Lunedì 7 Ottobre 2024

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  • 12/12/2022

Orientamento e Personal Branding: una relazione basata sul valore

Da alcuni anni, l’utilizzo della tecnologia si è via via sempre più semplificato e l’accesso a piattaforme, per lo più gratuite, è diventato al contempo un’opportunità e una necessità in ambito professionale. A cura di Silvana Macri, Orientatrice Asnor in formazione.

Prendiamoci qualche minuto per rispondere a due domande:

  1. Quello che comunichiamo sui social e, in maniera più strutturata, sul sito, ma anche attraverso brochure, biglietti da visita e magari con dei gadget, è funzionale a trasmettere il nostro valore?
  2. Dopo un percorso di coaching o di autoanalisi che ci ha portato in profondità, che cosa decidiamo di portare in superficie per comunicare in maniera efficace?

Sono domande fondamentali per capire come connettere l'oggi al nostro progetto di vita, e quindi per capire come raggiungere il successo. È in questo contesto che da alcuni anni si parla di un nuovo marketing, che studia la visibilità e la reputazione della persona: il Personal Branding.

Cos’è il Personal Branding

Sempre più spesso oggi, si sente parlare di Personal Branding, in riferimento sia alla ricerca di un lavoro subordinato sia allo sviluppo di una attività autonoma.

La domanda “Come faccio a trovare lavoro, trovare lavoro in modo attivo, trovare clienti, trovare clienti migliori, ottenere una maggiore e più soddisfacente visibilità sui social, incontra sempre più di frequente una risposta: “Devi sviluppare il tuo Personal Branding”.

Ma quindi cos’è il Personal Branding?

Esistono diverse definizioni di Personal Branding, ma ciò su cui è importante intendersi è che si tratta di un processo. L’obiettivo di questa attività è gestire in maniera strategica la propria immagine. Attenzione, la propria immagine, non la propria identità: stiamo parlando non di chi siamo, ma di come veniamo percepiti dagli altri.

Orientamento e Personal Branding

Torniamo, dunque, alle due domande di partenza e capiamo quanto, in questo contesto, orientamento e comunicazione (di sé stessi) siano strettamente connessi. Se ci guardiamo attorno, vediamo che quasi tutto ciò che ci circonda è progettato. Il design, la progettazione, iniziano con un problema da risolvere e si occupano della comprensione e della percezione delle persone.

Ed è proprio compito della comunicazione promozionale mettere in campo un’attività che tenda prioritariamente a provocare una disposizione favorevole verso quell’azione stessa.

Attività di orientamento

In un progetto di life design, la mia proposta di attività di orientamento consiste nel mettere al centro il concetto di valore e di intenderlo, analizzarlo e definirlo in una doppia accezione:

  • di qualità, per mappare i nostri valori e quelli della nostra audience target, al fine di basare la relazione su una connessione emotiva;
  • di unicità, per definire il valore distintivo della nostra proposta, al fine di creare un posizionamento nella mente del destinatario.

In questa attività, effettuata con questionari e metodologie divisual thinking, l’Orientatore ha dunque il compito di aiutare l’orientato nella progettazione del valore che sarà alla base del processo di Personal Branding, senza che si perda di vista l’obiettivo fondamentale del benessere.

Conclusioni

Il Personal Branding è un processo che si struttura con costanza e porta risultati nel tempo. Risultati che, nel complesso, mirano alla piena realizzazione di sé e alla percezione di un’immagine consistente.

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Silvana Macri

Silvana Macri

Orientatrice Asnor

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