela Stefanelli

Manuela Stefanelli

Orientatrice Asnor, Communication & Social Media Manager

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